L’attore di origine messicana e interprete di pellicole come Babel o I diari della motocicletta, ha incontrato rifugiati alla periferia di Amman raccogliendo testimonianze come quella della famiglia El Masry di Saida, un villaggio vicino a De’era. Ora vivono in 15 in pochi metri quadrati, fuggiti dalla Siria 6 mesi fa quando il livello degli scontri si è fatto insostenibile.
“Da 2 anni e mezzo i siriani fuggono da una guerra civile che fa 5.000 vittime al mese – ha detto Bernal – E’ necessario che i leader del mondo trovino una soluzione a questa terribile crisi anche perché tra non molto i rifugiati saranno 2 milioni.”
Bernal ha anche visitato una comunità di oltre 100 siriani che vive in una tendopoli alla periferia di Amman. Oxfam sostiene queste persone mediante la distribuzione di denaro che serve per comprare medicine, cibo, vestiti. Circa l’80% degli oltre 1,8 milioni di rifugiati vive fuori dai campi organizzati in tende o in case in affitto costosissime.
In Giordania Oxfam lavora anche nel campo di Za’atari, fornendo alla popolazione strutture idrico-sanitarie con docce, bagni e lavanderie. Si tengono anche formazioni per prevenire l’insorgere di epidemie. All’inizio di quest’anno Oxfam ha lanciato un appello di 57,6 milioni di dollari per far fronte all’emergenza di Libano, Giordania e Siria e aiutare più di 650.000 persone in 12 mesi. Ad oggi solo il 28% della cifra richiesta è stato raccolto.