DA GAZA AL LIBANO: È CATASTROFE UMANITARIA

Milioni di persone hanno perso tutto. Sono allo stremo, al freddo, senza acqua, cibo e cure.

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La nuova operazione militare contro Gaza

Nella notte tra il 4 e il 5 maggio, il governo Netanyahu ha votato all’unanimità l’occupazione militare permanente della Striscia di Gaza e lo sfollamento forzato di tutti i civili dal nord di Gaza al Sud della Striscia, verso Rafah e il confine con l’Egitto. 

 

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L'ESCALATION DEL CONFLITTO IN LIBANO, GAZA E CISGIORDANIA

L’escalation di violenza in Libano e in Cisgiordania ha esteso il conflitto in maniera drammatica.

Il bilancio di oltre 18 mesi di guerra a Gaza è di oltre 52.000 le vittime, oltre 118.000 feriti, decine di migliaia di dispersi e 1,9 milioni di sfollati.

Ogni singola persona deve affrontare il trauma inimmaginabile della vita quotidiana in una zona di conflitto.

Inoltre, il freddo intenso di queste settimane mette a dura prova gli sfollati che vivono in tende o ripari di fortuna e vivono in condizioni estremamente dure.

L'escalation di volenza da Gaza si è estesa a Libano e Cisgiordania

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A Gaza:

► Sono state uccise più di 53.500 persone, un terzo delle quali bambini.

► Le persone muoiono di fame, malattie e ferite causate dal conflitto.

Non c’è abbastanza acqua pulita e sicura.

► Case, ospedali, panifici e impianti idrici sono stati distrutti.

► Ricevere assistenza medica è quasi impossibile.

► Il 90% della popolazione – 1,9 milioni di persone – è sfollata.

In Libano:

► Nelle ultime settimane più di un milione di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case.

► Gli attacchi aerei israeliani hanno ucciso più di 3.100 persone e ne hanno ferite oltre 13.800.

► Intere famiglie dormono fuori in spazi aperti con poca idea se o quando potranno tornare a casa.

I rifugi sono sopraffollati.

► Gli ospedali stanno lottando per curare gli innumerevoli feriti.

► Le persone hanno bisogno di aiuti umanitari.

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In Cisgiordania:

Dal 1° gennaio 2024 al 31 marzo 2025,

► Sono state uccise più di 600 persone, di cui 109 bambini.

► Sono state ferite 4.161 persone, di cui 827 bambini.

► Si sono verificati 1.804 attacchi illegali dei coloni israeliani: si sono moltiplicate le aggressioni fisiche e a mano armata, i danneggiamenti, lo sradicamento e l’abbattimento di alberi.

► Sono state danneggiate gravemente le infrastrutture idriche e sanitarie, privando decine di migliaia di persone dell’accesso all’acqua, aumentando come a Gaza il rischio di epidemie.

Dobbiamo rispondere con urgenza per salvare bambini, donne, uomini che stanno vivendo in condizioni terribili.

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LA SITUAZIONE È DRAMMATICA

70%

Dalla ripresa degli attacchi israeliani, lo scorso 18 marzo, ormai il 70% della Striscia è sottoposta a ordini di sfollamento o è stata resa inaccessibile (le “no go areas”) dalle forze israeliane.

OLTRE 53.500 MORTI E OLTRE 121.000 FERITI

A Gaza i bombardamenti israeliani hanno causato oltre 53.500 morti (oltre 15.000 sono bambini) e oltre 121.000 feriti (fonte Ministero della Sanità palestinese), che si vanno a sommare alle oltre 1.500 vittime israeliane.

98%

A Gaza il 98% dell’acqua non è potabile, le infrastrutture idriche sono gravemente danneggiate e non vi è carburante per alimentare le stazioni di pompaggio.

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DONA ORA

Non sappiamo quanto durerà il blocco. Sappiamo che la popolazione è stremata e dovremo essere pronti a intervenire tempestivamente.

Per questo ora è urgente portare aiuti salvavita a una popolazione privata di acqua, cibo e medicine; ponendo fine all’annientamento di Gaza e alle indicibili sofferenze inflitte da Israele alla popolazione.

E proprio TU, in questo momento di grave emergenza, puoi fare la differenza tra la vita e la morte per le migliaia di persone assediate, bombardate, affamate, private di tutto.

