26 Settembre 2024

GLI ITALIANI E LA “GRANDE RICCHEZZA”

 

I dati della nuova indagine dell’Istituto Demopolis per Oxfam Italia su vissuti e percezioni delle disuguaglianze e l’equità del sistema fiscale fotografano un Paese in cui:

  • per più di 7 cittadini su 10 le disuguaglianze in Italia sono aumentate negli ultimi 5 anni;

  • il 70% degli italiani sarebbe oggi favorevole ad un’imposta europea sui grandi patrimoni.

La petizione #LaGrandeRicchezza di Oxfam Italia per un’imposta europea sui grandi patrimoni

Roma, 26 settembre 2024 – Il sistema fiscale in Italia non è equo. Lo è poco o per niente, nella percezione dell’85% dell’opinione pubblica e tale iniquità contribuisce a rendere il Paese sempre più disuguale: per il 71%, le disuguaglianze in Italia sono aumentate negli ultimi 5 anni e sono di natura per lo più economica, ma anche di accesso ai servizi, soprattutto quelli sanitari.

Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine condotta a settembre dall’Istituto Demopolis per Oxfam Italia, i cui risultati sono stati presentati oggi al Senato alla presenza di numerosi parlamentari.

La ricerca demoscopica, realizzata su un campione di oltre 4.000 intervistati rappresentativo della popolazione italiana, ha analizzato le percezioni e le sensibilità dell’opinione pubblica sui temi della disuguaglianza economica e rilevato le valutazioni dei cittadini sul sistema fiscale italiano e il grado di supporto a una serie di misure di contrasto dei divari economici e sociali.


UN PAESE CARATTERIZZATO DA DISUGUAGLIANZE SEMPRE PIU’ MARCATE

“Più di 7 cittadini su 10 – ha commentato Pietro Vento, direttore di Demopolispercepiscono un preoccupante incremento, negli ultimi 5 anni, dei divari nella società italiana. Le risultanze dell’indagine consentono di stilare una graduatoria delle dimensioni in cui le disuguaglianze sono oggi maggiormente sentite: è il reddito, per l’83%, il principale ambito in cui si manifestano le più forti sperequazioni nel Paese. Con un dato in crescita esponenziale, inoltre, il 70% segnala anche che l’Italia è sempre più disuguale nell’accesso ai servizi sanitari”.

Le ampie preoccupazioni dei cittadini per i divari nell’accesso alle cure appaiono riflettere nitidamente le profonde disuguaglianze territoriali nella tutela della salute che contraddistinguono l’Italia e che, nella percezione di ampi segmenti dell’opinione pubblica e nelle valutazioni di molti esperti e attori della società civile, rischiano di ampliarsi ulteriormente, qualora venisse attuata la legge sull’autonomia differenziata.

La maggioranza assoluta ricorda anche quanto pesino i divari nelle opportunità di accesso al mondo del lavoro (55%) e nelle disponibilità patrimoniali (51%).

Dalla rilevazione emerge inoltre con chiarezza la consapevolezza dei cittadini sugli impatti negativi delle disuguaglianze in termini di affievolimento della vita democratica (71%), ostacolo alla crescita economica (79%), sfaldamento della coesione sociale (86%) e fioche prospettive di futuro per le nuove generazioni (86%).

L’INIQUITA’ DEL SISTEMA FISCALE

Il nesso sistemico che connette fiscalità e disuguaglianze si dimostra molto radicato. Per il 72% degli italiani, la lotta ad evasione ed elusione fiscale potrebbe contribuire a ridurre le disuguaglianze. Ma servirebbe anche – per il 61% – un sistema fiscale più equo: che sia progressivo e che non comporti disparità tra contribuenti nelle stesse condizioni economiche.

L’85% degli italiani concorda che “il sistema fiscale italiano sia oggi poco o per niente equo”.

Una convinzione trasversale all’elettorato, espressa dal 76% degli elettori di Forza Italia e Fratelli d’Italia, dal 77% di quelli della Lega, dall’86% degli elettori di Alleanza Verdi e Sinistra, dall’89% di chi esprime la propria preferenza di voto per il Partito Democratico e dal 93% degli elettori del M5S.

Nell’ascolto degli italiani, accanto alla vulgata secondo cui “le tasse sono gravose in assoluto”, emerge anche la percezione che il dettato costituzionale sia oggi violato. Solo 1 cittadino su 5 è convinto che sia pienamente rispettato l’art. 53 della Costituzione, in base al quale tutti sono chiamati a concorrere “alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva” e secondo criteri di progressività ovvero con un incremento del prelievo più che proporzionale all’aumento della ricchezza posseduta. Per il 41% le prescrizioni costituzionali sono rispettate solo in parte, per oltre un terzo degli intervistati (il 37%) non lo sono affatto.

