Cambiamento climatico

Il cambiamento climatico è da solo la più grande minaccia alla lotta alla fame nel mondo. Secondo le stime, il numero di persone a rischio di fame nel mondo potrebbe aumentare fino al 20% entro il 2050 come risultato diretto del cambiamento climatico. È ora di agire: la pagella Scopri il Marchio valuta le politiche e gli impegni presi dalle aziende alimentari per ridurre le emissioni all’interno della filiera produttiva e per aiutare gli agricoltori ad adattarsi ai cambiamenti climatici.

Come è calcolato il punteggio?

Abbiamo valutato le informazioni rese pubbliche dalle 10 Big dell’alimentare sulle loro politiche e i loro impegni sull’approvigionamento di prodotti agricoli dai paesi in via di sviluppo. La pagella esamina sette temi, ognuno allo stesso modo, affrontando questioni innovative che richiedono un dibattito e un dialogo rigorosi tra aziende, società civile ed esperti del settore. Scopri di più…

Agisci ora
Migliaia di persone come te hanno chiesto a Mars, Mondelez e Nestlé di migliorare le loro politiche per le donne che lavorano nella filiera del cacao… e sono state ascoltate! Ma c’è ancora molto da fare perché le 10 Sorelle del cibo diano vita ad un sistema alimentare che funzioni per tutti: la gara è iniziata!

Scopri come puoi fare davvero la differenza e spingere questa aziende a comportarsi meglio

Cosa indica il punteggio?

  1. 8 - 10Buono
  2. 6 - 7Discreto
  3. 4 - 5In via di miglioramento
  4. 2 - 3Debole
  5. 0 - 1Molto debole
  1. Unilever

    Punteggio
    9

    Unilever si trova al primo posto della classifica in tema di clima, con un punteggio di 9/10. L’azienda possiede politiche molto forti sulla deforestazione e l’olio di palma, linee guida per i suoi fornitori e si sta impegnando con i governi per sollecitare un loro intervento. La speranza è che l’azienda prosegua con i suoi impegni e vada ulteriormente avanti.

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  2. Kelloggs

    Punteggio
    8

    Kellogg ha fatto grandi progressi per quanto riguarda il clima, e adesso è al primo posto della classifica su questo tema insieme a Unilever e Nestlé. L’azienda si è impegnata a ridurre le emissioni in tutta la sua filiera, richiedendo ai suoi fornitori di rivelare la quantità delle loro emissioni, aiutando i piccoli produttori ad adattarsi agli effetti del cambiamento climatico e chiedendo anche alle altre aziende di settore e ai governi di fare lo stesso.

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  3. Nestle

    Punteggio
    8

    Nestlé si è impegnata nella sfida al cambiamento climatico con solide politiche per la regolamentazione della deforestazione, della produzione di olio di palma, dell’emissioni da attività agricole, e per il dialogo con altri attori. Ma c’è ancora possibilità di miglioramento, in particolare per l’attuazione dei suoi impegni, per l’adozione di fonti di energia rinnovabili e per la definizione di obiettivi per la riduzione delle emissioni.

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  4. PepsiCo

    Punteggio
    7

    Aumentando di 1 il proprio punteggio sul tema, PepsiCo è a metà classifica per la questione del cambiamento climatico. Ha alcune buone politiche, soprattutto nello stabilire linee guida per i fornitori e nella pubblicazione dei risultati di zero deforestazione. Ma l’azienda deve fare progressi per risolvere il problema delle emissioni agricole, adottare obiettivi scientifici di riduzione, investire in energie rinnovabili e garantire la resilienza dei piccoli produttori.

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  5. Coca Cola

    Punteggio
    6

    Precedentemente in testa sul tema del cambiamento climatico, adesso Coca-cola si trova in mezzo alla classifica, in quanto altre aziende hanno preso impegni più forti. C’è tanto spazio per migliorare, in particolare definendo obiettivi più forti in merito alla riduzione delle emissioni e all’adozione di fonti di energia rinnovabili, e al miglioramento di questioni come la deforestazione per le materie prime.

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  6. Danone

    Punteggio
    6

    Danone ha preso alcuni notevoli impegni in tema di cambiamento climatico, in particolare nella filiera dell’olio di palma e nel raggiungimento di zero deforestazione per le materie prime. Ma l’azienda ha ancora molto da fare per quanto riguarda il rendere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra più ambiziosi e il supporto ai produttori agricoli colpiti dagli effetti del cambiamento climatico nella propria filiera.

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  7. General Mills

    Punteggio
    6

    General Mills ha fatto un salto significativo nelle sue politiche in fatto di clima nel 2014 e nel 2015. Tra le prime aziende del settore al mondo, ha stabilito obiettivi di riduzione delle emissioni da agricoltura e provato a convincere altri a fare lo stesso e ad agire sul tema clima.

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  8. Mars

    Punteggio
    6

    Mars ha adottato politiche forti su tutta la linea per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni, e sta cercando sia di risolvere la questione della deforestazione nella sua filiera sia di utilizzare fonti di energia rinnovabili. L’azienda inoltre ha assunto un ruolo di guida nei dialoghi sul cambiamento climatico con il governo americano. Tuttavia Mars presenta dei deboli requisiti da applicare ai suoi fornitori; se questi requisiti fossero rafforzati, l’azienda potrebbe migliorare il suo punteggio in tema di cambiamento climatico.

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  9. Mondelez

    Punteggio
    5

    Mondelez non si trova più all’ultimo posto della classifica per quanto riguarda il tema del cambiamento climatico in quanto ha reso pubblici degli impegni sul clima che vanno nella giusta direzione. L’azienda ha comunque molta strada da fare. In particolare deve rafforzare i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni, di utilizzo di energia rinnovabile, e i requisiti per i fornitori, oltre che sostenere la resilienza dei piccoli agricoltori.

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  10. Associated British Foods

    Punteggio
    4

    ABF ha ottenuto miglioramenti in tema di cambiamento climatico, ma ha ancora tanto da fare. Alcune delle società controllate si sono date degli obiettivi in termini di emissioni, ma nessuna ne ha fissati per i propri fornitori. ABF riconosce tuttavia l'esistenza del problema.

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