Oxfam Italia
L’Italia non rinunci al Global Compact
In queste ultime ore, dopo due anni di sostanziale disinteresse della classe politica italiana, dei media e della popolazione, si sono accesi i riflettori sul Global Compact. Si, ma cos’è? Come mai tutto ad un tratto si è infiammato il dibattito, creando anche all’interno della maggioranza di Governo fortissime tensioni?
Chiediamo che il governo italiano sottoscriva il Global Compact, partecipando alla Conferenza di Marrakech il 10 dicembre
L’appello a firma congiunta con Terra!, CGIL e oltre 20 tra associazioni e personalità della società civile italiana.
Per salvare le persone dal disastro dell’avanzata inesorabile del Sahara e le culture millenarie.
Bisogna superare la legge Bossi-Fini per la gestione dei flussi e riequilibrare il sistema dell’accoglienza.
Tra emergenza e ricostruzione, il lavoro di Oxfam nella Repubblica Dominicana a 9 mesi dall’uragano
Ci auguriamo che questo governo debba e faccia valere i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani.
I bisogni vanno ascoltati, le comunità conosciute.
Chiunque viva in queste zone è un pastore, per necessità o tradizione, non so cosa prevalga tra le due.
Ci sono sempre cose da capire, per darsi da fare e incidere sulla condizione di vita di qualcun altro.
La vita delle persone cambia, le loro facce cambiano.
Alla radice della povertà, c’è spesso il volto di una donna.
La domenica è uno dei miei giorni preferiti per andare sul campo.
Quella Grecia al di là del mare che sembrava così vicina e invece è arrivata dopo un viaggio spaventoso.
Per vendere il loro caffè, oggi migliaia di coltivatori non devono più fare ricorso agli intermediari.
L’emergenza umanitaria in Yemen è diventata la più grave al mondo.
Dopo sette anni di conflitto, in Siria i numeri nella loro tragica sintesi parlano da soli.
Lettera ai parlamentari per non tornare indietro nella lotta al caporalato
Lo scorso 2 giugno, in Calabria, veniva assassinato Soumaila Sacko, giovane bracciante e sindacalista impegnato a difendere i diritti dei lavoratori sfruttati nei campi.
Pochi giorni dopo, il silenzio assordante delle istituzioni su questa vicenda, veniva bruscamente interrotto dalle dichiarazioni dei neo-ministri dell’Interno e dell’Agricoltura, che affermavano come l’attuale legge sul caporalato più che semplificare, complichi e che vada quindi cambiata.
Chiediamo che il governo italiano sottoscriva il Global Compact, partecipando alla Conferenza di Marrakech il 10 dicembre
L’appello a firma congiunta con Terra!, CGIL e oltre 20 tra associazioni e personalità della società civile italiana.
Per salvare le persone dal disastro dell’avanzata inesorabile del Sahara e le culture millenarie.
Bisogna superare la legge Bossi-Fini per la gestione dei flussi e riequilibrare il sistema dell’accoglienza.
Tra emergenza e ricostruzione, il lavoro di Oxfam nella Repubblica Dominicana a 9 mesi dall’uragano
Ci auguriamo che questo governo debba e faccia valere i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani.
I bisogni vanno ascoltati, le comunità conosciute.
Chiunque viva in queste zone è un pastore, per necessità o tradizione, non so cosa prevalga tra le due.
Ci sono sempre cose da capire, per darsi da fare e incidere sulla condizione di vita di qualcun altro.
La vita delle persone cambia, le loro facce cambiano.
Alla radice della povertà, c’è spesso il volto di una donna.
La domenica è uno dei miei giorni preferiti per andare sul campo.
Quella Grecia al di là del mare che sembrava così vicina e invece è arrivata dopo un viaggio spaventoso.
Per vendere il loro caffè, oggi migliaia di coltivatori non devono più fare ricorso agli intermediari.
L’emergenza umanitaria in Yemen è diventata la più grave al mondo.
