24 Luglio 2014

Un ponte di solidarietà tra la Toscana e Mostar

 

Il MUM Museum Mostar poco prima dello Stari Most
Il MUM Museum Mostar poco prima dello Stari Most

A dieci anni dall’inaugurazione del nuovo Stari Most, il Ponte Vecchio della città di Mostar, distrutto durante la guerra del 1993 e riaperto al pubblico il 23 luglio 2004, l’associazione fiorentina e la Regione Toscana hanno partecipato ieri alla cerimonia di apertura del MuM – Museum Mostar.

Un viaggio da Firenze a Mostar. Dal Ponte Vecchio sull’Arno, allo Stari Most che attraversa il fiume Neretva. Si rinsalda il legame tra la Toscana, Firenze e la città Erzegovina, dopo le tante iniziative di amicizia e fratellanza, che si sono tenute lo scorso novembre nel capoluogo toscano in occasione del ventennale dalla distruzione di uno dei simboli dell’incontro tra la cultura mussulmana e cristiana nell’ex Jugoslavia. A dieci anni dall’inaugurazione del Ponte Vecchio di Mostar, ricostruito e riaperto al pubblico il 23 luglio 2004 dopo essere stato distrutto durante la guerra del 1993, Oxfam Italia e Regione Toscana hanno partecipato ieri alla cerimonia d’apertura del nuovo “MuM – Museum Mostar, centro di interpretazione di Mostar e della Erzegovina”.

Alla cerimonia, fortemente voluta dall’amministrazione comunale di Mostar come evento centrale per il decennale della ricostruzione del Ponte, hanno preso parte il direttore della Cooperazione Internazionale di Oxfam Italia Sorinel Ghetau e Flavia Donati, funzionario del settore cooperazione internazionale della Regione Toscana. Presenti inoltre all’appuntamento anche il sindaco di Mostar Ljubo Beslic, il secondo segretario dell’ambasciata italiana a Sarajevo Ilaria Ragnoni, il direttore del Museo dell’Erzegovina Asim Krhan ed il consulente ideatore del concept del museo Roberto Canu. L’evento si inserisce all’interno del progetto SeeNet , il più grande programma di cooperazione decentrata mai realizzato tra l’Italia e il sud-est Europa, che ha coinvolto negli anni oltre quaranta enti locali dei Balcani e otto italiani, mettendo in campo un virtuoso scambio di conoscenze, risorse e competenze.

Un programma cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano e dalla Regione Toscana, nel ruolo di capofila, assieme ad altre cinque Regioni italiane (Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche) e dalla Provincia Autonoma di Trento.

Il MuM – Museum Mostar

Realizzato da Oxfam Italia in partenariato con l’amministrazione locale, il MuM – Museum Mostar si inserisce all’interno del centro storico della città, in una continuità spaziale e visiva col ricostruito Stari Most che, meglio delle parole, racconta il senso e il significato del progetto. Punto d’inizio ideale del viaggio alla scoperta di Mostar e dell’Erzegovina, il MuM diviene la chiave per interpretare il territorio e il relativo patrimonio ambientale e culturale nel suo ambiente originale. Una storia messa in geografia, in cui i temi dell’acqua e della terra, elementi in grado di unire ciò che prima era diviso, diventano il filo conduttore di una narrazione che interpreta l’anima autentica del Paese. Oggetti artistici e della tradizione, video e immagini si mescolano per rappresentare lo “spirito dell’antico territorio dell’Erzegovina “. Ma non sarà solamente valorizzazione culturale. Il Mum vuole essere un luogo di partecipazione e dialogo sul presente e sul futuro di Mostar e dell’Erzegovina, rafforzando così la coesione sociale. In bosniaco antico MuM significa “candela”: una piccola fiamma che porta calore, luce e speranza in questo territorio.

Sorinel Ghetau, direttore della Cooperazione Internazionale per Oxfam Italia:

“Il MuM accoglierà i turisti e racconterà loro, le storie di questa terra meravigliosa, darà loro indicazioni per andare a scoprire e vivere direttamente le sue inestimabili risorse naturali, enogastronomiche, culturali. Sarà anche un centro di informazione ed educazione per i bambini e i giovani di tutta l’Erzegovina, rafforzando in loro la conoscenza e l’orgoglio per le sue tradizioni, le sue bellezze naturalistiche e più in generale per l’immenso patrimonio culturale di cui è dotata. Rafforzerà il senso di appartenenza comune e la coesione sociale, pilastri ineludibili per la stabilizzazione delle relazioni all’interno del paese, così come per il rilancio della sua economia”.

Guarda il video dell’inaugurazione

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