In risposta all’acuirsi della crisi economica e all’aumento della povertà nel nostro paese, dalla comune volontà di Oxfam Italia e della Diaconia Valdese sono nati i Community Center.
Si tratta di luoghi sicuri e spazi accoglienti che si discostano dagli ambienti talvolta troppo burocratici e formali proposti all’interno dei circuiti istituzionali; si rivolgono a chi ha un disagio grave e conclamato (persone senza fissa dimora, con dipendenza da alcool o sostanze, con disagio psichico, nuclei familiari problematici ecc.) e alle cosiddette “nuove povertà”: ovvero situazioni di sofferenza e vulnerabilità economica e sociale che se non affrontate possono aggravarsi.
I centri fungono raccordo con i Servizi socio-sanitari del territorio ma offrono anche servizi concreti di orientamento e di supporto, quali ad esempio doposcuola per bambini e ragazzi, formazione e orientamento al lavoro, percorsi nascita per donne in attesa e neomamme, informazioni riguardo ad agevolazioni economiche o fiscali, percorsi formativi, mediazione familiare. Allo stesso tempo rilevano le necessità dei territori in cui sono presenti grazie all’interazione costante con la popolazione, che li vive come veri e propri luoghi di cittadinanza attiva, di partecipazione, di condivisione.
Il fine ultimo è quello di evitare la cronicizzazione di disagi sociali, dettati da difficili condizioni materiali di esistenza, da assenza di reti amicali e parentali di riferimento, da scarsa comprensione di codici sociali e culturali talvolta differenti da quelli del Paese di origine, da sentimenti di esclusione ed emarginazione.
All’interno dei centri sono attivi team multidisciplinari: operatori qualificati, mediatori linguistico culturali, volontari che hanno la voglia e la disponibilità di mettere a disposizione il loro tempo per animare questi spazi.
Nel 2017 sono stati inaugurati 5 Community Center nelle città di Arezzo, Catania, Firenze, Milano e Torino. Durante quest’anno, abbiamo aiutato 2150 persone. 370 bambini hanno potuto frequentare il doposcuola, in un ambiente sicuro e sereno dove poter giocare e imparare mentre i genitori erano al lavoro. 805 disoccupati hanno ricevuto assistenza nella compilazione di curricula, richieste di finanziamento e informazioni sui servizi del territorio. Circa il 30% dei beneficiari dei community centers sono donne; la maggioranza ha partecipato a corsi di formazione professionalizzanti.
Nel 2019 vorremmo rafforzare i servizi offerti e aprire nuovi centri in altre città italiane, per rispondere a pieno alle necessità, purtroppo crescenti, di fasce della popolazione a rischio, e contribuire sempre di più alla prevenzione e alla diminuzione di fenomeni di povertà ed esclusione.