È passato un anno da quando, il 24 febbraio, la Federazione Russa ha iniziato un’offensiva militare in Ucraina. Gli effetti della guerra continuano a devastare vite: 14 milioni di persone si trovano ora senza casa e solo all’interno dell’Ucraina ci sono 6 milioni di sfollati.
Donne, bambini, anziani, persone con disabilità e gruppi emarginati sono i più colpiti dal conflitto, che ha aggravato anche la crisi alimentare, aumentando i prezzi dei generi alimentari e rendendo il cibo fuori dalla portata di milioni di persone in tutto il mondo.
8 milioni di persone hanno lasciato l’Ucraina per cercare protezione in Europa, mentre coloro che rimangono si trovano ad affrontare una grave situazione umanitaria: in Ucraina sono 18 milioni le persone che hanno bisogno di aiuto.
Oxfam, grazie alla generosità dei propri sostenitori e alla collaborazione con decine di partner in Ucraina e nei paesi circostanti, ha aiutato circa 800.000 persone solo tra marzo e dicembre 2022. Il supporto di Oxfam include acqua pulita, servizi e kit igienici, cibo, aiuti economici, alloggi, assistenza psicologica e legale. Inoltre, attraverso i partner locali, si impegna affinché tutti abbiano accesso a protezione e sostegno, facendo attenzione soprattutto ai più vulnerabili. Infatti sostiene anche i centri di accoglienza e le aree di frontiera dove i partner forniscono servizi di integrazione (assistenza familiare, corsi di lingua, supporto per la ricerca di lavoro). Dall’inizio della risposta sono state raggiunte 140.000 persone in Ucraina, 370.000 in Polonia, più di 133.000 in Romania e 137.000 in Moldavia.
Sono passati 6 mesi da quando, il 24 febbraio, la Federazione Russa ha iniziato un’offensiva militare in Ucraina. Secondo le stime (al ribasso) delle Nazioni unite si contano 13 mila vittime, dall’inizio del conflitto.
Gli effetti della guerra continuano a devastare la vita delle persone, circa 17 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria nel paese.
Inoltre, la situazione nei paesi confinanti, dove si è rifugiata la maggioranza dei profughi che hanno lasciato il Paese – oltre sei milioni in totale – è ancora drammatica. Fra questi, donne e minori, che necessitano di sostegno psicologico, protezione e tutela dal rischio di tratta e sfruttamento.
Oxfam, assieme a decine di partner, ha già soccorso 700 mila persone in Romania, Moldavia, Polonia e all’interno dell’Ucraina, e sta continuando il proprio intervento di pari passo con la crescita dei bisogni, con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero possibile di rifugiati.
In Italia, ci siamo attivati subito con i partner e le istituzioni nazionali per la preparazione di azioni a sostegno delle persone rifugiate in arrivo in questi giorni. Forniremo supporto legale, mediazione linguistico-culturale, orientamento ai servizi pubblici e assistenza, con un focus particolare sull’accesso ai servizi sanitari, supporto psicologico, tutela delle donne e bambini, assistenza per l’inserimento scolastico, supporto legale per il ricongiungimento famigliare, attività ricreative ed educative per i minori, corsi di italiano.
“Col mio lavoro cerco di proteggere le persone più vulnerabili dal rischio di subire violenze, respingimenti alla frontiera o di cadere tra le mani di trafficanti che possano avviarle a forme di sfruttamento e schiavitù”.
Adél Anna Sasvári, Esperta di Protezione Umanitaria di Oxfam
Siamo presenti ai confini con la Moldavia per aiutare le persone in fuga ad accedere ai servizi essenziali, ad avere un alloggio e beni di prima necessità, a non correre il rischio di restare vittime di fenomeni di sfruttamento. Siamo operativi anche alla frontiera polacca dove interverremo, come già facciamo in molte altre crisi, per fornire servizi igienico-sanitari, acqua pulita migliorando le condizioni nei centri di accoglienza temporanea.
Ci prepariamo anche a una missione esplorativa all’interno dell’Ucraina.
Il 7 marzo è partita una missione esplorativa di Oxfam in tre paesi confinanti con l’Ucraina: Polonia, Romania e Moldavia. Visto l’importante impegno di Oxfam Italia nella European Migration Campaign e la nostra passata esperienza anche nel Sud Est Europa, SorinelGhetau, direttore dei Programmi di Oxfam Italia, è stato parte della missione.
“Arriviamo da Kharkiv. Andiamo da mio genero nella città di Rival in Polonia. Non ho nemmeno avuto il tempo di portare con me abbastanza vestiti. Ho preso solo quello che avevo davanti agli occhi. Siamo riusciti a lasciare il paese prima del corridoio verde. Speriamo di tornare a casa nostra, che le nostre case siano ancora lì e che potremo viverci.”
Ludomira ha 74 anni ed è una rifugiata ucraina. Come altri milioni di persone, è stata costretta a lasciarsi tutto alle spalle, chiudendo la propria vita in una borsa.
Dal 24 febbraio in cui è iniziato il conflitto, il popolo ucraino sta affrontando sofferenze inimmaginabili. A causa dell’escalation di violenze, centinaia di migliaia di rifugiati si sono ammassati in poche settimane ai confini con Polonia, Romania, Moldavia, Ungheria. Potrebbero superare i 4 milioni in breve tempo.
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