Zaid vive in una zona remota dello Yemem, lontana dai campi profughi, lontana dai servizi e, per ora, lontana dal conflitto, con la sua famiglia di 30 persone.
Prima della guerra ciascuna di loro viveva con la propria famiglia in zone diverse del paese, ma uno ad uno hanno dovuto abbandonare la propria casa, i propri campi e il proprio bestiame per scappare dai bombardamenti e hanno cercato rifugio nell’unico posto che ritenevano sicuro, la casa dei loro genitori, la casa di Zaid che li ha accolti senza esitazione.
Ma non tutti ce l’hanno fatta…
Uno dei figli di Zaid, durante la fuga, ha perso la vita insieme a sua moglie lasciando la loro piccola, unica sopravvissuta, alle cure del nonno.
Ma sfamare una famiglia di 30 persone, con tanti bambini, è un’impresa disperata in Yemen.
In tutto il paese la fame miete vittime ogni secondo e con il conflitto che dura da più di sette anni, l’accesso a cibo, acqua e medicine è quasi impossibile.
Zaid vede i suoi figli, i suoi nipoti, tutta la sua famiglia soffrire la fame ogni giorno e teme che, dopo averli ritrovati e protetti dalla guerra, non potrà salvarli dai morsi della fame.
Il tormento di Zaid è quello di milioni di mamme e papà yemeniti, il cui unico desiderio è quello di poter sfamare i propri figli. Loro hanno bisogno di te.
OLTRE 20 MILIONI DI PERSONE
non hanno accesso a fonti d’acqua pulita.
OLTRE 17 MILIONI DI PERSONE
sono senza cibo e, in alcune zone delle Yemen, un bambino su 5 è gravemente malnutrito e senza aiuto
18 MILIONI DI PERSONE
non hanno accesso all’assistenza sanitaria di base
Da quando la guerra è cominciata, 7 anni fa, le condizioni di vita della popolazione sono precipitate drammaticamente.
Le città sono distrutte, la popolazione decimata, le fonti d’acqua potabile non esistono più. Gli impianti idrici vengono continuamente bombardati e solo metà delle strutture sanitarie sono funzionanti, aggravando così il rischio di contrarre malattie come tifo, dissenteria, Covid-19. ma anche il colera, che rischia una nuova impennata di contagi, dopo l’epidemia che provocò oltre 2 milioni di casi.
Sono morte oltre 370 mila persone – l’Agenzia per lo sviluppo dell’Onu ha stimato che “nel 2021 ogni 9 minuti è morto un bambino con meno di 5 anni” – e più di 4 milioni di persone, di cui la metà minori, sono state costrette a fuggire dalle loro case.
La crisi ucraina ha ulteriormente aggravato la situazione, mettendo in crisi le già ridotte importazioni di grano e olio da cucina. Fino ad oggi infatti lo Yemen importava circa il 42% del grano direttamente dall’Ucraina. La conseguenza immediata è il drammatico aumento dei prezzi, a cui una popolazione senza lavoro e altri mezzi di sostentamento, non può di certo far fronte: 17,4 milioni soffrono già la fame, potrebbero salire a 19 milioni entro la fine dell’anno.
Oxfam interviene in oltre 30 emergenze nel mondo.
Dalla terribile carestia nel Corno d’Africa, dove quasi 15 milioni di persone soffrono fame e sete, alla nostra risposta alla crisi siriana, dove stiamo aiutando 1,5 milioni di persone, così come in Giordania, nei Territori Occupati Palestinesi, in Libano e in Turchia, fino allo Yemen, dove dall’inizio del conflitto abbiamo garantito a 4 milioni di persone acqua, cibo e servizi igienico sanitari, lavoriamo al fianco delle persone per portare aiuto.
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