17 Settembre 2020

VACCINO COVID-19, OXFAM: “UN PICCOLO GRUPPO DI PAESI RICCHI SI È GIÀ ASSICURATO OLTRE LA METÀ DELLA FUTURA FORNITURA GLOBALE”

 

Roma, 17 settembre 2020_Un ristretto gruppo di Paesi ricchi, che rappresentano appena il 13% della popolazione mondiale, ha già acquistato oltre la metà della futura fornitura dei principali vaccini anti Covid-19 che sono attualmente in fase di sviluppo. E’ l’allarme lanciato da Oxfam in occasione dell’incontro congiunto dei Ministri della Salute e delle Finanze dei paesi del G20 sullo stato della pandemia, in programma oggi.

Una denuncia che arriva dall’analisi dei dati raccolti da Airfinity sugli accordi già firmati da alcuni paesi con le case farmaceutiche che stanno sviluppando i 5 vaccini più promettenti, in un quadro nel quale le stesse aziende produttrici non hanno al momento la capacità di produrre abbastanza vaccini per tutti coloro che ne avranno bisogno. Anche nel caso estremamente improbabile che tutti e cinque i vaccini si rivelino efficaci, infatti più del 60% della popolazione mondiale non avrà accesso a nessun vaccino almeno fino al 2022.

“Il punto ancora più allarmante è che molto probabilmente alcune delle principali sperimentazioni in corso falliranno con la conseguenza che ancora più persone resteranno tagliate fuori. – ha detto Sara Albiani, policy advisor per la salute globale di Oxfam Italia – I dati disponibili rivelano un sistema profondamente ingiusto e disuguale, che non è stato corretto e che mira a proteggere monopoli e profitti delle case farmaceutiche piuttosto che garantire a tutti, tempestivamente, lo strumento principale per debellare la pandemia. Nonostante l’enormestanziamento di fondi pubblici per lo sviluppo dei vaccini anti Covid-19 non sono state poste chiare condizioni alle case farmaceutiche per impedire loro di realizzare profitti massicci e del tutto ingiustificati alla luce di questa emergenza globale”.

Un esempio riguarda il vaccino sviluppato da Moderna: l’azienda ha potuto contare su 2,48 miliardi di dollari di fondi pubblici e, nonostante ciò, i suoi vertici hanno dichiarato di voler massimizzare i profitti derivanti dalla vendita qualora il vaccino si dimostrasse efficace. A fronte di una capacità produttiva di solo 475 milioni di dosi, sufficiente per appena il 6% della popolazione mondiale, l’azienda ha già venduto le opzioni per tutta la sua fornitura a Paesi ricchi, a prezzi che oscillano tra 12 e 16 dollari per dose negli Stati Uniti, arrivando a circa 35 dollari per gli altri paesi.

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