14 Gennaio 2013

Paure e desideri: successo dei laboratori teatrali in Palestina

 
Un momento dello spettacolo "Wit". La tournee si è chiusa al Peace Centre di Betlemme.
Lo spettacolo "Wit"

Il progetto “al-MASRAH: Multicultural exchange among contemporary Actors to Strengthen and Reinforce local Artistic Heritage” ha preso il via all’inizio del 2012 e si è concluso a ottobre con un evento pubblico al Peace Centre di Betlemme. (Guarda il video)


L’idea del progetto è creare un interscambio culturale tra la realtà teatrale palestinese e quella italiana (al-Masrah in arabo significa teatro), nella convinzione, fortemente portata avanti come línea strategica da Oxfam Italia, che il teatro e in generale la cultura possano essere uno strumento efficace e molto potente per arrivare a tutti gli strati della popolazione, per parlare ed educare i cittadini e dar loro la possibilità di esprimersi.
L’idea base del progetto, finanziato dalla Ue e che vede come partner le compagnie teatrali al-Harah di Beit Jala (Betlemme), Teatro Due Mondi di Faenza (Italia) e Oxfam Italia, è stata quella di creare una performance teatrale co-diretta dai due registi delle due compagnie teatrali, Raeda Ghazaleh per al-Harah Theater e Alberto Grilli per Teatro Due Mondi che in questa ottica hanno lavorato con i 4 attori palestinesi di Al-Harah.

Lo spunto per lo spettacolo è stato dato da un laboratorio che Ghazaleh e Grilli hanno tenuto a Jericho lo scorso marzo, che ha coinvolto 25 giovani di età compresa tra i 14 e 24 anni, selezionati tra i 10 diversi governatorati della West Bank. Durante questo laboratorio i ragazzi, attraverso semplici esercizi teatrali, sono stati invitati a parlare di loro stessi, dei loro sogni, speranze, aspettative, vite. Al termine del workshop l’argomento che è risultato essere più dibattuto è stata la paura e questo è stato scelto come input su cui creare lo spettacolo. La paura vista sotto tutti i suoi molteplici aspetti, dalla paura di perdere una persona amata, di perdere la libertà, paura dei soldati, ma anche delle operazioni chirurgiche, degli scarafaggi, ecc. Attraverso improvvisazioni su questi diversi temi e tenendo come cornice di riferimento drammaturgico il viaggio alla ricerca della paura che il giovane protagonista dello spettacolo fa (suggestione derivante a sua volta da una favola dei fratelli Grimm, “Storia di uno che se ne andò in cerca della paura”), i 4 attori e i due registi hanno costruito lo spettacolo “Wit”. La performance è stata rappresentata in 10 diverse località della Palestina e il 31 ottobre (in concomitanza con la fine del progetto) la tournée si è chiusa al Peace Centre di Betlemme alla presenza delle autorità cittadine, della Unione Europea e del personale di Oxfam Italia a Gerusalemme.


Wit è stato presentato in scuole, spazi aperti e teatri, incontrando spettatori sempre diversi e di tutte le età ed è stato visto fino ad ora da oltre 2000 persone. Ogni spettacolo è stato preceduto da laboratori tenuti dagli attori con giovani dei luoghi dove è stata fatta la recita, durante i quali si è data ad essi l’opportunità di parlare delle loro paure. Al termine di ogni rappresentazione c’è stata sempre una discussione col pubblico sui temi emersi nello spettacolo, così da assicurare la massima partecipazione e presa di coscienza possibile da parte degli spettatori, che hanno reagito sempre con grande attenzione ed entusiasmo ad ogni replica.
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