3 Agosto 2015

Esperienze di teatro ad Haiti

 
Un momento della performance

Asyet katon pouri lavi
Fare teatro a Haiti, un’azione urbana per parlare alle persone.


Asyet katon pouri lavi è una performance sui temi dell’ambiente e del riciclaggio. Una creazione collettiva diretta dalla regista italiana Marilena Crosato. Contro l’uso, l’abuso e la dispersione incontrollata dei rifiuti in plastica e polietilene. Per la diffusione capillare della legge che ne vieta l’uso e il commercio.


Un gruppo di personaggi inquietanti entra nel cortile dell’Institut Francais d’Haiti, emettendo suoni incomprensibili. Questo spazio immacolato, uno dei più belli di Port-au-Prince, verrà trasformato durante il breve tempo dello spettacolo in un tipico spaccato urbano, pieno di vita… e di rifiuti, ritrovando infine il suo fascino originario, arricchito di una nuova consapevolezza.


Immaginate di tradurre in immagini i contenuti di un progetto centrato sui processi di governance, ambiente e partecipazione della società civile nella gestione del territorio per le comunità coinvolte. Pensate alle persone, che ogni giorno nel loro piccolo contribuiscono inconsapevolmente a cambiare il territorio in cui vivono accelerando i processi di deterioramento dell’ambiente, in un quadro già allarmante.


Immaginate di voler dire qualcosa che le colpisca, che le porti a realizzare che insieme avrebbero la possibilità di invertire la rotta. Oxfam Italia ha scelto di usare il teatro per parlare alle persone, attraverso un’azione urbana capace di perturbare le coscienze e aprire gli occhi sulla situazione. Con una performance interattiva, che piace, funziona. A dire il vero, afferma uno spettatore, sono la nostra vita quotidiana e la situazione del paese che si vedono sulla scena. È la realtà del paese messa a nudo.


I piatti di carta, i sacchetti e gli altri rifiuti in plastica e polietilene costellano il panorama di Haiti, riempiono i suoi fiumi, sono onnipresenti in qualsiasi scenario, urbano o rurale, e stanno deteriorando la vita delle persone. Il problema è complesso: l’insufficienza della gestione dei rifiuti a livello nazionale e la scarsa presenza dello stato a livello periferico sono elementi che deresponsabilizzano l’individuo, abituato a buttare la bottiglietta di plastica nel momento in cui finisce di bere, perché tanto non troverebbe dove gettarla. Questo gesto elementare e diffuso, insieme all’Asyet Katon, la tipica vaschetta di plastica utilizzata per il pasto quotidiano, sono nel mirino della nostra azione di denuncia.


Immaginate infine cosa significhi per i ragazzi coinvolti nel progetto arrivare a recitare all’Institut Francais di Haiti, uno dei centri culturali più prestigiosi del paese. Alcuni di loro non ci avevano mai messo piede. E leggere, emozionati, le parole lasciate dal pubblico a fine spettacolo:
“Toccante, educativo, emozionante, ideale, impressionante, indimenticabile, piacevole, divertente, coraggioso, interessante, istruttivo…”
Uno spazio per fare sentire la loro voce, per portare la creazione artistica nata sul territorio periferico che affaccia sul lago Azuei nei centri di cultura nazionali, quasi un gesto di rottura rispetto al tradizionale elitarismo che li caratterizza.


Di Marilena Crosato

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