Più di 1 miliardo di persone nel mondo non ha accesso sicuro all’acqua pulita e per procurarsela sono spesso costrette a percorrere decine di chilometri a piedi per raggiungere i pochi pozzi disponibili.
In contesti di povertà estrema, in cui spesso gli adulti sono impegnati nel lavoro nei campi o ad accudire la famiglia, questo compito è affidato alle giovani ragazze che sono quindi costrette a percorrere da sole questi lunghi tragitti in mezzo al nulla per garantire la sopravvivenza dei loro cari.
Si calcola che ogni anno tutte le donne del mondo spendono complessivamente 200 MILIONI di ore per raggiungere le fonti d’acqua, ed è proprio durante questi lunghi viaggi che rischiano di cadere vittima di violenza.
La violenza contro donne e bambine è una tra le più diffuse violazioni dei diritti umani. Un terzo delle donne del mondo sperimenta una qualsiasi forma di violenza durante la propria vita, una violenza che non conosce confini geografici o culturali.
Un dramma che si ripete ogni giorno, in ogni luogo e che colpisce indipendentemente da età, provenienza, condizione sociale o economica. Un dramma che non ha confini e che assume tante forme: violenza domestica, matrimoni precoci, abusi in contesti di guerra e povertà o migrazione forzata.
A volte basta andare a prendere l’acqua.
Garantendo accesso sicuro all’acqua pulita vogliamo non solo garantire la sopravvivenza di miliardi di persone, ma soprattutto proteggere migliaia di ragazze dalle violenze che sono costrette a subire per poter attingere a questa risorsa vitale.
OLTRE 1 MILIONE DI PERSONE
Oltre 1 miliardo di persone non ha accesso all’acqua pulita e ai servizi igienici.
200 MILIONI DI ORE
200 MILIONI di ore spese complessivamente ogni anno dalle donne per raccogliere acqua per la famiglia.
UNA DONNA SU TRE
1/3 delle donne ha subito una qualsiasi forma di violenza, spesso avviene nel tragitto che le separa dalle fonti d’acqua.
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