Trasparenza

Le aziende possono essere ritenute davvero responsabili solo se sono oneste sulla natura e l’impatto del loro lavoro. La pagella Scopri il Marchio esamina quanto le aziende si impegnino a rivelare la provenienza di prodotti e materie prime e le condizioni di tale provenienza, valutando inoltre le loro attività di interlocuzione istituzionale, la trasparenza fiscale e il modo in cui obbligano i fornitori a rispettare i requisiti richiesti.


Come è calcolato il punteggio?

Abbiamo valutato le informazioni rese pubbliche dalle 10 Big dell’alimentare sulle loro politiche e i loro impegni sull’approvigionamento di prodotti agricoli dai paesi in via di sviluppo. La pagella esamina sette temi, ognuno allo stesso modo, affrontando questioni innovative che richiedono un dibattito e un dialogo rigorosi tra aziende, società civile ed esperti del settore. Scopri di più…

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Migliaia di persone come te hanno chiesto a Mars, Mondelez e Nestlé di migliorare le loro politiche per le donne che lavorano nella filiera del cacao… e sono state ascoltate! Ma c’è ancora molto da fare perché le 10 Sorelle del cibo diano vita ad un sistema alimentare che funzioni per tutti: la gara è iniziata!

Scopri come puoi fare davvero la differenza e spingere questa aziende a comportarsi meglio

Cosa indica il punteggio?

  1. 8 - 10Buono
  2. 6 - 7Discreto
  3. 4 - 5In via di miglioramento
  4. 2 - 3Debole
  5. 0 - 1Molto debole
  1. Nestle

    Punteggio
    7

    Nestlé è tra le migliori in fatto di trasparenza: rivela la quantità e dove acquista le materie prime chiave, inclusi alcuni dei principali fornitori. Pubblica eccellenti relazioni sulla sostenibilità, ma fornisce informazioni davvero limitate sulla sua tassazione.

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  2. Unilever

    Punteggio
    7

    Unilever è l’azienda più trasparente per quanto riguarda le informazioni fiscali, essendo l’unica compagnia che rende pubblica la propria politica sulla tassazione. Continua a migliorare nel rivelare le fonti di approvigionamento e il rispetto da parte dei suoi fornitori del suo codice di condotta.

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  3. Mars

    Punteggio
    6

    In quanto unica compagnia della pagella gestita privatamente, Mars è relativamente trasparente sulle questioni di governance e lobbying, e sulle quantità di materie prime che acquista, da chi acquista e dove le acquista. Ha realizzato il più grande moglioramento sulla trasparenza di tutte le aziende. Tuttavia Mars non fornisce alcuna informazione circa i suoi pagamenti fiscali o la sua partecipazione ad associazioni di categoria americane.

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  4. Coca Cola

    Punteggio
    5

    Insieme a Nestlé, Coca-Cola sembra adottare un approccio onesto e trasparente per quanto riguarda l’auditing, la conformità dei suoi fornitori e le conseguenze di un’eventuale mancanza da parte dei fornitori. Coca-Cola è trasparente sulla sua lobby aziendale e fornisce più informazioni sulla tassazione rispetto alle altre aziende (a parte Unilever). Come prossimo passo dovrebbe concentrarsi sul rivelare anche i volumi di approvigionamento, i paesi e gli agenti con cui opera.

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  5. Danone

    Punteggio
    5

    Danone fornisce dettagli sui volumi di materie prime utilizzate e sulla loro origine. È l’unica azienda che rivela i volumi di soia impiegati per la produzione casearia. Ha anche il punteggio più alto (insieme a Nestlé) nel rivelare le procedure e i risultati del suo sistema di audit. Tuttavia l’azienda non ha fatto progressi dall’anno precedente e continua a non indicare i nomi dei suoi fornitori.

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  6. General Mills

    Punteggio
    5

    General Mills ha fatto notevoli miglioramenti per quanto riguarda la sua trasparenza su diversi aspetti e fornisce più informazioni rispetto ai suoi fornitori e ai paesi dai quali si rifornisce per alcune materie prime. Ma la trasparenza è molto più scarsa per quanto riguarda le quantità di quest’ultime.

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  7. Kelloggs

    Punteggio
    5

    General Mills ha continuato ad aumentare il suo punteggio sulla trasparenza fornendo più informazioni rispetto ai suoi fornitori e ai paesi dai quali si rifornisce per alcune materie prime. Ma la trasparenza è molto più scarsa per quanto riguarda le quantità di quest’ultime.

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  8. PepsiCo

    Punteggio
    5

    PepsiCo ha fatto un passo avanti rivelando i suoi tre principali fornitori e paesi di approvigionamento per le sue tre colture principali nel 2014. Ma sta ancora facendo progressi in materia? L’azienda ha ancora molto da fare, soprattutto per quanto riguarda la pubblicazioni dei suoi report fiscali, dei volumi delle materie prime che acquista e della conformità dei fornitori.

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  9. Mondelez

    Punteggio
    4

    Mondelez no ha fatto miglioramenti dallo scorso anno e si posiziona penultima in tema trasparenza. L’azienda rivela ancora poco circa le quantità dei suoi rifornimenti di materie prime, i paesi e gli agenti di acquisto, la tassazione e il rispetto da parte dei fornitori del suo codice di condotta.

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  10. Associated British Foods

    Punteggio
    3

    ABF ha ottenuto il punteggio più basso in termini di trasparenza (3), senza cambiamenti rispetto all’anno precedente. Sebbene fornisca alcune informazioni circa la provenienza delle sue materie prime, le informazione sui fornitori e sui processi di controllo sono limitate, mentre quelle sulle pratiche di lobby sono assenti.

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