Molte emergenze restano invisibili, dimenticate. Ma per chi le vive non svaniscono.
Quando scoppia un’emergenza, che sia causata da un disastro naturale, come tsunami, terremoti, siccità o alluvioni, o da conflitti e guerre, ogni giorno senza aiuti può aumentare il rischio di morte per i sopravvissuti feriti o chi rimane senza accesso a cibo, acqua e cure.
Dopo un grande terremoto, ad esempio, le prime 72 ore sono critiche per salvare vite.
Durante un conflitto, senza aiuti umanitari immediati e sicuri, i danni alle infrastrutture e i continui bombardamenti rendono difficile, se non impossibile, la sopravvivenza.
Le emergenze colpiscono inevitabilmente e più duramente le comunità più povere e vulnerabili del mondo.
Ogni secondo, una persona è costretta a lasciare la propria casa a causa di guerre o cambiamenti climatici.
In un conflitto, il 70-80% delle vittime civili sono donne e bambini.
Dopo un disastro naturale, fino al 90% delle abitazioni in una zona possono risultare danneggiate o inagibili.
Il lavoro di Oxfam nelle emergenze si concentra su un intervento rapido e mirato per alleviare la sofferenza immediata delle popolazioni colpite, proteggere i più vulnerabili e promuovere soluzioni sostenibili nel lungo periodo che permettano un ritorno alla normalità.

In risposta al terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito il Myanmar il 28 marzo 2025, Oxfam ha attivato l’Emergency Response Team e kit igienici, per l’igiene femminile, coperte e zanzariere per rispondere ai bisogni immediati di igiene, protezione e riparo.

Da ottobre 2023 Oxfam in collaborazione con partner locali, ha ripristinato reti idriche e fognarie, installato impianti di desalinizzazione e servizi igienici, e garantito assistenza e protezione a bambini, donne e persone con disabilità.

A Gambella, in Etiopia, Oxfam garantisce acqua sicura e servizi igienico-sanitari a oltre 385.000 rifugiati sud sudanesi e comunità locali, costruendo latrine e sistemi idrici e monitorando la qualità dell’acqua.


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