 

È urgente portare tutti i beni di prima necessità: acqua, cibo, kit igienici e riparo come prima cosa.

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Quanto accade a Gaza da oltre un anno è di una gravità sconvolgente

La crisi dell’ultimo anno a Gaza è diversa da qualsiasi altra risposta umanitaria a cui abbia preso parte in tutta la mia carriera.” ci ha raccontato Ruth, coordinatrice umanitaria di Oxfam per il Medio Oriente e il Nord Africa, con oltre 20 anni di esperienza sul campo. 

“Ogni giorno c’è chi invoca aiuto perchè rimasto intrappolato sotto gli edifici crollati, – racconta un membro dello staff di Oxfam a Gaza –   chi fugge per mettersi in salvo sapendo che ovunque ormai si rischia la vita, chi cerca invano di chiamare le ambulanze che non potranno arrivare perchè gran parte delle strade sono distrutte, chi racconta l’incubo delle nuove ‘bombe silenziose’ che non danno nemmeno il tempo di scappare. In tanti poi non hanno più nulla da mangiare e non possono comprarlo perché i prezzi sono aumentati di sei volte, altri sono costretti a bruciare legna o a volte plastica per cucinare qualcosa per la propria famiglia, a causa del taglio delle forniture di elettricità”.

“La notte in cui abbiamo ricevuto il primo ordine di evacuazione abbiamo aspettato la fine degli spari per partire. – aggiunge un’altra operatrice di Oxfam, costretta a fuggire da Rafah nei giorni della fine del Ramadan, sotto il fuoco dei bombardamenti che hanno colpito anche casa sua – Di corsa siamo saliti in 9 in una piccola auto, mentre mio fratello è stato costretto a restare indietro. Ero paralizzata dalla paura, come i miei bambini che piangevano terrorizzati. Ovunque c’erano persone disperate che non sapevano dove andare, mentre i carri armati attraversavano il quartiere”. Ma l’incubo non finisce qui. “Solo dopo pochi giorni ci è stato ordinato di fuggire di nuovo dal posto dove ci eravamo rifugiati per andare in un’altra zona”, ricorda.

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OXFAM IN LIBANO, NEI TERRITORI PALESTINESI OCCUPATI E IN ISRAELE DAGLI ANNI '50

Siamo in Libano dal 1993, dove lavoriamo con trenta organizzazioni locali nel Nord del paese, nella Valle della Bekaa e a Beirut. Negli ultimi dieci anni, abbiamo risposto alle molteplici crisi che il paese ha affrontato.

Lavoriamo nelle comunità più vulnerabili di Gaza, Gerusalemme Est e Cisgiordania con più di 60 organizzazioni partner palestinesi e israeliane.

Lavoriamo sulla negoziazione di una pace duratura, sulla fornitura di aiuti umanitari, sul miglioramento delle infrastrutture e sul sostegno alla popolazione locale, gravemente limitato dal blocco imposto negli ultimi 17 anni.

***Chiediamo un cessate il fuoco immediato e la fine di ogni violenza.***

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FONDO EMERGENZE

Il Fondo Emergenze consente di avere le risorse necessarie quando Oxfam deve intervenire nelle situazioni di emergenze improvvise o protratte come terremoti, epidemie, siccità, alluvioni, conflitti.

I fondi raccolti ci permettono di agire in maniera tempestiva per assicurare i primi soccorsi e portare tutti i beni di prima necessità: acqua, kit igienici e riparo come prima cosa.

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OGNI EURO DONATO AD OXFAM ITALIA VIENE UTILIZZATO IN QUESTO MODO

Sia le persone fisiche che le aziende possono godere di agevolazioni fiscali per le donazioni effettuate in favore di Oxfam. Conserva la ricevuta del bollettino postale, la contabile bancaria per i versamenti effettuati con bonifico, copia dell’assegno o l’estratto conto per i versamenti effettuati con carta di credito. Ogni anno, a marzo, ti invieremo un riepilogo delle tue donazioni relative all’anno precedente. Per maggiori informazioni contattaci al numero verde 800.99.13.99 oppure scrivici a [email protected]

Agevolazioni fiscali per le donazioni