22 Novembre 2012

Balkan Florence Express: storia di un innamoramento collettivo

 
Elisa Bacciotti Oxfam Italia e Alberto Lastrucci Festival dei Popoli Conferenza stampa BFEConferenza stampa di presentazione della prima rassegna di cinema balcanico in Toscana al Cinema Odeon.

Balkan Florence Express: storia di un innamoramento collettivo

L’intervento di Elisa Bacciotti, direttrice campagne Oxfam Italia  e il materiale per la stampa

Il Balkan Florence Express è una rassegna cinematografica – la prima dedicata nello specifico ai Balcani occidentali – ma è anche il prodotto di una innamoramento collettivo per i Balcani e la gente che vi abita. Un territorio che Oxfam Italia ha conosciuto bene, negli ultimi quindici anni, una terra affascinante, complessa, incantevole, difficile che meritava di essere conosciuta davvero, a vent’anni dall’assedio di Sarajevo. Quando mi hanno proposto di dare vita a questo progetto non ho avuto esitazioni: portare, per quattro giorni uno sguardo diverso su questa terra che per molti significa ancora, distruzione, frammentazione, conflitto, violenza mi è sembrato qualcosa di semplicemente necessario e dovuto visto che da questa terra ci separa solo un braccio di mare, in un momento nel quale questa terra sta diventando “la fabbrica” d’Europa con molte importanti aziende anche italiane che vi si trasferiscono, e visto che tra poco i cittadini di questi paesi saranno, a tutti gli effetti, cittadini dell’Unione Europea.

Farlo in Toscana è ancora più simbolico dati i legami di affetto, collaborazione che abbiamo con questa terra non solo per la cooperazione e gli aiuti che si sono attivati durante e dopo la guerra, ma da molto prima, quando andavamo a visitare Sarajevo e Belgrado ammirandone la vitalità, l’incontro tra culture, la mescolanza. Una storia d’amore collettiva, soprattutto perché questa idea ha trovato molti compagni di viaggio fin dall’inizio: è grazie all’adesione convinta della Fondazione Sistema Toscana, fin dall’inizio, che il Balkan Florence Express ha preso forma, e grazie all’importante apporto e sostegno del Festival dei Popoli, una eccellenza assoluta del nostro paese di cui siamo tutti orgogliosi.

 

Ma sono stati molto importanti anche i festival, le cineteche e le organizzazioni che si occupano di cinema provenienti da tutti i paesi dell’Ex Jugoslavia e Albania, una rete di soggetti che hanno aderito entusiasticamente al progetto e che ci hanno mandato più di 60 film della loro migliore produzione degli ultimi anni. E’ stato bello ed emozionante incontrare queste persone a Sarajevo e sono onorata di dire che saranno praticamente tutti qui a Firenze. Sono i direttori e referenti di: il Crnogorska Kinoteka (Montenegro), Sarajevo Film Festival e Association Film Makers of Bosnia Erzegovina (Bosnia Erzegovina) PriFilmFestival (Kosovo), Cinedays (Macedonia), Restart e Croatian National Cinema Archive (Croazia), Tirana Film Festival (Albania), FreeZoneFestival e Dokukino (Serbia). Incontrateli, conosceteli, hanno molto da dire ed è grazie a loro che abbiamo dato vita ad un programma capace di far vedere i Balcani come non li avete mai visti: una terra che porta i segni di ciò che è stato, ma anche una terra capace di futuro.


