13 Maggio 2022

DISUGUAGLIANZA: LA LUNGA STRADA DA PERCORRERE INSIEME

 

Si chiude la 1a edizione dell’Oxfam Festival. Oltre 2 mila persone hanno seguito i 9 incontri in programma sui diversi aspetti delle disuguaglianze che attraversano le nostre società.

Un racconto corale di denuncia e di impegno per azioni correttive con i ministri Orlando e Bianchi, la vice ministra Sereni, Walter Ricciardi e molti altri

“È il sistema economico che strutturalmente produce disuguaglianza, è il modo in cui le nostre economie e società attualmente funzionano. Eppure, tutto questo è tutt’altro che inevitabile”.

Si apre così il report “Disuguitalia: ridare valore, potere e dignità al lavoro” ed è con altrettanta convinzione che si chiude la 1a edizione dell’Oxfam Festival, Creiamo un futuro di disuguaglianza: due giornate fiorentine di incontri e confronto su tutti i fattori che producono disuguaglianza o la accrescono.

Lavoro, scuola, salute, cultura, finanza, economia e imprese: ambiti in cui ognuno muove i suoi passi nell’arco della propria vita e che possono e devono essere trasformati per un futuro più equo, e uguale, per tutti.

Chiudiamo questo nostro festival con la netta impressione di avere fatto dei passi avanticommenta Emilia Romano, presidente di Oxfam ItaliaSe questo evento ci era sembrato ambizioso sulla carta, queste due giornate di scambi ci dicono che non lo era. E che anzi era necessario. La drammaticità dei dati e delle voci raccolte nel nostro report ben chiarisce quale sia l’urgenza di iniziare a tradurre questa consapevolezza in azioni. Valga su tutte le voci, quella di Malick Samba, profugo gambiano arrivato in Italia dopo una migrazione ai confini dell’umano. A sua madre che dice, al telefono, “perché in Italia, se non ti accolgono?” lui risponde: perché qui non c’è un dittatore e qui posso e possiamo cambiare le cose. È così: possiamo e dobbiamo iniziare a cambiare le cose e insieme, forti dell’impegno rinnovato e nel solco delle azioni intraprese dal Governo. È il momento di farlo, per tutti e per davvero”.

Segno tangibile dell’importanza e forza dei temi, la grandissima partecipazione del pubblico, in sala e in streaming – oltre 2 mila persone hanno seguito i lavori –  sostenuta anche dall’interesse dei media. Le tante storie raccontate hanno colto un’esigenza di dibattito sui temi delle disuguaglianze, con un’eco che ha già iniziato a costruire la strada per la prossima edizione del Festival nel 2023.

“Chiudiamo questa prima edizione dell’Oxfam Festival con un arrivederci – conclude Romano – Uno dopo l’altro, tutti gli interventi ci hanno ribadito l’importanza di continuare nella direzione che già guida la nostra attività. Se devo ricordare una frase, che ha tenuto banco nella plenaria del primo giorno con il ministro Orlando, è questa: il lavoro povero è una bomba a orologeria. Oxfam rinnoverà il suo impegno perché l’anno prossimo questo inizi ad essere sempre un po’ meno vero o meno condiviso. Ma, come ha ricordato il ministro Bianchi ai ragazzi delle scuole, serve che le proposte arrivino anche dal basso, così come che ognuno di noi, anche nell’acquisto di un prodotto, si chieda se quel lavoro è stato giustamente remunerato, dando dignità a tutta la filiera nel più largo rispetto dei diritti umani”.

Nella seconda giornata di Festival, non è mancata la denuncia di Walter Ricciardi, Consigliere scientifico del Ministro Speranza, secondo cui i dati in circolazione oggi sulla diffusione del Covid nel mondo sono completamente falsati perché sottostimati da governi suggestionati da opinioni pubbliche che vogliono che la pandemia sia finita. In questa situazione di emergenza sanitaria che continua, è urgente che i governi assumano decisioni che consentano a tutti, anche nei paesi più poveri, di accedere allo straordinario strumento di limitazione del contagio e di protezione dagli esiti gravi della malattia: il vaccino. Per fare questo è necessario agire sulle cause della disuguaglianza nell’acceso ai vaccini e sospendere per tutta la durata della pandemia i diritti di proprietà intellettuale e i monopoli di cui godono le aziende farmaceutiche.

Molto apprezzato anche il tavolo delle imprese, incentrato sul food: sulla spinta positiva della nuova normativa europea che rende obbligatoria la due diligence in materia di diritti umani e dell’ambiente per le grandi aziende, le partnership sviluppate da Oxfam – con player come Bolton, Coop, Lavazza e Princes – stanno riorientando i modelli di business con grandissimi riscontri da parte dei consumatori.

La missione di Oxfam ha questo preciso obiettivo: unire i puntini tra chi cerca aiuto e chi lo offre, contribuendo a sviluppare e costruire strade che fino a ieri non c’erano, ponendo le fondamenta, in Italia come nel mondo, per un mondo sempre più uguale e giusto, in cui la dignità di ogni essere umano, dovunque nasca, studi o lavori, sia tutelata.

Condividi l’articolo:
oxfam facebook oxfam Twitter oxfam Linkedin

unisciti a noi!

    informativa sul trattamento dei miei Dati Personali e di prestare il mio consenso (che potrò in ogni caso successivamente revocare) all’utilizzo dei miei dati personali.*

    L’assedio su Gaza rischia di trasformarsi in una catastrofe umanitaria

    A GAZA È CATASTROFE UMANITARIA

    AIUTA CHI HA PERSO TUTTO

    dona ora