10 Novembre 2015

Il nostro lavoro a fianco dei profughi sulla rotta balcanica

 
Alla frontiera tra Serbia e Croazia. Credits Pablo Tosco/Oxfam
Frontiera tra Serbia e Croazia

Salvare vite è il nostro obiettivo prioritario, sempre e ovunque. Le persone che continuano a sbarcare sulle nostre coste o che percorrono la rotta balcanica sono le stesse che Oxfam aiuta intervenendo in Siria, in Libano come in Sud Sudan.


Lavoriamo in Serbia e in Macedonia non solo per gestire l’emergenza dei profughi, rispondendo ai loro bisogni di base, ma anche per garantire quei cambiamenti strutturali che permettano di risolvere alla radice le cause delle crisi.


Durante il 2015 è cresciuto esponenzialmente il numero di persone (più di 500.000 fino a ottobre) che cercano di raggiungere i Paesi del Nord Europa percorrendo la cosiddetta “rotta balcanica”, che attraversa la Grecia, la Macedonia e la Serbia: si stima che nel mese di settembre circa 7000 persone al giorno abbiano attraversato le frontiere macedoni/serbe, soprattutto siriani, afghani e iracheni che scappano da guerre e povertà. Dopo la chiusura delle frontiere da parte dell’Ungheria e della Croazia, i profughi sono costretti a passare molto più tempo sul territorio serbo e macedone alla ricerca di altre alternative per entrare in Europa (passando da altri Paesi o affidandosi ad organizzazioni criminali).


Le condizioni di viaggio sono estremamente precarie e i Paesi balcanici non sono preparati ad affrontare l’accoglienza di un numero così elevato di persone: intere famiglie con bambini dormono all’aperto, senza accesso ai servizi più basilari come acqua potabile, bagni, docce. Si prevede un aumento di profughi lungo questa rotta nei prossimi mesi invernali e, visto il perdurare della crisi siriana e la generale instabilità in Medio Oriente, non si prevede una conclusione dell’emergenza nei Balcani nel breve periodo. Per questo si rivela fondamentale intervenire, a maggior ragione con l’inverno in arrivo.


Il nostro programma è focalizzato sull’assistenza umanitaria in Serbia, dove è più forte la necessità di supporto. In collaborazione con partner locali e organismi internazionali realizziamo attività nei settori della distribuzione di beni primari non alimentari, WASH (acqua, salute e igiene), assistenza sanitaria e protezione dei profughi, ambiti nei quali abbiamo sviluppato una forte specializzazione negli anni in diversi contesti di emergenza.


Anna Sambo, cooperante Oxfam, distribuisce calze ai profughi al confine tra Croazia e Serbia. Credits: Pablo Tosco
Distribuzione di biancheria al confine tra Croazia e Serbia

Siamo attualmente presenti nelle zone di confine con la Croazia, l’Ungheria, la Bulgaria e la Macedonia, dove le nostre missioni hanno trovato le situazioni più critiche e dove si affollano i profughi che cercano di raggiungere l’Europa. A seconda delle esigenze che emergeranno nei prossimi mesi, siamo pronti a espandere la nostra attività anche a Belgrado e in altre possibili aree del paese.


In un solo giorno, Oxfam ha distribuito 1.600 paia di calze e 1500 articoli di biancheria intima ai profughi al confine tra Serbia e Croazia, in cammino da giorni senza potersi lavare o cambiare.

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