DOPO ANNI DI GUERRA SI RIACCENDE IL CONFLITTO IN SUDAN

IN POCHI GIORNI SONO GIÀ 20.000 LE PERSONE COSTRETTE A FUGGIRE E CERCARE RIFUGIO NEI PAESI VICINI COME L’ETIOPIA. HANNO BISOGNO DI ACQUA!

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UNA ESCALATION RAPIDA E VIOLENTA DOPO ANNI DI CONFLITTO

Nei giorni scorsi il Sudan è tornato al centro di un conflitto che sembrava giunto al termine. Dopo il colpo di stato conclusosi nel 2019, i generali delle due forze militari vincenti, prima alleati, oggi si combattono a vicenda portando nuova morte e distruzione nel paese.

In pochi giorni sono già 413 i morti e oltre 3.551 i feriti. Oltre 20.000 persone hanno dovuto abbandonare la propria casa per cercare rifugio nei paesi vicini e i numeri sono destinati ad aumentare rapidamente.

Uno dei paesi di accoglienza è l’Etiopia dove sono già numerosi i campi profughi e dove da anni ci impegniamo a fornire acqua pulita e accesso ai servizi igienici a milioni di persone che fuggono dal conflitto in Sudan del Sud. Questo nuovo flusso di rifugiati aumenterà esponenzialmente i bisogni di acqua e le strutture igieniche presenti nei campi non potranno soddisfare le necessità di tutti.

Il rischio più grande è la diffusione di malattie come il colera e la dissenteria, causate dalla mancanza di acqua pulita e igiene e che in contesti di fragilità come questi possono causare centinaia di migliaia di vittime.

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I NUMERI DELLA TRAGEDIA 

413 MORTI

e oltre 3.551 feriti in pochi giorni di conflitto.

OLTRE 20.000 PERSONE

sono fuggite dalle aree del conflitto solo negli ultimi giorni per cercare rifugio nei paesi vicini.

I CENTRI DI ACCOGLIENZA SONO AL LIMITE

per gestire il nuovo afflusso di rifugiati sono necessari nuovi servizi igienici e acqua pulita.

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COSA PUOI FARE TU

Bisogna portare acqua sicura, e materiale per l’igiene personale per salvare la vita tantissimi bambini, donne e uomini sudanesi.

 

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CAMPAGNA "SALVIAMO VITE NELLE EMERGENZE"

Oxfam interviene in oltre 30 emergenze nel mondo.

Dalla terribile carestia nel Corno d’Africa, dove quasi 15 milioni di persone soffrono fame e sete, alla nostra risposta alla crisi siriana, dove stiamo aiutando 1,5 milioni di persone, così come in Giordania, nei Territori Occupati Palestinesi, in Libano e in Turchia, fino allo Yemen, dove dall’inizio del conflitto abbiamo garantito a 4 milioni di persone acqua, cibo e servizi igienico sanitari, lavoriamo al fianco delle persone per portare aiuto.

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