Roma, 9 dicembre 2020_La riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera a livello europeo ad oggi è operata solo dai cittadini che hanno un reddito medio o basso, al contrario le emissioni di cui è responsabile il 10% più ricco della popolazione europea sono aumentate dal 1990. Un’elite che inquina quanto tutta la metà più povera del continente messa assieme.
È l’allarme lanciato da Oxfam, con un nuovo rapporto pubblicato oggi, a pochi giorni dal Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre. Un summit che dovrà definire gli obiettivi di riduzione delle emissioni Ue entro il 2030, cruciali per favorire una ripresa economica rapida, equa e sostenibile dalla crisi imposta dalla pandemia da coronavirus.
Mentre i più poveri inquinano meno, i più ricchi aumentano il livello di emissioni di CO2
Il rapporto – che si basa su una ricerca condotta in collaborazione con lo Stockholm Environment Institute – fotografa il livello delle emissioni per diversi livello di reddito tra il 1990 e il 2015. Un periodo durante cui le emissioni complessive nell’Unione europea si sono ridotte del 12%, a fronte però di un disuguale livello di responsabilità nell’inquinamento prodotto dallo stile di vita e consumo della parte più ricca della popolazione europea, rispetto a tuti gli altri.
Basti pensare che:
Necessaria un’immediata inversione di tendenza per contenere l’aumento delle temperature globali
Secondo le stime contenute nel rapporto, per contribuire a mantenere l’aumento del riscaldamento globale entro di 1,5 ° C, l’impronta di carbonio del 10% più ricco degli europei dovrà ridursi di dieci volte rispetto ai livelli attuali entro il 2030, mentre quella dell’1% più ricco di ben 30 volte. Al contrario, l’impronta del 50% più povero dovrà “solo” dimezzarsi.
“Mentre le fasce più povere della popolazione europea negli ultimi decenni si sono impegnate nel ridurre il proprio impatto inquinante, i più ricchi si sono fatti un giro gratis. – ha detto Elisa Bacciotti, responsabile delle campagne di Oxfam Italia – Adesso però è cruciale che ciascuno faccia la sua parte perché responsabilità tanto disuguali rischiano di non far centrare gli obiettivi di riduzione che si è data l’Unione europea. Per scongiurare questa eventualità, che potrebbe avere effetti catastrofici per tutti, è quindi necessaria un’immediata e coesa azione da parte dei leader europei”.