Dopo sette anni di conflitto, in Siria i numeri nella loro tragica sintesi parlano da soli.
Sudan, nella terra dove non piove più: viaggio fra le tribù dei pastori vittime della desertificazione
Siamo nello Stato del Mar Rosso.
Una delle aree più povere del Paese, dove la malnutrizione infantile colpisce un numero altissimo di bimbi.
Una lingua di terra che corre lungo il Mar Rosso fino all’Eritrea, dove vivono le diverse tribù Beja. L’Omda (ossia il leader e portavoce) della piccola comunità di Halgeet accoglie nella propria capanna gli operatori di Oxfam Italia e dell’associazione locale Abu Hadia, per fare il punto sulle mille difficoltà che le famiglie devono affrontare giorno dopo giorno.
Chiediamo che il governo italiano sottoscriva il Global Compact, partecipando alla Conferenza di Marrakech il 10 dicembre
L’appello a firma congiunta con Terra!, CGIL e oltre 20 tra associazioni e personalità della società civile italiana.
Per salvare le persone dal disastro dell’avanzata inesorabile del Sahara e le culture millenarie.
Bisogna superare la legge Bossi-Fini per la gestione dei flussi e riequilibrare il sistema dell’accoglienza.
Tra emergenza e ricostruzione, il lavoro di Oxfam nella Repubblica Dominicana a 9 mesi dall’uragano
Ci auguriamo che questo governo debba e faccia valere i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani.
I bisogni vanno ascoltati, le comunità conosciute.
Chiunque viva in queste zone è un pastore, per necessità o tradizione, non so cosa prevalga tra le due.
Ci sono sempre cose da capire, per darsi da fare e incidere sulla condizione di vita di qualcun altro.
La vita delle persone cambia, le loro facce cambiano.
Alla radice della povertà, c’è spesso il volto di una donna.
La domenica è uno dei miei giorni preferiti per andare sul campo.
Quella Grecia al di là del mare che sembrava così vicina e invece è arrivata dopo un viaggio spaventoso.
Per vendere il loro caffè, oggi migliaia di coltivatori non devono più fare ricorso agli intermediari.
L’emergenza umanitaria in Yemen è diventata la più grave al mondo.
Dopo sette anni di conflitto, in Siria i numeri nella loro tragica sintesi parlano da soli.
L’emergenza dei migranti in mare va risolta sulla terra ferma.
Le vicende connesse alla negazione dell’ingresso della nave Aquarius nei porti italiani hanno messo in luce come il Governo Italiano abbia agito con una buona dose di calcolo e spregiudicatezza politica.
I ministri dell’Interno e delle Infrastrutture non potevano infatti non sapere che l’Italia, coordinando le operazioni collegate alla nave Aquarius, aveva anche la responsabilità della sua conclusione, e che qualora nessun altro avesse dimostrato una disponibilità ad autorizzare lo sbarco della nave nel suo territorio, il nostro Governo si sarebbe reso responsabile quantomeno della violazione di una serie di Convenzioni sul diritto e sul soccorso in mare, nonché di una serie di articoli della Convenzione europea dei Diritti dell’uomo e la Convenzione di Ginevra, mettendo, come aggravante, la nave in condizione di pericolo.
Chiediamo che il governo italiano sottoscriva il Global Compact, partecipando alla Conferenza di Marrakech il 10 dicembre
L’appello a firma congiunta con Terra!, CGIL e oltre 20 tra associazioni e personalità della società civile italiana.
Per salvare le persone dal disastro dell’avanzata inesorabile del Sahara e le culture millenarie.
Bisogna superare la legge Bossi-Fini per la gestione dei flussi e riequilibrare il sistema dell’accoglienza.
Tra emergenza e ricostruzione, il lavoro di Oxfam nella Repubblica Dominicana a 9 mesi dall’uragano
Ci auguriamo che questo governo debba e faccia valere i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani.
I bisogni vanno ascoltati, le comunità conosciute.
