10 Novembre 2025

Donne in guerra: tra vulnerabilità e riscatto

 

Chi cerca “donne in guerra” di solito vuole capire come e quando le donne siano state ammesse nelle forze armate e quale sia il loro ruolo sul campo. In questo articolo partiamo da lì, ma allarghiamo lo sguardo: nei conflitti contemporanei, parlare di donne significa riconoscere vulnerabilità specifiche e, allo stesso tempo, un enorme potenziale di riscatto e leadership comunitaria. Nei contesti dove Oxfam opera, dallo Yemen ai Territori Occupati Palestinesi, la sicurezza non è solo front-line: è acqua potabile, servizi igienici, assistenza sanitaria, reddito, protezione, diritti.

Credit: Pablo Tosco/Oxfam
Credit: Pablo Tosco/Oxfam

Il ruolo delle donne in guerra nella storia

Dalla Prima e dalla Seconda guerra mondiale in poi, le donne hanno sostenuto lo sforzo bellico nelle fabbriche, nei trasporti, negli ospedali e nelle reti di approvvigionamento. In Italia hanno contribuito al movimento di Resistenza contro l’occupazione nazifascista come staffette, informatrici e combattenti. Questo lavoro, spesso invisibile, ha accelerato l’accesso a diritti civili e politici e ci ha lasciato una lezione: vivere una condizione di “sicurezza” significa mantenere in vita le comunità con cibo, acqua, cura, scuola, oltre alla dimensione militare.

Quando sono state ammesse le donne nell’esercito?

L’accesso è arrivato in tempi e modalità diverse: nel secondo Novecento molti Stati hanno aperto ruoli ausiliari, poi tecnici e, in alcuni casi, anche combattenti. Ma inclusione reale significa anche pari opportunità di carriera, prevenzione di abusi e tutele effettive per la maternità e il lavoro di cura: aspetti che ancora oggi fanno la differenza tra “ammissione sulla carta” e partecipazione piena. Storicamente l’ammissione delle donne nelle forze armate è stata graduale e disomogenea; oggi molti eserciti consentono l’arruolamento femminile, ma con limiti variabili su ruoli e tutele.

Credit: Peter Caton/Oxfam
Credit: Peter Caton/Oxfam

Le donne in guerra oggi: cosa è cambiato e cosa resta da fare

Oggi la maggioranza degli eserciti prevede forme di arruolamento femminile, con differenze su impieghi consentiti, protezioni e cultura organizzativa. Crescono leadership e profili tecnici (sanità, ingegneria, cyber, logistica), ma permangono barriere formali o informali e contesti in cui l’accesso è limitato o inesistente. Durante un conflitto, poi, la vita quotidiana è definita da fattori non militari: sfollamenti, collasso dei servizi, rischio di violenza di genere e insicurezza alimentare che ricadono in modo sproporzionato sulle donne e sui minori.

Il punto chiave è che l’espressione “donne in guerra” oggi non riguarda solo l’uniforme: significa proteggere chi subisce sfollamenti, carestie e violenza di genere, e valorizzare la capacità delle donne di tenere unite comunità e servizi essenziali, condizione necessaria per qualsiasi pace duratura.

Cosa significa davvero parlare di “donne in guerra” oggi

Ridurre il tema al solo diritto ad arruolarsi è fuorviante. Nei contesti di crisi le donne:

  • subiscono rischi specifici: violenza sessuale, matrimoni precoci, tratta
  • tengono in piedi la sopravvivenza familiare e comunitaria procurando acqua, cibo, cura, istruzione;
  • attivano reti di mutuo aiuto e iniziative economiche che accelerano la ripresa.

Per questo, i programmi efficaci sono quelli che integrano protezione, WASH (acqua e igiene), sostegno al reddito e partecipazione femminile ai processi decisionali locali.

Credit: Mosab Al-Borno/ Alef Multimedia/ Oxfam
Credit: Mosab Al-Borno/ Alef Multimedia/ Oxfam

Cosa fa Oxfam per le donne nei conflitti

Nei Paesi colpiti da guerra Oxfam lavora su quattro assi:

  • Protezione e lotta alla violenza di genere: spazi sicuri, referral a servizi sanitari e legali, sensibilizzazione comunitaria.
  • WASH e salute pubblica: acqua potabile, servizi igienici, gestione rifiuti, cruciali per la sicurezza e il tempo di cura delle donne.
  • Sostegno economico: cash transfer, riavvio dei mezzi di sussistenza, attrezzature per micro-imprese femminili.
  • Leadership e partecipazione: coinvolgimento delle donne nella pianificazione della risposta e nella ricostruzione, in linea con l’approccio “Women’s rights at the centre”.

Ogni contributo può rafforzare sicurezza, dignità e futuro per le donne che vivono situazioni di conflitto ed emergenza umanitaria.

Scopri di più sui programmi Oxfam dedicati a proteggono alla giustizia di genere.

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