I film in cartellone – scelti dopo un dialogo intenso e costante con i nostri partner, di qua e di là dall’Adriatico – parlano di questo: abbiamo voluto, simbolicamente, aprire la serata inaugurale con Cinema Komunisto,un film che tutti i colleghi, da Zagabria a Skopje ci hanno indicato per raccontare quello che è stata la gloriosa industria cinematografica jugoslava e quanto questa tradizione sia ancora viva e presente nel loro lavoro. Ma la prima serata entra subito nel vivo della realtà nei Balcani oggi, con due film – TILVA ROŠ e BELVEDERE – che raccontano speranze e sentimenti dei ragazzi di oggi. In particolare Belvedere è un po’ il simbolo della transizione che sta vivendo l’ex Jugoslavia, tra la vecchia generazione scampata al massacro di Srebrenica e quasi attaccata, suo malgrado, al proprio trauma e i giovani che, come da questa parte dell’Adriatico, sognano modelli televisivi come il Grande Fratello. Siamo particolarmente grati a Mario Boccia e Gabriele Rizza che ci aiuteranno ad aprire la rassegna, e agli ospiti che interverranno: la regista Mila Turajlić e i giovani protagonisti di Tilva Roš, Marko “Toda” Todorović e Stefan Djordjević.


Nella seconda giornata proseguiamo con un filo rosso più “intimista”, entrando nelle case degli abitanti di questa terra: il martedì vedrete storie di donne coraggiose, come le sarte di THE SEAMSTRESS che sono le uniche a portare avanti la famiglia, ma anche donne che trovano il coraggio di scappare da un destino che non gli appartiene, come in LITTLE LOVE GOD e nello splendido MOTHER OF ASPHALT di Ž.Sošic (Mon 2011, 90’) che con coraggio o disperazione decidono di lasciare le proprie famiglie. La famiglia è protagonista anche in FAMILY MEALS, una sorta di pranzo di natale in cui molti di noi riconosceranno i propri sentimenti, il proprio vissuto. Ma è la seconda proiezione serale di martedì che offre una perla: la commedia noir e divertentissima  PUNK’S NOT DEAD  che ci riconnette con i Balcani che forse abbiamo più conosciuto in questi anni: quelli del travolgente rock musicale. Punk is not Dead è anche un film di “protesta” contro la cultura dominante, sociale ed economica, e in questo senso apre idealmente anche la terza giornata, che ha, appunto “la protesta” come filo rosso. Conosceremo gli indignados balcanici in due bellissimi documentari – NOT A CARWASH e THE BLOKADE e avremo anche modo di incontrare il regista di Not a Carwash Gentian Koci.


In serata, due film diversi che abbiamo accostato proprio per il loro contrasto. Amerete, credo, molto AMNESTY, introdotto dalla protagonista Luli Bitri, una storia d’amore che mi ha molto fatto pensare a “una giornata particolare”  mentre Josef, forse il film più bello, artisticamente parlando, della rassegna, vi farà, credo, nascere molte domande sul passato ma anche sul presente della Ex Jugoslavia. Questo è un film che abbiamo scelto dopo molti dibattiti e siamo particolarmente grati a Carlotta Fonzi, di poterlo introdurre e pensiamo che vi lascera’ con molte domande.

L’ultima serata, naturalmente, vuole lasciarvi in bellezza con la proiezione di SEVDAH, ovvero il concetto di “saudade” riletto in chiave bosniaca, con la presenza della co-autrice la musicologa Vesna Andree, ma anche di SNIEG, di Aida Bejic. Siamo particolarmente contenti di terminare le proiezioni all’Odeon con questo film perché per noi significa, idealmente, passare il testimone al Laboratorio Immagine Donna che proprio il giorno dopo premierà questa regista con il Sigillo della Pace. Un modo per dire che siamo tutti parte di uno stesso impegno nella promozione del cinema.

Tuttavia, il Balkan Florence Express non “finisce all’Odeon” siamo onorati di ospitare, venerdì, l’anteprima speciale con il regista e la protagonista, la Luli Bitri di AMNESTY, di DIMMI CHE DESTINO AVRÓ. Un film di un regista italiano, girato in Italia, che rappresenta bene l’incontro tra culture. Un incontro che è quello che abbiamo provato a fare con questa rassegna e con i numerosi eventi collegati.

Elisa Bacciotti
Direttrice Campagne Oxfam Italia

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