Chiunque viva in queste zone è un pastore, per necessità o tradizione, non so cosa prevalga tra le due.
Ci sono sempre cose da capire, per darsi da fare e incidere sulla condizione di vita di qualcun altro.
La vita delle persone cambia, le loro facce cambiano.
Alla radice della povertà, c’è spesso il volto di una donna.
La domenica è uno dei miei giorni preferiti per andare sul campo.
Quella Grecia al di là del mare che sembrava così vicina e invece è arrivata dopo un viaggio spaventoso.
Per vendere il loro caffè, oggi migliaia di coltivatori non devono più fare ricorso agli intermediari.
L’emergenza umanitaria in Yemen è diventata la più grave al mondo.
Dopo sette anni di conflitto, in Siria i numeri nella loro tragica sintesi parlano da soli.
Oxfam, le foglie di Aida nel vento dell’uragano: «Irma mi ha portato via il poco che avevo»
Aida ha 61 anni, vive a Palo Verde, nella provincia di Monte Cristi, manteneva la sua famiglia raccogliendo foglioline di origano che poi rivendeva al mercato. Irma, l’uragano che si è abbattuto sulla Repubblica Dominicana il 7 settembre 2017, le ha portato via tutto in un lampo. Le province di Monte Cristi, Samanà e María Trinidad Sanchez hanno subìto i danni maggiori non solo per la posizione, nel nord, ma anche per la vulnerabilità del territorio. L’allerta e l’evacuazione decretata dal governo hanno impedito che ci fossero vittime tra le popolazioni, ma i danni sono stati ingenti e sono ancora moltissime le persone in grave difficoltà come Aida.
Chiediamo che il governo italiano sottoscriva il Global Compact, partecipando alla Conferenza di Marrakech il 10 dicembre
L’appello a firma congiunta con Terra!, CGIL e oltre 20 tra associazioni e personalità della società civile italiana.
Per salvare le persone dal disastro dell’avanzata inesorabile del Sahara e le culture millenarie.
Bisogna superare la legge Bossi-Fini per la gestione dei flussi e riequilibrare il sistema dell’accoglienza.
Tra emergenza e ricostruzione, il lavoro di Oxfam nella Repubblica Dominicana a 9 mesi dall’uragano
Ci auguriamo che questo governo debba e faccia valere i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani.
I bisogni vanno ascoltati, le comunità conosciute.
Chiunque viva in queste zone è un pastore, per necessità o tradizione, non so cosa prevalga tra le due.
Ci sono sempre cose da capire, per darsi da fare e incidere sulla condizione di vita di qualcun altro.
La vita delle persone cambia, le loro facce cambiano.
Alla radice della povertà, c’è spesso il volto di una donna.
La domenica è uno dei miei giorni preferiti per andare sul campo.
Quella Grecia al di là del mare che sembrava così vicina e invece è arrivata dopo un viaggio spaventoso.
Per vendere il loro caffè, oggi migliaia di coltivatori non devono più fare ricorso agli intermediari.
L’emergenza umanitaria in Yemen è diventata la più grave al mondo.
Dopo sette anni di conflitto, in Siria i numeri nella loro tragica sintesi parlano da soli.
Chi governa il Governo e quale visione lo governerà?
Oxfam è stata una delle prime organizzazioni ad aver posto, ormai da quasi 10 anni, nel dibattito pubblico il tema dell’estremizzazione della disuguaglianza di ricchezza e di reddito crescente sia a livello globale sia in Italia ed è quindi molto cosciente della necessità di intervenire in un contesto nel quale, come detto da Conte, “le diseguaglianze si sono aggravate e le povertà si sono moltiplicate” sia con misure di sostegno a lavoro, salari, pensioni e diritti dei lavoratori, sia con una spesa pubblica maggiormente diretta a servizi essenziali gratuiti e efficienti, sia con misure di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.
Chiediamo che il governo italiano sottoscriva il Global Compact, partecipando alla Conferenza di Marrakech il 10 dicembre
L’appello a firma congiunta con Terra!, CGIL e oltre 20 tra associazioni e personalità della società civile italiana.
