I bombardamenti aerei a Gaza hanno avuto come principali vittime i civili innocenti, le cui condizioni sono degenerate giorno dopo giorno.
Adesso meno del 4% dell’acqua è potabile, l’acqua del mare è inquinata dalle acque reflue e le falde acquifere sotterranee sono scese di 10 metri sotto il livello medio del mare, causando l’intrusione di acqua di mare e la conseguente contaminazione.
La crisi sanitaria e idrica di Gaza sta peggiorando drammaticamente, l’acqua pulita è sempre più scarsa e circa un terzo dei nuclei familiari non sono connessi al sistema idrico.
A volte succede che l’unica centrale elettrica funzionante si blocchi a causa della mancanza di carburante e la situazione diventa insostenibile, perché anche il sistema idrico rimane senza energia per poter funzionare.
Si stima che le malattie legate all’acqua contaminata rappresentino il 26% delle patologie infantili registrate nell’area.
Il blocco di Israele inoltre limita fortemente l’importazione di materiali, rendendo estremamente difficile sviluppare infrastrutture idriche e sanitarie sufficienti: meno del 16% della strumentazione necessaria a costruire infrastrutture idriche raggiunge Gaza.
La disponibilità di acqua pulita è fondamentale e permette di salvare milioni di vite.
Dobbiamo agire subito e portare acqua a migliaia di famiglie palestinesi.
A Gaza ci sono 3/4 ore di elettricità al giorno, perché Israele ha bloccato l’ingresso del carburante che serve per alimentare l’unica centrale elettrica presente nel territorio. Durante il lockdown i palestinesi hanno continuato a subire bombardamenti da parte delle forze armate israeliane e sono stati costretti ad abbandonare le loro case, aumentando il rischio di contagio.
Ci sono solo 97 letti di terapia intensiva e ventilatori a Gaza. Tuttavia la mancanza di energia rende le poche terapie intensive disponibili praticamente inefficaci.
Non arrivano le dosi di vaccino: solo 34.500 vaccinati su 2 milioni di persone (1,7%).
Il sovraffollamento è enorme: con più di 2 milioni che vivono nella Striscia di Gaza, è una delle aree più densamente popolate del mondo. Il distanziamento è praticamente impossibile da rispettare e la mancanza di riserve d’acqua rende il Covid-19 ancora più letale.
Per questo portiamo acqua e servizi igienici. Dobbiamo salvare più vite possibili ed evitare che il virus si diffonda e muti ancora di più.
4%
Solo il 4% della popolazione ha accesso ad acqua potabile gestita attraverso il sistema idrico pubblico.
26%
Le malattie associate all’acqua rappresentano circa il 26% delle malattie infantili a Gaza.
1,7%
Solo 34.500 vaccinati su 2 milioni di persone (1,7%).
I bombardamenti stanno distruggendo le poche riserve d’acqua. La persone sono stremate. Occorre agire subito: porta acqua pulita e sicura e fai la differenza tra la vita e la morte.
Oxfam interviene in oltre 30 emergenze nel mondo.
Dalla terribile carestia nel Corno d’Africa, dove quasi 15 milioni di persone soffrono fame e sete, alla nostra risposta alla crisi siriana, dove stiamo aiutando 1,5 milioni di persone, così come in Giordania, nei Territori Occupati Palestinesi, in Libano e in Turchia, fino allo Yemen, dove dall’inizio del conflitto abbiamo garantito a 4 milioni di persone acqua, cibo e servizi igienico sanitari, lavoriamo al fianco delle persone per portare aiuto.
Sia le persone fisiche che le aziende possono godere di agevolazioni fiscali per le donazioni effettuate in favore di Oxfam. Conserva la ricevuta del bollettino postale, la contabile bancaria per i versamenti effettuati con bonifico, copia dell’assegno o l’estratto conto per i versamenti effettuati con carta di credito. Ogni anno, a marzo, ti invieremo un riepilogo delle tue donazioni relative all’anno precedente. Per maggiori informazioni contattaci al numero verde 800.99.13.99 oppure scrivici a [email protected]
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