3 Settembre 2013

Il primo mese di Limar a Zaatari, Giordania

 
Liqaa con in braccio Limar. La bimba qui ha 15 giorni. Credits: Paolo Tosco/Oxfam
Liqaa e Limar

In questi giorni l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha annunciato che il numero dei rifugiati registrati fuggiti dalla Siria ha raggiunto i due milioni.


Accompagniamo questa dichiarazione con una bella notizia che riguarda una giovane donna, Liqaa. Se avete partecipato alla nostra campagna, in cui vi abbiamo chiesto di firmare una petizione perché si arrivi a una soluzione politica alla crisi siriana, riconoscerete Liqaa nel volto che l’accompagnava. Liqaa infatti è arrivata al campo di Zaatari, in Giordania, all’inizio dell’anno, quando era incinta già di alcuni mesi,  con il marito Bassel,  e il 3 agosto ha dato alla luce una bella bambina, Limar, che oggi compie un mese.


“E’ stato un giorno meraviglioso per noi quando abbiamo visto la nostra bambina. Ero così felice. Dopo aver partorito ero stanca, ma dopo averla vista mi sono scordata tutta la stanchezza.” Ma in quello che è stato uno dei giorni più felici della sua vita, Liqaa è stata sopraffatta dalla tristezza di non poter condividere questi momenti magici con il resto della sua famiglia, rimasta in Siria. “Mi è mancata moltissimo la mia famiglia quel giorno. Ho pianto, e mi manca ancora adesso… ho pensato di tornare, ma non è sicuro. Volevo partorire accanto alla mia famiglia, ma era troppo pericoloso”.  Sebbene Liqaa si sia abituata alla vita a Zaatari, dopo la nascita di Limar si è resa conto di quanto abbia sottovalutato la difficoltà di crescere un bambino in un campo profughi. “E’ così difficile crescere un bambino qui. Fa troppo caldo per lei durante il giorno, e la notte è tanto freddo. Gli ospedali non sono così buoni per avere medicine e assistenza medica. Per gli adulti possono andare anche bene, ma per i bambini piccoli è molto più difficile”.


La storia di Liqaa e Basel non è unica. I progressi per trovare una soluzione politica sono lentissimi, e loro non saranno gli ultimi a diventare genitori in queste circostanze. Limar è solo una dei due milioni di rifugiati abbandonati dalla comunità internazionale, lasciati a pagare il prezzo di questa guerra.

Come portavoce della nostra campagna, Liqaa ci ha confidato come l’essere diventata mamma abbia modificato la concezione del futuro, suo e del suo paese:  “Ho sempre detto che la Siria ha bisogno di pace per i nostri figli. Adesso che ho dato alla luce Limar, questo è ancora più importante per me e per lei riavere il nostro paese, crescere lì con la sua famiglia. Quello che spero è che la comunità internazionale aiuti la popolazione siriana a trovare una soluzione politica, ad aiutarci a tornare nel nostro paese, alla nostra vita e al nostro futuro”.

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