26 Ottobre 2016

Forum delle Oasi: lo sviluppo sostenibile non è un miraggio

 

Dal 14 al 18 ottobre 2016 si è svolto a Tozeur il Forum delle Oasi.

Aperto da una marcia di partecipanti in magnifici abiti tradizionali che dal palazzo del governorato si sono diretti al ritmo di musica fino al cuore dell’oasi, il Forum ha riunito circa 300 partecipanti attorno al tema dello

oasi-2sviluppo sostenibile delle oasi. L’obiettivo dell’evento era quello di accendere i riflettori sulle fragilità e le nuove sfide che gli ecosistemi oasiani si trovano ad affontare, promuovendo la partecipazione di attori del settore pubblico e di quello privato, della società civile e del mondo della ricerca al dibattito e alla ricerca di soluzioni sostenibili per la salvaguardia delle oasi.

Le oasi nel Maghreb infatti si trovano negli ultimi anni ad affrontare grandi cambiamenti, economici, sociali, culturali, ma soprattutto climatici che necessitano un approccio sostenibile e inclusivo per la loro gestione ottimale. Le tre giornate centrali sono state dedicate ognuna ad analizzare il tema da una prospettiva differente: quella scientifica, concentratasi sull’analisi delle fragilità e opportunità degli ecosistemi oasiani, quella ecologica e ambientale, e quella economica con un focus sulla promozione degli investimenti e le possibili modalità di valorizzazione dei prodotti di oasi. Oltre allo svolgimento di sessioni in plenaria nella grande tenda allestita a sala conferenza, degli spazi sono stati lasciati a disposizione per eventi collaterali, che hanno permesso ai partecipanti di esporre e dibattere su temi di interesse comune e di condividere buone pratiche.

Il Forum è stato realizzato grazie ad un partenariato fra numerose organizzazioni nazionali e internazionali, fra cui noi, e ha beneficiato del contributo finanziario di diversi donatori, fra cui l’Unione Europea.

In margine al Forum, il progetto “Per una migliore coesione regionale della società civile del Maghreb in favore di uno sviluppo rurale sostenibile e inclusivo“, finanziato dall’Unione Europea e dai fondi otto per mille della Chiesa Valdese (unione delle Chiese Metodiste e Valdesi) e implementato da noi, ha tenuto il suo seminario di chiusura. L’incontro si è concentrato sulle buone pratiche nell’ambito del rafforzamento delle capacità e della messa in rete delle associazioni della società civile operanti nell’ambito rurale.

Nell’ambito di una sessione aperta le associazioni appartenenti alle reti Remess e Remadel, nostri partner nel progetto, hanno inoltre avuto occasione di presentare al pubblico le loro iniziative collettive di advocacy.

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