30 Maggio 2014

Un’occasione di integrazione per i “rifugiati aretini”

 
Alcuni dei migranti accolti da Oxfam ad Arezzo
Alcuni dei migranti accolti da Oxfam ad Arezzo

Scappano da guerra e carestia, persecuzioni religiose e politiche. Sono i migranti richiedenti asilo arrivati ad Arezzo a metà maggio ed adesso accolti da Oxfam Italia Intercultura in coordinamento con la Prefettura di Arezzo  e i soggetti del territorio coinvolti nel progetto Emergenza 2014.  Quattordici ragazzi tutti tra i 20 e 30 anni, scappati dalla Nigeria e dal Mali, che dopo essere fuggiti a piedi o con mezzi di fortuna dalle proprie case e dopo aver subito la durissima repressione riservata attualmente in Libia ai migranti provenienti dall’Africa sub sahariana, hanno attraversato il Mediterraneo su barconi senza una rotta precisa, sbarcando i primi di maggio sfiniti e frastornati al porto di Augusta in Sicilia.


Alle loro spalle le persecuzioni del gruppo integralista islamico Boko Haram ai danni dei cristiani in Nigeria (lo stesso gruppo autore del rapimento delle 223 ragazze portate via dalle proprie famiglie), e la guerra civile che dal marzo 2012 sta dilaniando il Mali. Guerre e persecuzioni troppo spesso dimenticate. Adesso però che sono arrivati nella nostra città il loro sogno è di integrarsi e trovare lavoro per se stessi  e un futuro per le famiglie lasciate indietro, riuscendo ad ottenere lo status di rifugiati politici. Ed ecco che il loro impegno per integrarsi nella nostra comunità grazie al sostegno di Oxfam in collaborazione con il Comune di Arezzo, inizierà già questo sabato in un’occasione davvero speciale: le giornate del decoro, volute dall’amministrazione comunale, che da domani 31 maggio fino a metà giugno vedranno interventi di pulizia, riordino di aree pubbliche, piazze, aree verdi e scuole della città.

Giornate che richiamano al nostro senso civico aperte alla partecipazione di tutti gli aretini, che fianco a fianco con i migranti appena giunti nella nostra città, saranno un’occasione straordinaria di integrazione e reciproca conoscenza. Il primo appuntamento è per domani alle 9 in piazza Amintore Fanfani.
Sarà un’occasione in cui ancora una volta la nostra città si mostrerà punto di riferimento e di eccellenza in Toscana in tema di integrazione con i cittadini stranieri. – spiega l’assessore all’integrazione del Comune di Arezzo, Stefania Magi –  Rendere i migranti richiedenti asilo parte attiva della vita della nostra città è solo un primo passo del lavoro che come Comune stiamo portando avanti per innescare un circuito virtuoso che porti alla reciproca conoscenza e coesistenza delle tante culture che convivono nella nostra città. Ringrazio perciò tutte le associazioni che come Oxfam lavorano da sempre sul nostro territorio per rendere possibile un percorso altrimenti difficilissimo”.

Per Oxfam Italia l’accoglienza verso i profughi in fuga da guerre, fame e persecuzioni non è una scelta, ma un dovere.– aggiunge il direttore di Oxfam Italia Intercultura, Alessandro Bechini – Il territorio aretino è ancora una volta un esempio di solidarietà e di apertura e questo è un motivo di grande orgoglio per chi come noi su questo territorio è nato e lavora ogni giorno. Ci teniamo però molto che il processo di integrazione inizi da subito, partendo dalla consapevolezza che l’accoglienza e la solidarietà che i profughi hanno trovato in questo territorio gli dà dei diritti ma li chiama anche ad alcuni doveri, in primis l’impegno verso la comunità che li accoglie. Quella di partecipare all’iniziativa di sabato come volontari per migliorare il decoro urbano della città insieme a tanti cittadini di Arezzo è solo un primo piccolo passo, ma reputiamo che abbia un forte significato utile a farli sentire parte integrante della nostra comunità”.

Il lavoro di Oxfam con i rifugiati ad Arezzo

Oltre ai primi 14 migranti già arrivati ad Arezzo, dalla prossima settimana Oxfam accoglierà in accordo con la Prefettura di Arezzo altri 16 richiedenti asilo. A tutti viene fornito un alloggio, assistenza medica, cibo e un pocket money per le prime necessità. I rifugiati aretini oltre che venir coadiuvati a livello legale nell’ottenimento dello status di rifugiato (tutti i 14 ragazzi già giunti ad Arezzo sono titolari di un permesso di soggiorno temporaneo, per motivi umanitari), verranno quindi accompagnati in un percorso che li porti alla conoscenza della lingua italiana, utile all’integrazione nella nostra comunità e nel prossimo futuro alla ricerca di un vero lavoro.
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