5 Settembre 2013

G20 occasione unica per superare violenze e dare a milioni di siriani la speranza di un futuro migliore

 
Reema nella sua nuova "casa". Credits: Sam Tarling/Oxfam
Reema, profuga in Libano

Oxfam chiede ai leader mondiali presenti al summit G20 di San Pietroburgo, che si apre oggi, di impegnarsi a trovare una soluzione politica alla crisi in Siria.

Sebbene la crisi siriana non sia formalmente parte della agenda del vertice, i leader mondiali devono urgentemente affrontare questo tema. Il conflitto ha già causato più di 100.000 morti e secondo l’UNHCR più di due milioni di persone sono già scappate dalla Siria rifugiandosi nei paesi vicini.
 
Oxfam chiede ai leader mondiali di superare le proprie divergenze in nome di una soluzione politica alla crisi. Già troppe occasioni sono state perse negli ultimi mesi e oggi è in gioco la stabilità più ampia della regione. L’intervento militare in questa fase non aiuterà a risolvere il conflitto: anzi, rischia di peggiorare la situazione umanitaria. Ogni giorno di ritardo nelle trattative di pace porta più morti e più sofferenza.” dichiara Elisa Bacciotti, direttrice campagne di Oxfam Italia presente al Summit.
La crisi siriana è infatti già una emergenza umanitaria: mentre il numero di persone colpite dalla crisi continua ad aumentare, le risorse finanziarie disponibili per affrontare la crisi sono già al limite. L’appello umanitario lanciato dall’ONU di 4 miliardi di dollari – il più importante nella storia dell’organizzazione – e stato infatti finanziato per il 39%. “Almeno il 50% della popolazione siriana è stata colpita dal conflitto: alcuni paesi hanno già contribuito generosamente, ma occorre aumentare significativamente il sostegno a lungo termine che questi possono offrire, in particolare ai paesi confinanti con la Siria che stanno già ospitando un gran numero di rifugiati”.
 
Gli occhi del mondo sono tutti rivolti a San Pietroburgo, soprattutto quelli del popolo siriano che da mesi spera nella ripresa dei negoziati di pace. Lunedì scorso 265 organizzazioni della società civile araba hanno scritto ai leader del G20 esprimendo solidarietà con i cittadini siriani e chiedendo ai leader di contribuire ad un immediato “cessate il fuoco” ed alla riapertura della conferenza di pace di Ginevra. L’invito del Santo Padre ad una giornata di digiuno e di preghiera per la pace il prossimo 7 settembre ha ricevuto l’adesione di molti leader spirituali di tutte le religioni.
 
“In tutto il mondo, centinaia di migliaia di cittadini di ogni orientamento politico e religioso stanno facendo sentire la loro voce con preghiere, appelli e petizioni a sostegno della pace. Adesso sta ai leader agire per la pace. Il G20 può e deve essere l’occasione giusta. Il nostro paese può lavorare con gli altri paesi dell Unione Europea per raggiungere una intesa capace di realizzare la pace e ridare speranza al popolo siriano”, conclude Bacciotti.
Al G20 di San Pietroburgo è presente Elisa Bacciotti, direttrice Campagne di Oxfam Italia

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