Mentre la guerra a Gaza continua a mietere morti e i civili pagano un prezzo devastante, l’escalation di violenza in Libano e in tutta la regione, nei giorni passati, ha esteso il conflitto in maniera drammatica.
Ogni singola persona deve affrontare il trauma inimmaginabile della vita quotidiana in una zona di conflitto.
► Sono state uccise più di 43.000 persone, un terzo delle quali bambini.
► Le persone muoiono di fame, malattie e ferite causate dal conflitto.
► Non c’è abbastanza acqua pulita e sicura.
► Case, ospedali, panifici e impianti idrici sono stati distrutti.
► Ricevere assistenza medica è quasi impossibile.
► Il 90% della popolazione – 1,9 milioni di persone – è sfollata.
► Nelle ultime settimane più di un milione di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case.
► Gli attacchi aerei israeliani hanno ucciso più di 3.100 persone e ne hanno ferite oltre 13.800.
► Intere famiglie dormono fuori in spazi aperti con poca idea se o quando potranno tornare a casa.
► I rifugi sono sopraffollati.
► Gli ospedali stanno lottando per curare gli innumerevoli feriti.
► Le persone hanno bisogno di aiuti umanitari.
In questo momento, con la stagione invernale in arrivo, la situazione peggiorerà ancora.
Dobbiamo rispondere con urgenza per salvare bambini, donne, uomini che stanno vivendo in condizioni terribili.
OLTRE 1 MILIONE DI SFOLLATI
Secondo i rapporti del Governo, in Libano il numero di sfollati interni a causa delle violenze è salito a più di 1 milione, tra cui oltre 300.000 bambini.
OLTRE 43.000 MORTI E OLTRE 102.000 FERITI
A Gaza i bombardamenti israeliani hanno causato oltre 43.000 morti (oltre 13.000 sono bambini) e oltre 102.000 feriti (fonte Ministero della Sanità palestinese), che si vanno a sommare alle oltre 1.500 vittime israeliane.
98%
A Gaza il 98% dell’acqua non è potabile, le infrastrutture idriche sono gravemente danneggiate e non vi è carburante per alimentare le stazioni di pompaggio.
TU, in questo momento di grave emergenza, puoi fare la differenza tra la vita e la morte per le migliaia di persone intrappolate dietro un blocco senza un posto dove fuggire per mettersi in salvo. Questi civili innocenti stanno pagando il prezzo dei fallimenti dei leader globali.
È urgente portare tutti i beni di prima necessità: acqua, cibo, kit igienici e riparo come prima cosa.
Riwa e le sue figlie hanno lasciato la loro casa nella periferia di Beirut dopo aver vissuto l’incubo degli attacchi aerei. Ora, sono attualmente sfollate in un rifugio collettivo nel nord del Libano con altre 20 persone della loro famiglia, tutte in una stanza.
Anche se lontana dai bombardamenti, il senso di insicurezza accompagna Riwa ogni giorno.
La figlia più giovane di Riwa, di soli 11 anni, sogna di tornare a scuola e diventare insegnante. Ma il suo futuro, come quello di migliaia di altre bambini e bambini, è incerto.
Siamo in Libano dal 1993, dove lavoriamo con trenta organizzazioni locali nel Nord del paese, nella Valle della Bekaa e a Beirut. Negli ultimi dieci anni, abbiamo risposto alle molteplici crisi che il paese ha affrontato.
Lavoriamo nelle comunità più vulnerabili di Gaza, Gerusalemme Est e Cisgiordania con più di 60 organizzazioni partner palestinesi e israeliane.
Lavoriamo sulla negoziazione di una pace duratura, sulla fornitura di aiuti umanitari, sul miglioramento delle infrastrutture e sul sostegno alla popolazione locale, gravemente limitato dal blocco imposto negli ultimi 17 anni.
***Chiediamo un cessate il fuoco immediato e la fine di ogni violenza.***
Il Fondo Emergenze consente di avere le risorse necessarie quando Oxfam deve intervenire nelle situazioni di emergenze improvvise o protratte come terremoti, epidemie, siccità, alluvioni, conflitti.
I fondi raccolti ci permettono di agire in maniera tempestiva per assicurare i primi soccorsi e portare tutti i beni di prima necessità: acqua, kit igienici e riparo come prima cosa.
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