31 Gennaio 2025

ISRAELE HA DISATTESO LA PRONUNCIA DELLA CORTE DELL’AJA IMPEDENDO L’ACCESSO AGLI AIUTI

 

Nell’ultimo anno Israele ha sistematicamente limitato la fornitura e distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, nonostante il 26 gennaio 2024 la pronuncia della Corte Internazionale di Giustizia avesse richiesto di adottare tutte le misure necessarie a tutelare i diritti fondamentali dei civili coinvolti nel conflitto.

I bambini e le loro famiglie stanno tornando alle loro case o ai resti delle loro case per controllare lo stato delle loro abitazioni. – Alef Multimedia Company/ Oxfam

Nel periodo tra la pronuncia della Corte Internazionale di Giustizia e l’inizio del cessate il fuoco temporaneo in corso le azioni intraprese da Israele hanno reso più difficile l’ingresso di aiuti, sono peggiorate le condizioni umanitarie di coloro a cui erano destinate forniture e servizi; le procedure adottate da Israele hanno ostacolato la risposta umanitaria e si sono dimostrate inadeguate a soddisfare le enormi necessità della popolazione.

È stato impedito l’ingresso di aiuti nella Striscia, di materiali essenziali come teloni per affrontare il freddo dell’inverno, cucine mobili, kit per l’igiene, cibo e materiale educativo. Questo perché le forniture sono state catalogate da Israele come “a doppio uso”, ossia potenzialmente utilizzabili anche per scopi militari.

L’attuale e consistente flusso di aiuti, che finalmente stanno entrando a Gaza, rende ancora più evidente quanto Israele abbia ostacolato la risposta umanitaria negli ultimi 15 mesi. […] Per questo è fondamentale che durante la tregua in corso siano accertate le responsabilità per quanto avvenuto fino ad oggi. Scongiurando il rischio che si ripetano impunemente gli stessi errori e milioni di persone siano lasciate senza alcuna speranza” ha detto Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia.

Israele ha ignorato le misure indicate dalla Corte Internazionale di Giustizia e ha impedito l’ingresso di aiuti e beni essenziali quali cibo, acqua, carburante, riparo e servizi igienici a Gaza necessari a sostenere la popolazione.

ANCHE IL PERSONALE UMANITARIO È IN DIFFICOLTÀ

Le condizioni proibitive in cui gli operatori umanitari hanno lavorato a Gaza, a causa dei bombardamenti sistematici che hanno distrutto le infrastrutture essenziali e colpito lo stesso personale umanitario.

Si stima infatti che:

  • il 94% degli operatori ha subito sfollamenti anche più di una volta;
  • il 72% delle agenzie umanitarie riferisce che le loro sedi sono state colpite da attacchi delle forze israeliane almeno una volta dal 26 gennaio 2024, con molte organizzazioni che riferiscono di attacchi multipli;
  • 7 uffici di organizzazioni umanitarie che si trovavano a Gaza City sono stati pesantemente danneggiati o distrutti, così come diversi centri medici gestiti da ONG;
  • il 93% delle organizzazioni umanitarie è stata costretta a spostare le proprie attività almeno una volta a causa degli ordini di sfollamento e delle offensive militari in corso.

Tutto questo poteva essere evitato o fermato molto prima. Ci sono delle responsabilità precise da parte degli Stati terzi, che sono stati incapaci nell’ultimo anno di prevenire i crimini e le atrocità commesse a Gaza, tra cui il rischio di genocidio. Alcuni Stati continuano inoltre a fornire armi a Israele, tra cui l’Italia, evitando di denunciare le violazioni commesse o non intraprendendo le azioni necessarie per prevenirle” conclude Paolo Pezzati.

IL NOSTRO APPELLO

Tutto questo è inaccettabile: lanciamo perciò un appello urgente affinché da qui in avanti venga garantito l’accesso umanitario alla popolazione senza alcuna restrizione, chiedendo inoltre alla comunità internazionale di intervenire al più presto per garantire che Israele sia chiamato a rispondere delle violazioni del diritto internazionale compiute in questi mesi.

UN FUTURO DI PACE È POSSIBILE, INSIEME POSSIAMO COSTRUIRLO

È una nostra responsabilità collettiva fermare questa tragedia: bambini, donne e uomini vulnerabili non possono più attendere. Unisciti a migliaia di persone per chiedere un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza e in tutta la regione.

Firma e condividi la petizione per chiedere la protezione dei civili ORA

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