10 Giugno 2025

GUERRA IN CONGO: VIOLENZA, FAME E SFOLLAMENTI SENZA TREGUA

 

La feroce guerra in corso nella Repubblica Democratica del Congo orientale peggiora una crisi umanitaria già estrema nel Paese. Milioni di sfollati vivono in insediamenti sovraffollati, senza accesso ad acqua pulita, servizi igienici e cure mediche, mentre le epidemie si moltiplicano e il sistema sanitario è al collasso. La sospensione degli aiuti USAID ha ridotto ulteriormente la risposta umanitaria ed è sempre più difficile portare aiuti salvavita a una popolazione dimenticata.

Rusayo, RDC: lo staff Oxfam visita un sito abbandonato di sfollati interni. Foto: Alain Nkingi/Oxfam
Rusayo, RDC: lo staff Oxfam visita un sito abbandonato di sfollati interni. Foto: Alain Nkingi/Oxfam

LA TREGUA IN CONGO RESTA UN’UTOPIA

Nonostante l’accordo firmato a fine aprile dal Governo della Repubblica Democratica del Congo e il gruppo ribelle M23, che avrebbe dovuto portare a una tregua, la violenza nel Nord e nel Sud Kivu continua a dilagare. Da oltre 30 anni il Congo non conosce una vera pace, ma da maggio 2022 il conflitto si è riacceso: i combattimenti tra le forze armate della Repubblica Democratica del Congo e l’M23 sono ripresi, toccando livelli di ferocia senza precedenti e colpendo indiscriminatamente la popolazione civile.

VIVERE IN FUGA

Senza una tregua dagli scontri armati si aggrava la già drammatica crisi umanitaria in Repubblica democratica del Congo (RDC), dove più di 21 milioni di persone hanno bisogno di assistenza. I combattimenti avvengono in aree abitate, uccidendo e ferendo i civili, e costringendo alla fuga sempre più persone. Oggi in Congo sono più di 7 milioni le persone sfollate, e di queste quasi 4 milioni si trovano in Nord e in Sud Kivu. Le persone non fuggono solo dagli scontri armati: abusi, violenza sessuale, arresti arbitrari e punizioni corporali sono all’ordine del giorno e colpiscono soprattutto donne e bambini.

Goma, RDC: migliaia di persone in fuga. Oxfam è sul campo con i primi aiuti WASH. Foto: Drissa Fadiga/ Oxfam
Goma, RDC: migliaia di persone in fuga. Oxfam è sul campo con i primi aiuti WASH. Foto: Drissa Fadiga/ Oxfam

FAME E MALATTIE DILAGANO

Chi riesce a fuggire trova rifugio spesso in insediamenti sovraffollati, in condizioni igienico sanitarie orribili: in questi luoghi manca l’accesso all’acqua pulita, ai servizi igienici e alle cure mediche. Il sistema sanitario è al collasso e molte strutture mediche sono state distrutte. In un contesto igienico sanitario così precario le malattie si diffondono in modo incontrollato. Nel mese di maggio, la Repubblica democratica del Congo (RDC) ha dichiarato un’epidemia di colera, ponendo sei province, tra cui il Nord Kivu e il Sud Kivu, in stato di allerta. Anche la fame dilaga, soprattutto tra la popolazione sfollata: oltre 30 milioni di persone vivono in condizioni di insicurezza alimentare oltre i livelli di crisi.

ACQUA PULITA E SERVIZI IGIENICI POSSONO SALVARE VITE

Per fermare la diffusione di malattie servono interventi igienico sanitari urgenti. In Nord e Sud Kivu lavoriamo per garantire alle persone colpite dalla guerra l’accesso ad acqua pulita e a servizi igienici dignitosi. Nelle province di Kirotshe, Goma e Minova portiamo avanti interventi per ripristinare e predisporre nuovi sistemi di approvvigionamento idrico, costruiamo servizi igienici e distribuiamo kit per l’igiene personale e l’igiene mestruale.

Servizi igienici funzionanti nel sito di Kisalaba. Foto: Arlette Bashizi/Oxfam
Servizi igienici funzionanti nel sito di Kisalaba. Foto: Arlette Bashizi/Oxfam

IL CONGO NON DEVE ESSERE UNA CRISI DIMENTICATA

Continuiamo a lavorare per garantire aiuti salvavita alla popolazione colpita dalla guerra nella Repubblica Democratica del Congo orientale, fornendo cibo, acqua pulita, servizi igienico sanitari, aiuti in denaro e protezione per le persone più fragili.

Per rispondere adeguatamente a questa crisi serve però una risposta umanitaria massiccia. La recente sospensione dei finanziamenti da parte di USAID ha ulteriormente ridotto i fondi stanziati per rispondere all’emergenza in Repubblica Democratica del Congo (RDC) e di ciò che succede si continua a parlare troppo poco.

Le condizioni di vita catastrofiche di milioni di persone nella Repubblica Democratica del Congo orientale non possono e non devono diventare la normalità.

Senza una tregua e senza un intervento umanitario adeguato la vita di migliaia di donne, uomini e bambini in Repubblica Democratica del Congo è appesa a un filo. Noi continueremo a fare ogni sforzo per portare aiuti salvavita alla popolazione colpita dalla guerra.

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