7 Marzo 2014

Tifone Haiyan: Wendell, un eroe “non per caso”

 

Filippine. Wendell, un eroe per tutta la sua comunità
Wendell

In occasione dei quattro mesi dal tifone che ha colpito le Filippine, vogliamo raccontarvi una storia di coraggio ed eroismo che ha come protagonista Wendell, un nostro volontario.


Wendell e altre 50 persone si erano rifugiate nella hall di un centro di salute, nel villaggio di Barangay Baras, nella provincia di Leyte, dopo che era stata diffusa la notizia dell’arrivo del tifone. Wendell, 36 anni, ha avuto la poliomelite da bambino e può camminare solo con l’aiuto delle stampelle. Attraverso un megafono ha iniziato a esortare la gente a rifugiarsi nei centri di evacuazione, ma gli è stato subito chiaro che gli edifici, a un piano, non avrebbero offerto protezione dall’acqua che via via stava salendo sempre più velocemente.


Così Wendell, medaglia d’oro nel nuoto nei giochi paraolimpici, ha nuotato fino al tetto di uno degli edifici che si stava riempiendo d’acqua e ha cominciato a trarre in salvo coloro che, sotto di lui, rischiavano di affogare. “Ho salvato sette bambini, due mamme e mia zia”, ricorda Wendell, che subito dopo il tifone si è unito ai volontari di Oxfam collaborando al programma di “denaro in cambio di lavoro”, in cui i membri della comunità vengono pagati per ripulire la zona dai detriti e dalle macerie lasciate dalla furia devastatrice del tifone. “Ho sempre pensato, come posso aiutare? Volevo salvare i bambini, perché non tutti sapevano nuotare” racconta Wendell. “Mi trovo bene in acqua, ma quella era freddissima. E il freddo e lo sforzo di tirare su le persone hanno lasciato la mia mano sinistra paralizzata per una settimana”.


La gente di Baras ne ha fatto un eroela notizia del suo coraggio, a scapito della disabilità, è stata raccontata nei giorni scorsi in un quotidiano nazionale, e Wendell è stato invitato a incontrare il Presidente. “Sono eccitato ma anche un po’ nervoso” ci ha confidato“La gente dice che sono un eroe, ma se è così, sono un eroe improbabile. Sono una persona disabile, il che mi rende diverso da coloro che possono davvero aiutare. Ma per me è stato naturale aiutare i miei vicini. E ho sentito di poterlo fare. Ho sentito che potevo provare qualcosa agli altri mostrando che, nonostante la polio, potevo aiutare”. Cresciuto dalla nonna dopo che il padre era morto e la madre era andata a Manila, e ospitato in una serie di case famiglia, Wendell vorrebbe adesso crearsi una famiglia tutta sua. “Ho 36 anni, e voglio trovarmi una ragazza e sposarmi”. La fama potrebbe aiutarlo in questa ricerca: “Oggi sono molto conosciuto e famoso. La gente viene da me per stringermi la mano. Forse questo migliorerà le mie possibilità di matrimonio”, ci ha detto ridendo “Ma io sono solo una persona normale, non una celebrità”.

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