13 Ottobre 2014

Emergenza Ebola

 

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Emergenza Ebola - Dona Ora
Operatori indossano tute, mascherine e guanti per proteggersi dal rischio infezione

In Africa occidentale, il virus Ebola sta devastando intere comunità. Sono ormai oltre i 20.000 i casi tra sospetti e confermati e ormai 8.000 i morti.

Oxfam sta lavorando in sei distretti in Sierra Leone e sei aree urbane in Liberia (oltre che con programmi di prevenzione in Senegal, Mali, Gambia e Guinea Bissau).

Gli “holding center” sono centri in cui vengono ospitati (dalle squadre di sorveglianza) i casi sospetti di Ebola. Al paziente vengono rivolte domande e fatto un esame del sangue. Il paziente rimane poi nel centro di isolamento per 24 ore, in attesa dei risultati e, a seconda dell’esito, verrà dimesso oppure ricoverato in ospedale.

La situazione

L’epidemia di Ebola è iniziata in Sierra Leone, Guinea e Liberia e si è diffusa in Nigeria e Senegal. L’ONU afferma che serve quasi 1 miliardo di dollari per fermarne la diffusione.

David MacDonald, di Oxfam, ha dichiarato: “Fermare la diffusione di Ebola è assolutamente fondamentale. I tassi di infezione stanno aumentando esponenzialmente e non abbiamo altra scelta che aumentare rapidamente il nostro lavoro. Lavoriamo sulla prevenzione per fermare il diffondersi del virus.. Inoltre dobbiamo anche pensare alle malattie che vengono ignorate – malattie curabili come la diarrea, la malaria e il colera.
Ebola sta letteralmente consumando intere comunità. Molte aree sono in quarantena. Le strade sono completamente deserte
“.

La risposta di Oxfam

Serbatoi d'acqua
Serbatoi di acqua di Oxfam in un “holding center” per Ebola a Lakka, in Sierra Leone.

Stiamo lavorando con le autorità sanitarie in Sierra Leone e Liberia per fornire guanti, maschere, tute, stivali, occhiali, cloro, disinfettanti e quanto necessario alle squadre impegnate nel lavoro di prevenzione. Abbiamo raggiunto 1.1 milioni di persone con attività di sensibilizzazione porta a porta, e distribuzione kit igienici (al gennaio 2015 ne sono stati distribuiti più di 14.000 per altrettante famiglie). Formiamo operatori sanitari e sosteniamo i centri di salute – ad oggi sono 35 i centri che hanno ricevuto acqua, materiale igienico sanitario, equipaggiamento medico.  E, attraverso la radio, la stampa e formazione porta a porta stiamo aiutando i membri delle comunità a capire come possono proteggere le loro famiglie. Stiamo lavorando anche con chi si occupa dei riti funebri e delle sepolture, affinché tutto venga svolto con procedure sicure.

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