“L’indagine conferma come un riequilibrio complessivo del prelievo non sia più oggi derogabile – ha commentato Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italiae quanto la potente suggestione di una riduzione generalizzata delle imposte, su cui si è incardinata la riforma fiscale dell’attuale Governo, non attecchisca in modo preponderante tra i cittadini. A concordare con il ‘meno imposte per tutti’ è infatti solo il 25% degli italiani, una percentuale che scende al 20%, quando al calo indiscriminato delle imposte si associa il rischio di definanziamento e riduzione dei servizi pubblici. Per quasi due terzi degli italiani è preferibile invece una ridistribuzione dei carichi fiscali all’insegna di una maggiore equità impositiva”.

L’AMPIO CONSENSO PUBBLICO PER UN’IMPOSTA EUROPEA SUI GRANDI PATRIMONI

Rivelante poi come, secondo l’indagine, 7 italiani su 10 sarebbero oggi favorevoli ad un’imposta europea sui grandi patrimoni, che in Italia si applicherebbe allo 0,1% più ricco della popolazione, circa 50.000 cittadini, con patrimoni netti superiori ai 5,4 milioni di euro. Una misura in grado di rafforzare l’equità del nostro sistema fiscale e generare considerevoli risorse da destinare al finanziamento dei crescenti bisogni sociali, al contrasto a povertà e disuguaglianze e alla lotta contro i cambiamenti climatici. Una misura sostenuta convintamente dai 320.000 firmatari dell’Iniziativa dei Cittadini Europei #TaxTheRich, promossa da Oxfam con la sua campagna #LaGrandeRicchezza.

Il supporto all’imposta europea sui grandi patrimoni è amplissimo tra gli elettori di AVS (94%), PD (88%) e M5S (86%) e nella porzione di popolazione che dichiara di astenersi dal voto (73%). Tra le principali forze dell’attuale maggioranza il supporto raggiunge, al netto di chi non esprime una posizione definita, una maggioranza relativa: il 49% dei favorevoli contro il 42% dei contrari tra chi vota Fratelli d’Italia, il 45% dei favorevoli contro il 42% dei contrari nell’elettorato di Forza Italia e il 46% dei favorevoli contro il 43% dei contrari tra gli elettori della Lega.

La ricerca demoscopica conferma anche quanto non sia prevalente nella società l’idea che un’imposta sui grandi patrimoni si configuri come una forma di demonizzazione del merito, un pensiero condiviso da meno di 1 cittadino su 3. Solo poco più di 1 cittadino su 3 teme che l’imposta sui grandi patrimoni possa rappresentare il primo passo verso una patrimoniale generalizzata, che non figura oggi nell’agenda di alcuna forza politica. L’indagine conferma infine, in modo preoccupante, il forte senso di sfiducia dei cittadini nello Stato come erogatore di servizi: per il 50% della popolazione l’imposta rischia di essere inutile per il rischio di veder ‘sprecato’ il suo gettito.

“A fronte di risorse pubbliche insufficienti ad affrontare le sfide del momento come l’espandersi dell’area della vulnerabilità o il finanziamento di una transizione ecologica giusta e visti gli stringenti vincoli di bilancio dettati dalle nuove regole fiscali europee, l’ampio supporto pubblico di cui gode in Italia la proposta di un’imposta sui grandi patrimoni è un chiaro richiamo alla politica   – ha concluso MaslennikovSta ora ad essa agire nel solco di una maggiore equità fiscale e in linea con la volontà di chi è stanco di sentirsi dire che non ci sono abbastanza risorse per abbattere le liste d’attesa nelle strutture sanitarie pubbliche, per stabilizzare il personale precario nelle scuole dei propri figli, per l’edilizia residenziale popolare, gli alloggi universitari, per trasferimenti adeguati a chi è intrappolato o sprofonda nella povertà”.   

Ufficio stampa Oxfam Italia

David Mattesini – 349.4417723 – [email protected]

NOTE

– Il report completo dell’Indagine dell’Istituto Demopolis per Oxfam Italia è disponibile QUI

– L’abstract dell’Indagine è disponibile QUI

– Per maggiori informazioni sulla campagna #LaGrandeRicchezza di Oxfam Italia a supporto dell’Iniziativa dei Cittadini Europei per un’imposta europea sui grandi patrimoni si consulti www.oxfam.it/lagrandericchezza

 

NOTA INFORMATIVA E METODOLOGICA, CAMPIONE DI RILEVAZIONE DEMOSCOPICA

L’indagine demoscopica quali-quantitativa è stata condotta per Oxfam Italia dall’Istituto Demopolis su un campione di 4.280 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne, stratificato sulla base del genere, dell’età e dell’area di residenza. La rilevazione quantitativa, preceduta da una fase preliminare di colloqui aperti qualitativi con i cittadini, è stata condotta con modalità integrate cawi-cati-cami dal 3 al 10 settembre 2024. Supervisione di Marco E. Tabacchi. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.

 

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