Per salvare le persone dal disastro dell’avanzata inesorabile del Sahara e le culture millenarie.
Bisogna superare la legge Bossi-Fini per la gestione dei flussi e riequilibrare il sistema dell’accoglienza.
Tra emergenza e ricostruzione, il lavoro di Oxfam nella Repubblica Dominicana a 9 mesi dall’uragano
Ci auguriamo che questo governo debba e faccia valere i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani.
I bisogni vanno ascoltati, le comunità conosciute.
Chiunque viva in queste zone è un pastore, per necessità o tradizione, non so cosa prevalga tra le due.
Ci sono sempre cose da capire, per darsi da fare e incidere sulla condizione di vita di qualcun altro.
La vita delle persone cambia, le loro facce cambiano.
Alla radice della povertà, c’è spesso il volto di una donna.
La domenica è uno dei miei giorni preferiti per andare sul campo.
Quella Grecia al di là del mare che sembrava così vicina e invece è arrivata dopo un viaggio spaventoso.
Per vendere il loro caffè, oggi migliaia di coltivatori non devono più fare ricorso agli intermediari.
L’emergenza umanitaria in Yemen è diventata la più grave al mondo.
Dopo sette anni di conflitto, in Siria i numeri nella loro tragica sintesi parlano da soli.
La vita lenta dei pastori del Sudan – seconda parte
Da amico e pastore quale sono stato considerato, mi hanno fatto girare tra le case, parlare con i bambini, dire la mia, dopo aver ascoltato la loro. Siamo diventati una squadra, al punto che si rende necessaria una visita nella parte bassa pedemontana. A 20 minuti di macchina, ci aspetta una vaga pista sabbiosa, che presto scompare in un mare di sabbia da percorrere a tutta velocità per non affondare, prima della nostra destinazione.
Chiediamo che il governo italiano sottoscriva il Global Compact, partecipando alla Conferenza di Marrakech il 10 dicembre
L’appello a firma congiunta con Terra!, CGIL e oltre 20 tra associazioni e personalità della società civile italiana.
Per salvare le persone dal disastro dell’avanzata inesorabile del Sahara e le culture millenarie.
Bisogna superare la legge Bossi-Fini per la gestione dei flussi e riequilibrare il sistema dell’accoglienza.
Tra emergenza e ricostruzione, il lavoro di Oxfam nella Repubblica Dominicana a 9 mesi dall’uragano
Ci auguriamo che questo governo debba e faccia valere i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani.
I bisogni vanno ascoltati, le comunità conosciute.
Chiunque viva in queste zone è un pastore, per necessità o tradizione, non so cosa prevalga tra le due.
Ci sono sempre cose da capire, per darsi da fare e incidere sulla condizione di vita di qualcun altro.
La vita delle persone cambia, le loro facce cambiano.
Alla radice della povertà, c’è spesso il volto di una donna.
La domenica è uno dei miei giorni preferiti per andare sul campo.
Quella Grecia al di là del mare che sembrava così vicina e invece è arrivata dopo un viaggio spaventoso.
Per vendere il loro caffè, oggi migliaia di coltivatori non devono più fare ricorso agli intermediari.
L’emergenza umanitaria in Yemen è diventata la più grave al mondo.
Dopo sette anni di conflitto, in Siria i numeri nella loro tragica sintesi parlano da soli.
La vita lenta dei pastori del Sudan – prima parte
Porto Sudan, Stato del Mar Rosso, Sudan, maggio 2018
Il Sudan è un paese immenso e io ne conosco appena qualche pezzetto. Ma ovunque abbia lavorato, il deserto del Sahara fa inesorabilmente di quei pezzetti un solo boccone, mangiandosi la scarsa vegetazione, vite e speranze. Ora sono nel wilāyāt del Mar Rosso una delle circoscrizioni nel Sudan orientale, dove i pastori dell’etnia Beja sono i veri “ultimi”, in particolare le donne e i bambini.
