24 Agosto 2012

L’impatto sui poveri: una mappa della crisi

 

L’impatto sui poveri: una mappa della crisi

Il punto sulla crisi alimentare

SOIA E MAIS
Soia e mais sono importanti fonti di mangimi animali, quindi i prezzi della carne sono destinati ad aumentare, così come latte e uova. I poveri in Messico e America Centrale, dove il mais è un alimento di base, possono essere maggiormente colpiti. Il prezzo del pane salirà in Nord Africa, perché i prezzi del grano tendono a seguire i prezzi del mais.

OPPORTUNITA’O MINACCIA?
Prezzi alti e volatili interesseranno i consumatori che vivono nei paesi che fanno molto affidamento sui mercati internazionali, così come quelli che hanno avuto un raccolto scarso. Mentre gli aumenti del prezzo del cibo sono chiaramente una grave minaccia per i consumatori poveri, possono essere un’opportunità per gli agricoltori poveri. La maggior parte dei più poveri abitanti dei paesi in via di sviluppo vivono di agricoltura, quindi prezzi più alti potrebbe offrire loro un sostentamento migliore. Tuttavia molti non sono in grado di approfittare dei prezzi elevati dei prodotti alimentari, in particolare quando questi rimangono imprevedibili, ad esempio perché hanno un accesso limitato alla terra e all’acqua e agli investimenti agricoli, dispongono di infrastrutture rurali inefficienti, oppure affrontano gli effetti persistenti di disastri e conflitti.

IL MERCATO MONDIALE
Cina: la carne (soprattutto di maiale) richiede grandi importazioni di soia, quindi la Cina potrebbe assistere a un aumento dei prezzi della carne, ma ha una riserva importante di soia ed enormi riserve valutarie. In questo modo può attenuare l’impatto. La Cina è invece autosufficiente per quanto riguarda il riso e grano. America Latina, Messico, America Centrale e le Ande hanno più probabilità di essere colpiti da più elevati prezzi del mais, determinati da un aumento dei prezzi del mais degli Stati Uniti (principalmente per la trasmissione dei  prezzi, in quanto per lo più coltivano un tipo di mais diverso da quello degli Stati Uniti – ma quantità ridotte e maggiori costi di mais negli Stati Uniti influenzano tutti i mercati del mais). Nord Africa e Medio Oriente: i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente che dipendono dalle importazioni di grano, come lo Yemen e l’Egitto, saranno più vulnerabili a un aumento dei prezzi internazionali. Tuttavia un buon raccolto registrato in Egitto dovrebbe allentare la pressione su questo paese.

AFRICA SUBSAHARIANA

L’Africa Sub sahariana è un quadro misto – anche all’interno dei paesi ci sono sacche che sono fortemente dipendenti dalle importazioni di prodotti alimentari (ad esempio le città) mentre le zone rurali possono essere relativamente isolate dai mercati internazionali e quindi non sono previsti impatti importanti ancora. I paesi della regione interna del Sahel sono generalmente meno interessati da questi aumenti di prezzo in quanto tendono a non importare cereali dai mercati internazionali. Nel 2008, i prezzi alimentari hanno profondamente colpito la costa, ma hanno avuto effetti più moderati nel Sahel.

AFRICA OCCIDENTALE
L’esperienza dimostra che ci vorranno mesi prima che le variazioni dei prezzi internazionali  attraversino l’Africa occidentale. Un buon raccolto in Africa occidentale  potrebbe ‘proteggere’ la regione da aumenti dei prezzi internazionali, un cattivo raccolto implica che la regione è più esposta al rischio. La raccolta principale inizia a fine agosto. Sappiamo che il ‘bacino occidentale’ paesi cioè Mauritania, Senegal, Gambia, Guinea-Bissau, Guinea, Sierra Leone e Liberia sono più esposti agli aumenti dei prezzi internazionali.

AIUTI ALIMENTARI
L’aiuto alimentare può essere influenzato dall’aumento dei prezzi. In primo luogo, l’aumento dei prezzi influisce sulla quantità di cibo che il Programma Alimentare Mondiale può comprare. In secondo luogo, è probabile che il governo degli Stati Uniti (il più grande donatore di aiuti alimentari) sia in grado di comprare meno cibo, sia a livello bilaterale che attraverso il PAM. Nel 2010, oltre il 55 per cento dei prodotti di aiuto alimentare acquistati dagli Stati Uniti sono stati ricavati da mais, frumento o soia. Gli aumenti dei prezzi di questi prodotti avranno un impatto sulla quantità di aiuti alimentari che gli Stati Uniti sono in grado di acquistare. La miscela di mais e soia è già un costoso aiuto alimentare ed è considerato un prodotto primario per prevenire (e talvolta curare) la malnutrizione. Si può quindi prevedere che l’aumento dei prezzi del mais colpisca la capacità degli Stati Uniti di fornire prodotti alimentari più nutrienti. E’ troppo presto, tuttavia, per dire quale sarà l’impatto esatto.

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