A GAZA NON C’È PIÙ ACQUA.

UN BLOCCO ILLEGALE HA GENERATO UNA SITUAZIONE DRAMMATICA. QUASI 1,5 MILIONI DI PERSONE SONO A RISCHIO. DI’ BASTA A QUESTA INGIUSTIZIA

A GAZA NON C’È PIÙ ACQUA

A GAZA NON C’È PIÙ ACQUA. FERMA QUESTA INGIUSTIZIA. UN BLOCCO ILLEGALE HA GENERATO UNA SITUAZIONE DRAMMATICA. QUASI 1,5 MILIONI DI PERSONE SONO A RISCHIO. DI’ BASTA A QUESTA INGIUSTIZIA
16,186 persone hanno firmato su un obiettivo di 20,000 firme

A GAZA NON C’È PIÙ ACQUA. FERMA QUESTA INGIUSTIZIA.
UN BLOCCO ILLEGALE HA GENERATO UNA SITUAZIONE DRAMMATICA. QUASI 1,5 MILIONI DI PERSONE SONO A RISCHIO.
DI’ BASTA A QUESTA INGIUSTIZIA

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Il problema

Già prima dei bombardamenti dello scorso maggio, il sistema idrico e igienico-sanitario della regione di Gaza non era sufficiente per rispondere ai bisogni delle persone che ci vivono. Circa 100.000 palestinesi sono stati sfollati e cercano ora di fare ritorno alle proprie case. Ma a queste famiglie mancano le cose più importanti: l’acqua potabile e le cure mediche.

Il blocco illegale di Israele inoltre limita gravemente, o impedisce del tutto, l’entrata di materiali che permetterebbero al settore idrico ed igienico-sanitario di Gaza di riprendersi da anni di conflitto e non-sviluppo.

Come conseguenza di tutto ciò, la crisi idrica sta pericolosamente peggiorando.

Basti pensare che le falde acquifere sotterranee sono scese di 10 metri sotto il livello medio del mare, causando l’intrusione di acqua di mare e la conseguente contaminazione. Questo perché, purtroppo, la domanda e l’estrazione annuale di acqua è 4 volte superiore alla capacità di rigenerazione delle falde acquifere.

Purtroppo, il COVID-19 ha ulteriormente aggravato la situazione.

Arrivano poche dosi di vaccino, il sovraffollamento è enorme (con più di 2 milioni che vivono nella Striscia di Gaza, è una delle aree più densamente popolate del mondo) e la mancanza di riserve d’acqua rende questa minaccia ancora più letale.

È una situazione inaccettabile. A cui tu puoi dire BASTA.

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L’IMPATTO DELLA CRISI UCRAINA NELLA VITA DEI PALESTINESI

I prezzi dei generi alimentari hanno subito un’impennata per effetto del conflitto ucraino: il prezzo della farina è aumentato del 23,6%, l’olio di mail del 26,3%, il prezzo dei legumi del 17,6%, il prezzo del sale del 30%.   

Entro 3 settimane le riserve di grano della popolazione palestinese potrebbero esaurirsi.  

Una soluzione potrebbe essere favorire lo sviluppo delle coltivazioni nell’Area C della West Bank, ma per il momento il governo israeliano ha rifiutato il 99% delle proposte di nuove coltivazioni portate avanti dagli agricoltori palestinesi. 

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I NUMERI DELL'EMERGENZA

4%

Solo il 4% della popolazione ha accesso ad acqua potabile gestita attraverso il sistema idrico pubblico.

26%

Le malattie associate all’acqua rappresentano circa il 26% delle malattie infantili a Gaza.

5,82%

In Palestina solo 296.000 persone sono state vaccinate con 2 dosi (5,82% della popolazione).

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PERCHÈ È IMPORTANTE LA TUA FIRMA

La tua firma è fondamentale per fermare questa ingiustizia.

Chiederai al governo italiano e alla comunità internazionale di:

  • fare pressione sul governo di Israele affinché revochi immediatamente il blocco, consentendo l’ingresso e l’uscita a persone e merci, in particolare i materiali per la ricostruzione dedicati al settore idrico ed igienico sanitario
  • chiedere al governo israeliano di porre fine alle politiche restrittive al fine di dare la possibilità ai palestinesi di coltivare le loro terre e procurarsi il cibo necessario per affrontare questo periodo
  • incoraggiare le autorità palestinesi a effettuare investimenti per il riutilizzo delle acque reflue, impianti di desalinizzazione e tecnologie per la raccolta dell’acqua piovana per l’agricoltura
  • chiedere che Israele garantisca l’accesso ai mezzi necessari per stoccare e distribuire i vaccini nei Territori Occupati Palestinesi, nonché ad altri materiali medici necessari
  • agire per un cessate il fuoco duraturo

Con la tua firma puoi salvare migliaia di vite. Fallo ora.