Chiediamo che il governo italiano sottoscriva il Global Compact, partecipando alla Conferenza di Marrakech il 10 dicembre
L’appello a firma congiunta con Terra!, CGIL e oltre 20 tra associazioni e personalità della società civile italiana.
Per salvare le persone dal disastro dell’avanzata inesorabile del Sahara e le culture millenarie.
Bisogna superare la legge Bossi-Fini per la gestione dei flussi e riequilibrare il sistema dell’accoglienza.
Tra emergenza e ricostruzione, il lavoro di Oxfam nella Repubblica Dominicana a 9 mesi dall’uragano
Ci auguriamo che questo governo debba e faccia valere i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani.
I bisogni vanno ascoltati, le comunità conosciute.
Chiunque viva in queste zone è un pastore, per necessità o tradizione, non so cosa prevalga tra le due.
Ci sono sempre cose da capire, per darsi da fare e incidere sulla condizione di vita di qualcun altro.
La vita delle persone cambia, le loro facce cambiano.
Alla radice della povertà, c’è spesso il volto di una donna.
La domenica è uno dei miei giorni preferiti per andare sul campo.
Quella Grecia al di là del mare che sembrava così vicina e invece è arrivata dopo un viaggio spaventoso.
Per vendere il loro caffè, oggi migliaia di coltivatori non devono più fare ricorso agli intermediari.
L’emergenza umanitaria in Yemen è diventata la più grave al mondo.
Dopo sette anni di conflitto, in Siria i numeri nella loro tragica sintesi parlano da soli.
Dar da bere (e speranza) ai rifugiati del campo di Gambella
7 maggio, Gambella. Un’ora d’aereo da Addis Abeba, nell’Etiopia occidentale, a circa 110 km dal confine con il Sud Sudan, sopra una terra estesa, in mezzo a un caldo insopportabile, dove tutto, a partire dalle case, sembra parlare di fatica e incertezza. Certo le stelle sono tante, milioni di milioni, ma anche quando fai la tua parte, sembra che l’anima vada in riserva e il cuore non parta, e che tutto sommato non ci sia molto da capire.
L’intervento realizzato da Oxfam nel quadro del progetto Miglioramento dell’approvvigionamento idrico e delle condizioni igieniche nel campo profughi di Nguenyyiel, Gambella (Etiopia) è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, e altri donatori.
Chiediamo che il governo italiano sottoscriva il Global Compact, partecipando alla Conferenza di Marrakech il 10 dicembre
L’appello a firma congiunta con Terra!, CGIL e oltre 20 tra associazioni e personalità della società civile italiana.
Per salvare le persone dal disastro dell’avanzata inesorabile del Sahara e le culture millenarie.
Bisogna superare la legge Bossi-Fini per la gestione dei flussi e riequilibrare il sistema dell’accoglienza.
Tra emergenza e ricostruzione, il lavoro di Oxfam nella Repubblica Dominicana a 9 mesi dall’uragano
Ci auguriamo che questo governo debba e faccia valere i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani.
I bisogni vanno ascoltati, le comunità conosciute.
Chiunque viva in queste zone è un pastore, per necessità o tradizione, non so cosa prevalga tra le due.
Ci sono sempre cose da capire, per darsi da fare e incidere sulla condizione di vita di qualcun altro.
La vita delle persone cambia, le loro facce cambiano.
Alla radice della povertà, c’è spesso il volto di una donna.
La domenica è uno dei miei giorni preferiti per andare sul campo.
Quella Grecia al di là del mare che sembrava così vicina e invece è arrivata dopo un viaggio spaventoso.
Per vendere il loro caffè, oggi migliaia di coltivatori non devono più fare ricorso agli intermediari.
L’emergenza umanitaria in Yemen è diventata la più grave al mondo.
Dopo sette anni di conflitto, in Siria i numeri nella loro tragica sintesi parlano da soli.