EMERGENZA GAZA: COME CONTRIBUIRE CON LA TUA AZIENDA

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A GAZA È EMERGENZA UMANITARIA

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#EMERGENZE#WASH#GAZA

L’attuale escalation delle ostilità, fortemente condannata da Oxfam e dalla comunità internazionale, ha gravissime implicazioni per il popolo palestinese e israeliano. L’assedio su Gaza, in risposta agli spaventosi attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, significa che non possono entrare elettricità, forniture mediche, acqua o cibo. Migliaia di famiglie sono senza cibo, acqua e servizi igienici, e molti sono intrappolati nelle proprie case, senza poter fuggire dai bombardamenti. Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per un bambino: i bambini rappresentano il 40% delle morti.

Gli sfollati a Gaza hanno superato gli 1,9 milioni; di questi,più di un milione sono ammassati in campi improvvisati nella zona di Rafah, al confine con l’Egitto, in tende esposte alle intemperie, senza servizi igienici, carburante per scaldarsi e cucinare, acqua pulita. La situazione umanitaria è gravissima, specialmente dal punto di vista igienico sanitario. Basti pensare che 2.000 persone devono condividere una sola doccia, e una latrina viene usata ogni giorno da 400 persone. I rifugi – tende di fortuna – sono esposti alle intemperie e le tubature danneggiate spargono pericolosi liquami.

LA situazione è drammatica

OLTRE IL 96%

Oltre il 96% delle scorte di acqua a Gaza è «inadeguato per il consumo umano», secondo quanto riportato dall’Onu.

OLTRE 29.000 MORTI E OLTRE 69.000 FERITI

I bombardamenti israeliani hanno causato oltre 29.000 morti (oltre 10.000 sono bambini) e oltre 69.000 feriti (fonte Ministero della Sanità palestinese), che si vanno a sommare alle oltre 1.200 vittime israeliane.

1,9 MILIONII

L’Onu: quasi 1,9 milioni dei 2,4 milioni di abitanti di Gaza sono sfollati, di cui quasi un milione sono bambini (1 milione solo nella prima settimana dall’inizio dei bombardamenti).

SOSTIENI LA NOSTRA RISPOSTA UMANITARIA A GAZA

Nonostante le sfide estreme, insieme ai nostri partner locali ci stiamo impegnando instancabilmente dal 7 ottobre per fornire aiuti salvavita. Abbiamo già raggiunto oltre 160.000 persone, di cui 73.00 bambini.

Da ottobre a febbraio abbiamo inviato 5 tonnellate di attrezzature idriche e igienico-sanitarie a sostegno della popolazione. Abbiamo installato 6 unità di desalinizzazione alimentate ad energia solare per garantire l’accesso gratuito all’acqua potabile a 10.000 civili. Abbiamo distribuito 1.500 coperte, 2.000 cuscini, 93.000 pasti caldi e 400 voucher per l’acquisto di cibo.

Tuttavia, questi sforzi risultano ancora insufficienti di fronte alle immense necessità di una popolazione allo stremo. Non appena potremo intervenire in modo adeguato, vogliamo raggiungere almeno 500.000 persone con la nostra risposta umanitaria, che includerà: fornitura di acqua pulita, servizi igienico-sanitari e articoli per l’igiene, installazione di impianti di desalinizzazione dell’acqua, ripristino delle reti idriche e delle acque reflue (che sono state distrutte dai bombardamenti), cibo e altri beni di prima necessità per le persone che hanno perso le proprie case o le proprie fonti di reddito, supporto alle persone ospitate in rifugi di emergenza.

Scopri come gli impianti di desalinizzazione garantiscono acqua pulita a Gaza

La tua azienda, in questa grave crisi umanitaria, può fare la differenza per il futuro di migliaia di persone.

Per donazioni: bonifico bancario Banca Intesa
IBAN IT 83 B 03069 14125 100000003344
C.C. POSTALE n. 14301527 – Intestato a Oxfam Italia onlus
Causale: Emergenza Gaza

Contattataci per ricevere maggiori informazioni sulla risposta umanitaria di Oxfam a Gaza e proposte personalizzate per la tua azienda (per esempio, se vuoi coinvolgere in una raccolta fondi i vostri dipendenti o fornitori): [email protected]

VOCI DA GAZA: SAED *

Dopo che il quartiere in cui viveva è stato bombardato, Saed è fuggito con sua moglie e i loro 3 figli. Adesso la loro casa è un campo profughi.
* Il nome è stato cambiato per proteggere l’identità della persona.

 

Questo posto non è ospitale. È un luogo per sopravvivere, nè più nè meno. […] Cerchiamo di far felici i bambini e distrarli dalla realtà che ci circonda. Cerchiamo di descrivere quello che stiamo vivendo come una situazione temporanea, dicendo loro che torneremo presto a casa. Cerchiamo di semplificare loro le cose, ma hanno paura. Hanno paura e sono terrorizzati, perché hanno vissuto bombardamenti devastanti. È difficile immaginare come un bambino piccolo possa sopportare bombardamenti così intensi.

