10 Settembre 2024

IL CASO APPLE, UN’IMPORTANTE VITTORIA PER LA GIUSTIZIA FISCALE

 

Un mondo più giusto è possibile solo se si lavora per il bene comune

La Corte di Giustizia Ue riconosce come indebiti, i benefici fiscali di cui Apple ha goduto in Irlanda per oltre un decennio. Il Paese dovrà recuperare le imposte non versate dal colosso per un ammontare di oltre 13 miliardi di euro

Roma, 10 settembre 2024 – La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito stamane che l’Irlanda ha concesso vantaggi fiscali indebiti al gruppo Apple.  Con il suo pronunciamento la Corte ha avallato la decisione della Commissione Europea del 2016 di considerare due tax ruling, emanati dall’Irlanda nei confronti di Apple, come aiuti di Stato illegali, ribaltando la precedente sentenza del 2020, avversa alla Commissione, emessa dal Tribunale di Primo Grado dell’UE, dopo il ricorso di Apple e Irlanda. L’odierna decisione della Corte impone all’Irlanda di recuperare le imposte non versate dalle società irlandesi del gruppo Apple tra il 2003 e il 2014, per un ammontare pari a 13 miliardi di euro più interessi.

A commento della sentenza della Corte di Giustizia dell’UE, Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia fiscale di Oxfam Italia, ha dichiarato:

La decisione della Corte di Giustizia porta nuovamente alla ribalta il pervicace ruolo dei paradisi fiscali europei nella deleteria corsa al ribasso in materia di fisco societario e rende giustizia, dopo dieci anni, a chi denunciava con forza le potenziali pratiche elusive di Apple in Irlanda. La sentenza comporta l’obbligo per l’Irlanda di recuperare le ingenti imposte eluse da Apple in oltre un decennio. É certamente una vittoria significativa, ma la strada per garantire una maggiore giustizia fiscale resta ancora lunga. Sulla scorta della decisione della Corte le istituzioni europee devono dare un ulteriore, vigoroso, impulso legislativo all’azione di contrasto alla pianificazione fiscale aggressiva delle multinazionali e al dumping fiscale intra-UE, per garantire condizioni eque di concorrenza nell’area economica europea ed evitare abusi che privano i governi di ingenti risorse erariali indispensabili per la lotta alle disuguaglianze, all’esclusione sociale e al cambiamento climatico”.    

Ufficio stampa Oxfam Italia:

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NOTE

  • Nel 2016, al termine di due anni di indagini, la Commissione UE aveva concluso che due accordi fiscali (tax rulings) siglati tra l’amministrazione finanziaria irlandese e due società di diritto irlandese del gruppo Apple (Apple Sales International e Apple Operations Europe) avevano considerevolmente ed artificialmente ridotto le imposte che la multinazionale avrebbe dovuto versare nel Paese. Gli accordi avrebbero assicurato, nelle conclusioni della Commissione, un trattamento selettivo ad Apple, permettendo al colosso di pagare un’aliquota effettiva dell’imposta sulle società pari all’1% nel 2003, scesa allo 0,005% nel 2014. La decisione della Commissione obbligava l’Irlanda a recuperare il vantaggio indebito ricevuto da Apple nel periodo 2003-2014, quantificato in 13 miliardi di euro più gli interessi. Per maggiori dettagli sull’indagine e sulla decisione della Commissione si veda: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_16_2923
  • Nel 2020 la decisione della Commissione Europea è stata annullata dal Tribunale di Primo Grado dell’Unione Europea cui Apple e l’Irlanda avevano fatto ricorso. La Commissione, ritenendo che il Tribunale abbia commesso errori di diritto, ha presentato un ricorso all’Alta Corte: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/STATEMENT_20_1746
  • Il 9 novembre 2023 l’Avvocato Generale dell’UE, Giovanni Pitruzzella, ha destinato un parere alla Corte di Giustizia dell’UE, suggerendo di annullare la decisione del Tribunale di Primo Grado del 2020 e di rinviare la causa al Tribunale per una nuova decisione di merito. Il parere dell’Avvocato Generale non è vincolante per la Corte che può conformarvisi oppure esprimere un giudizio definitivo sul procedimento.

 

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