Terra

In molti paesi a basso reddito, dove gli scontri per l’utilizzo della terra sono già molto seri e la proprietà è fortemente sproporzionata, le comunità dipendono da essa per il loro sostentamento e la propria vita. Tuttavia le multinazionali e i governi stranieri la tolgono alle famiglie, che vengono cacciate, per coltivare grano destinato all’esportazione. La pagella Scopri il Marchio esamina le politiche e gli impegni presi dalle più grandi aziende alimentari del mondo per salvaguardare la terra e le comunità che la abitano, con politiche anche nei confronti dei fornitori che violano i diritti alla terra.

Come è calcolato il punteggio?

Abbiamo valutato le informazioni rese pubbliche dalle 10 Big dell’alimentare sulle loro politiche e i loro impegni sull’approvigionamento di prodotti agricoli dai paesi in via di sviluppo. La pagella esamina sette temi, ognuno allo stesso modo, affrontando questioni innovative che richiedono un dibattito e un dialogo rigorosi tra aziende, società civile ed esperti del settore. Scopri di più…

Agisci ora
Migliaia di persone come te hanno chiesto a Mars, Mondelez e Nestlé di migliorare le loro politiche per le donne che lavorano nella filiera del cacao… e sono state ascoltate! Ma c’è ancora molto da fare perché le 10 Sorelle del cibo diano vita ad un sistema alimentare che funzioni per tutti: la gara è iniziata!

Scopri come puoi fare davvero la differenza e spingere questa aziende a comportarsi meglio

Cosa indica il punteggio?

  1. 8 - 10Buono
  2. 6 - 7Discreto
  3. 4 - 5In via di miglioramento
  4. 2 - 3Debole
  5. 0 - 1Molto debole
  1. Coca Cola

    Punteggio
    8

    Coca-Cola è leader per quanto riguarda i diritti alla terra. Dopo essere stata la prima ad adottare una politica di tolleranza zero al land grabbing, le sue linee guida sui diritti umani e dei lavoratori adesso fanno riferimento a meccanismi di risarcimento e di reclamo in caso di violazione dei diritti alla terra.

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  2. Nestle

    Punteggio
    8

    Nell’ agosto del 2014, Nestlé ha adottato una politica importante di “tolleranza zero” al land grabbing. Inoltre richiede ai suoi fornitori di aderire al principio del “consenso libero, preventivo e informato” per lo comunità locali e indigene, e si impegna a richiedere ai governi dei paesi nei quali si rifornisce di rispettare il diritto alla terra.

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  3. PepsiCo

    Punteggio
    7

    PepsiCo diventa più spumeggiante sulla questione della terra. A marzo 2014 l'azienda ha dichiarato "tolleranza zero" al land grabbing, riconoscendo i diritti alla terra delle comunità e assicurando che i suoi imbottigliatori e fornitori facciano lo stesso. Questa politica di PepsiCo sui diritti alla terra si applica a tutte le sue filiera, dallo zucchero all’olio di palma, dalle patate al mais.

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  4. Unilever

    Punteggio
    7

    La Politica di Fornitura Responsabile di Unilever include l’impegno al rispetto del “consenso libero, preventivo e informato” di tutte le comunità e rende esplicita la sua politica di tolleranza zero nei confronti del land grabbing.

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  5. Associated British Foods

    Punteggio
    5

    ABF ha intrapreso alcuni importanti passi nel riconoscimento dei diritti alla terra e ha cominciato a chiedere lo stesso ai propri fornitori. Ma più impressionante è l’impegno per “tolleranza zero” al land grabbing di una delle sue sussidiarie, Illovo Sugar. Riuscirà ABF a seguire l’esempio di Illovo?

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  6. Kelloggs

    Punteggio
    5

    Kellogg ha compiuto importanti passi avanti sul tema. Oltre ad aver aggiunto una clausola sui diritti alla terra nel codice di condotta dei propri fornitori, riconosce anche la complessità della materia e ha identificato i paesi di approvigionamento dove il possesso della terra non può essere garantito. Il prossimo passo può essere l’impegno per una politica a “tolleranza zero” al land grabbing?

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  7. Mars

    Punteggio
    4

    Mars si impegna a rispettare il diritto delle comunità di dare o negare il loro “consenso libero, preventivo e informato” nel caso acquisisca dei terreni usati per produrre beni agricoli. Ma perché non rispettare questo diritto per tutte le materie prime? Mars può fare molto di più per far sì che i diritti alla terra delle comunità vengano rispettati lungo tutta la sua filiera.

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  8. Mondelez

    Punteggio
    4

    Mondelez comprende quanto la terra sia importante per i piccoli produttori e le comunità. Perchè allora non porta questa comprensione al livello superiore e si impegna per la “tolleranza zero” al land grabbing?

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  9. Danone

    Punteggio
    2

    Una sconcertante mancanza d’informazioni evidenzia come Danone, che pur ha firmato le convenzioni internazionali sul lavoro, non abbia alcuna conoscenza del numero di persone impiegate nella propria filiera di produzione. Il recente accordo il principale sindacato globale dei lavoratori dell’agro-alimentare è un importante passo in avanti in questa direzione.

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  10. General Mills

    Punteggio
    2

    General Mills deve impegnarsi di più. L’azienda riconosce il principio del “consenso libero, preventivo e informato” nella sua filiera dell’olio di palma, ma questo non è abbastanza per assicurare che General Mills e i suoi fornitori non stiano cacciando le persone della loro terra.

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