Gli SDGs di Maria in Darfur nel 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Da qualche mese il programma delle Nazioni Unite per la distribuzione del cibo si è interrotto e Maria e la sua famiglia in Darfur si devono organizzare.Maria. Non so se si scrive così, me lo ha pronunciato in lingua locale. Il nome evoca qualcosa di speciale in prossimità del Natale. Lei di figli ne ha già 7 ed è in dolce attesa.

Ci ha accolto nella sua casa, dove vive dal 2013, quando insieme a suo marito ed allo zio anziano, rimasto solo dopo aver perso tutta la famiglia, in una delle tante operazioni della guerra civile che tormenta il Darfur da tanti, troppi anni. Lo zio, ora molto malato, instabile sulle sue esili gambe ci dice di accomodarci, vuole offrirci un tè, dei datteri secchi.

Cacciati da un villaggio poco lontano da Shagra, così come oltre due milioni di sfollati in tutto il Darfur, a causa di quella che in origine è stata anche chiamata la guerra delle Toyota. Appena arrivati qui, il villaggio che li ha accolti ha dato loro in uso un lembo di terra, dove costruire la loro casa, un recinto di ramoscelli intrecciati a paglia e foglie secche di miglio (anche per la casa hanno usato gli stessi materiali, e poggia sulla sabbia, che ci circonda a perdita d’occhio). Gli abitanti del villaggio, hanno case di poco più solide, loro stessi sono beneficiari di aiuti umanitari; non hanno esitato un attimo ad offrire la terra a quelli che erano in quel momento più bisognosi di loro. La solidarietà è molto diffusa tra i poveri, molto meno tra quelli hanno avuto la fortuna di trovarsi in altre parti del mondo al momento giusto.

Da qualche mese il programma delle Nazioni Unite per la distribuzione del cibo si è interrotto e Maria e la sua famiglia si devono organizzare. Non hanno perso tempo, sono in 10 e devono mangiare. Hanno acquistato tabacco fresco a 500 SDGs e lo stanno essiccando perché sperano di venderlo tra qualche settimana al mercato al doppio del prezzo. Ho pensato che oggi cade il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e che per SDGs la comunità internazionale intende i Sustainable Development Goals, gli obiettivi che propone di raggiungere entro il 2030 in termini di lotta alla povertà di tutela dell’ambiente, ecc… Visto che il programma delle Nazioni Unite per Maria è stato interrotto, lei e la sua famiglia sperano nella moltiplicazione degli SDGs (le sterline sudanesi) dati dalla vendita del tabacco secco e in quegli SDGs che suo marito ed alcuni dei figli possono guadagnare lavorando duramente nei campi di altri.

Fiero di lavorare per Oxfam, che ha supportato moltissimi rifugiati giunti qui e che ora sostiene il villaggio ed i suoi abitanti (8000 in origine) che ha accolto Maria e le altre 10.000 persone arrivate con lei in quegli anni terribili.
Prima ha fornito sistemi di approvvigionamento e fatto distribuzione di acqua, costruito latrine, distribuiti kit sanitari e di prima emergenza. Ora Oxfam fa formazione e sostiene le donne della comunità per creare gruppi di risparmio utili a supportare le attività economiche delle persone del villaggio, quelle originarie e quelle arrivate con la crisi. Gruppi di donne formate per combattere la malnutrizione dei figli. Gruppi di donne e uomini per la gestione della risorsa più preziosa qui: l’acqua.

Sorinel Ghetau, Direttore Programmi Internazionali

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