Leggi la testimonianza di Adriana Zaga, operatrice umanitaria di Oxfam impegnata a Gaza

 

OXFAM NEI TERRITORI PALESTINESI OCCUPATI E IN ISRAELE DAGLI ANNI ’50

Lavoriamo nelle comunità più vulnerabili di Gaza, Gerusalemme Est e Cisgiordania con più di 60 organizzazioni partner palestinesi e israeliane.
Lavoriamo sulla negoziazione di una pace duratura, sulla fornitura di aiuti umanitari, sul miglioramento delle infrastrutture e sul sostegno alla popolazione locale, gravemente limitato dal blocco imposto negli ultimi 17 anni.
***Chiediamo un cessate il fuoco immediato e la fine di ogni violenza.***

FAQ

Le violenze perpetrate da Hamas sui civili israeliani sono spaventose e Oxfam condanna gli attacchi con la massima fermezza.

La nostra decisione di rispondere a qualsiasi crisi è sempre guidata esclusivamente dalle esigenze umanitarie, garantendo che venga data priorità alle persone più bisognose di aiuto e tenendo conto della capacità (o incapacità) degli Stati di fornire assistenza alla propria popolazione.

Anche prima degli attacchi della scorsa settimana, l’80% delle persone che vivono a Gaza contavano sugli aiuti internazionali per la sopravvivenza .

Il governo israeliano e le organizzazioni locali e nazionali hanno la capacità di soddisfare le attuali esigenze in Israele. L’appello umanitario di Oxfam si concentra quindi nel fornire aiuto alle persone colpite dalla crisi a Gaza.

Anche se Oxfam al momento non risponde in Israele, stiamo monitorando attentamente la situazione. Se la situazione dovesse cambiare, rivaluteremo gli interventi.

Condanniamo tutte le offensive, le violenze e gli attacchi contro i civili palestinesi e israeliani. Gli attacchi che prendono deliberatamente di mira i civili non sono mai giustificabili. Tutte le parti devono rispettare il diritto internazionale e cessare i loro attacchi.

Chiediamo l’immediato cessate il fuoco. I civili di entrambe le parti continuano a pagare il prezzo del fallimento dei loro leader nel risolvere un conflitto che ha portato all’occupazione più lunga della storia moderna. Questa escalation di violenza sottolinea anche il persistente fallimento dei leader mondiali nell’affrontare l’occupazione e il blocco. A meno che la comunità internazionale non lavori attivamente per affrontare le cause profonde che sono state il catalizzatore di questa nuova ondata di ostilità, questo ciclo di negazione dei diritti e di violenza non potrà che continuare.

Gli aiuti umanitari devono poter arrivare, in sicurezza, verso le persone più bisognose. Tutte le operazioni umanitarie sono ora di fatto congelate. Per organizzazioni come Oxfam è impossibile ripartire di fronte a bombe, spari, razzi e proiettili. I civili comuni hanno già sopportato il peso della violenza e ora quelli di Gaza sono doppiamente colpiti via via che la violenza aumenta e sono tagliati fuori dagli aiuti umanitari vitali e da tutti i servizi pubblici.

FONDO EMERGENZE

Il Fondo Emergenze consente di avere le risorse necessarie quando Oxfam deve intervenire nelle situazioni di emergenze improvvise o protratte come terremoti, epidemie, siccità, alluvioni, conflitti.

I fondi raccolti ci permettono di agire in maniera tempestiva per assicurare i primi soccorsi e portare tutti i beni di prima necessità: acqua, kit igienici e riparo come prima cosa.

BENEFICI FISCALI PER AZIENDE ED IMPRESE

Le aziende possono godere di agevolazioni fiscali per le donazioni effettuate in favore di Oxfam.
Le imprese hanno due possibilità:
1. dedurre, cioè sottrarre dal reddito su cui poi calcolare le imposte, le erogazioni liberali in denaro per un importo non superiore a 30.000 euro o al 2% del reddito d’impresa annuo dichiarato (art. 100, comma 2, lett. h del D.P.R. n. 917/86)
2. dedurre dal proprio reddito complessivo netto le liberalità, in denaro ed in natura, per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D.Lgs. n. 117/2017)
Se non sai qual è la soluzione più adatta a te, rivolgiti al tuo consulente di fiducia o al tuo CAF.

Solo insieme possiamo fare la differenza

Oxfam lavora con tutti gli attori del settore privato, dalle PMI alle multinazionali,
incoraggiando le aziende a contribuire a un’economia equa e sostenibile, a beneficio di tutti.

Per conoscere di più sul nostro lavoro, contattaci: [email protected]

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