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HAI FATTO SENTIRE LA TUA VOCE… E COCA-COLA TI HA ASCOLTATO!

Cosa ci vuole a migliorare le politiche sulla terra di uno dei giganti globali dello zucchero? TU! E altre 225.000 persone

Un mese fa Oxfam ha lanciato la seconda fase di Scopri il Marchio per chiedere alle tre più grandi compagnie produttrici di zucchero al mondo – Coca-Cola, PepsiCo e Associated British Foods – di impegnarsi a fare in modo che il loro zucchero non fosse causa di land grabbing. In poche settimane centinaia di migliaia di persone si sono fatte sentire, firmando la petizione o inviando messaggi e foto per avere l’attenzione delle aziende.

E ha funzionato! Coca-Cola, il più grande acquirente di zucchero al mondo, ha fatto quello che le abbiamo chiesto e ha dichiarato tolleranza zero al land grabbing. Coca-Cola è la prima delle 3 aziende a impegnarsi per rispettare di più i diritti alla terra delle comunità nella sua filiera, e questo è successo grazie alla pressione che abbiamo esercitato insieme!

Adesso monitoreremo da vicino Coca-Cola per assicurarci che mantenga le promesse. In particolare continueremo a chiedere una risoluzione appropriata per i casi in cui sono coinvolte le famiglie in Brasile e Cambogia che continuano a lottare per riconquistare il loro diritto alla terra.

È il momento agire!

Lo stato di Pernambuco ha uno dei più alti tassi di conflitti per la terra in Brasile e quasi la metà sono legati alla produzione di zucchero. Usina Trapiche – un’azienda che rifornisce di zucchero compagnie dell’industria alimentare (tra cui PepsiCo) – è stata in conflitto con le comunità locali di pescatori per l’uso delle isole nell’estuario per decenni.

Ora le famiglie non hanno terra per piantare alberi da frutto, manioca o altro e devono percorrere grandi distanze fino alla foce del fiume per poter pescare. Mentre un tempo erano in grado di sopravvivere e anche di vivere un po’ oltre i loro bisogni, ora devono spendere più di quello che guadagnano per comprare cibo.

Maria Nazarete dos Santos (conosciuta come Nazare) ha vissuto sempre sulle isole fino a quando è stata cacciata via dall’azienda. “Più di 30 persone che vivevano sull’isola sono tornate a pescare, ma solo 3, tra cui me, sono tornate a viverci. Trapiche ha incendiato le nostre tende per 3 o 4 volte. Ho perso i teli e i materassi per dormire. Mia sorella era incinta e quando hanno dato fuoco alla sua tenda ha abortito e perso il bambino. Sono bruciati anche il mulino e le nostre case di legno”.

Land grabbing come questo sono l’amaro segreto dell’industria dello zucchero, e non succede solo in Brasile. In Cambogia e in altri paesi del mondo le famiglie affrontano la stessa situazione.

Cosa succede ora?

Ora che Coca-Cola, che vende più di 20.000 bevande al secondo in tutto il mondo, si è impegnata a garantire che lo zucchero nei suoi prodotti non sia causa di land grabbing, Pepsi e Associated British Foods non hanno più scuse per non agire.

L’assemblea annuale degli azionisti di Pepsi Co si avvicina. È il momento di farsi sentire: chiedi anche tu a PepsiCo di agire contro il land grabbing.

Scrivi subito a Pepsi: chiedile di mettere fine agli espropri di terra per coltivare zucchero.