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QUANDO I CONSUMATORI CHIEDONO, AZIENDE COME PEPSICO AGISCONO

Dopo quasi sei mesi di campagna, anche la seconda più grande compagnia dell’alimentare al mondo dichiara tolleranza zero al land grabbing per sé e per i propri imbottigliatori.

“Il potere dei consumatori è diventato più forte”, ha dichiarato Winnie Byanyima, Direttore di Oxfam International. “PepsiCo si è infatti impegnata a far sentire tutto il suo peso per prevenire gli espropri di terra lungo la sua filiera. E ora i fornitori che vogliono che i propri ingredienti finiscano nella Pepsi Cola, Nella 7up o nel Gatorade, devono garantire che la loro terra è stata acquisita in maniera responsabile”.

“Tutto questo non sarebbe mai successo se centinaia di migliaia di consumatori in tutto il mondo non si fossero fatti sentire per chiedere all’azienda di rispettare i diritti delle persone nella propria filiera. Nessuna azienda è così grande da poter ignorare i propri consumatori. E se sono i consumatori a chiederlo, insieme possiamo trasformare davvero il settore dell’industria alimentare”.

L’annuncio di PepsiCo segue quello fatto da Coca-Cola a fine 2013 dopo solo un mese di campagna.

E Associated British Foods (ABF), l’altra azienda a cui abbiamo chiesto di agire, ha creato di recente nuove politiche per garantire il principio del “consenso libero, preventivo e informato”, che aiuta ad assicurare che le comunità sia consultate e siano d’accordo prima che la terra che utilizzano venga venduta. Oxfam sta al momento dialogando con Illovo, il più grande produttore di zucchero in Africa (di proprietà di ABF), per convincerli a migliorare ancora queste nuove politiche.

Quali sono esattamente gli impegni presi da PepsiCo?

Oxfam accoglie positivamente l’impegno di PepsiCo di “tolleranza zero” al land grabbing, che include:
1. Aderire al principio del “consenso libero, preventivo e informato” e richiedere che i propri fornitori,  compresi gli imbottigliatori, facciano lo stesso.
2. Rendere pubblico il nome dei tre principali paesi e dei tre principali fornitori di canna da zucchero.
3. Condurre e pubblicare delle valutazioni sociali, ambientali e sul rispetto dei diritti umani, anche sul tema dei conflitti per la terra.
4. Impegnarsi con i governi e gli organismi internazionali a sostegno di pratiche responsabili che garantiscano i diritti alla terra.
5. Impegnarsi con i propri fornitori per risolvere i conflitti in Brasile e Cambogia evidenziati nel rapporto di Oxfam Zucchero Amaro e arrivare a una risoluzione che soddisfi le comunità coinvolte.

Noi monitoreremo da vicino che PepsiCo mantenga le sue promesse.

Cosa significa questo per i contadini e le comunità?

In quanto una delle maggiori aziende dell’alimentare al mondo, PepsiCo ha un potere immense di influenzare I fornitori e le altre aziende di settore. Come risultato degli impegni presi, saranno prese dalla compagnia misure migliori per evitare che I conflitti sulla terra significhino per gli agricoltori perdita della propria terra e della propria casa.

“Festeggiamo l’importante passo in avanti di PepsiCo nella lotta al land grabbing”, ha detto Byianyima, “ ma osserveremo quali azioni seguiranno agli impegni presi. In particolare continueremo a batterci, insieme ai partner locali, per una soluzione appropriata per le comunità di Brasile e Cambogia che continuano a lottare per recuperare il loro diritto alla terra. Altre aziende devono ora seguire l’esempio di PepsiCo e Coca-Cola e trasformare le politiche sulla terra di un intero settore”.

Grazie!

Senza le vostre richieste tutto questo non sarebbe successo. Allo stesso modo preparatevi a farvi sentire ancora a maggio quando lanceremo la nostra prossima azione che sarà sull’ingiustizia del cambiamento climatico.

Per ora condividete su Facebook e Twitter questa fantastica notizia per dimostrare al mondo che insieme possiamo davvero smuovere le grandi Big dell’alimentare.