Interveniamo in modo preventivo e concreto per sostenere le persone a rischio di esclusione sociale, adottando un approccio territoriale e multidisciplinare. Garantiamo accesso ai servizi essenziali, offriamo assistenza alla popolazione migrante e affrontiamo le sfide del lavoro povero e della crisi abitativa. Attraverso i Community Center e i team mobili, lavoriamo in stretta sinergia con istituzioni, associazioni e attori locali, offrendo servizi di prossimità che rispondono ai bisogni reali delle comunità. Le attività includono orientamento ai servizi, mediazione linguistico-culturale, supporto legale e sanitario, promozione dell’integrazione e tutela dei diritti, con particolare attenzione alle donne e ai soggetti più vulnerabili.
IL LAVORO DEL COMMUNITY CENTER DI AREZZO
Nella città di Arezzo, in particolare, abbiamo intensificato il nostro impegno per rispondere al numero crescente di richieste d’aiuto delle tante famiglie straniere e italiane in difficoltà e a due emergenze sociali sentite da una fascia sempre più ampia di cittadini: la crisi abitativa e lo sfruttamento lavorativo.
Nell’ultimo anno, infatti, sono stati quasi 2 mila gli accessi al nostro Community Center, situato nel quartiere di Saione, con un aumento del 13% rispetto al 2020.
Nato nel 2017 per fornire un aiuto concreto e rispondere alle esigenze di chi si trova in situazioni di fragilità, fornendo informazioni e orientamento sui servizi offerti dal territorio, il Community Center di Arezzo sta diventando così sempre più un vero e proprio osservatorio sulle disuguaglianze in provincia.
“Negli anni il Centro di via Isonzo è diventato sicuramente un punto di riferimento in città per l’integrazione delle famiglie di origine straniera, con un numero consistente di richieste di sostegno per le pratiche relative al permesso di soggiorno e i ricongiungimenti familiari, all’ottenimento della cittadinanza. In particolare da parte di persone provenienti da Bangladesh e Pakistan. – spiega Caterina Casamenti, nostra responsabile area inclusione Sociale – Allo stesso tempo sono sempre più coloro che necessitano di informazioni e orientamento perché hanno perso il lavoro o hanno bisogno di un aiuto concreto per accedere ai servizi sociali ed educativi. Tra cui tantissime madri e ragazze in difficoltà che rappresentano il 40% della nostra utenza e centinaia di cittadini italiani in povertà e a rischio esclusione, che costituiscono il 15% di chi si rivolge a noi per un aiuto”.

I NUOVI SERVIZI CONTRO LO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO E PER IL “DIRITTO ALL’ABITARE”
Il lavoro nel Community Center si è ampliato con due nuovi servizi:
- Accompagnamento all’ottenimento di un alloggio popolare. Un servizio a cui hanno beneficiato già decine di famiglie, molte con una persona con disabilità. In alcuni casi si è lavorato anche per inserire i migranti nel sistema di accoglienza.
- Sostegno a lavoratrici e lavoratori vittime di sfruttamento. L’azione mira non solo all’emersione dei casi (persone senza contratto, o sfruttati in particolare nel settore della lavorazione dei metalli preziosi e dei rider) ma anche a supportare il reinserimento lavorativo, grazie alla collaborazione con sindacati, enti del terzo settore, Ispettorato del Lavoro e Prefettura di Arezzo.
L’INCLUSIONE DEGLI STUDENTI STRANIERI
Il nostro lavoro mira a consolidare le opportunità di sostegno per i ragazzi più fragili attraverso corsi di recupero delle competenze linguistiche, con l’obiettivo di ridurre il rischio di abbandono scolastico e favorire l’inclusione in particolare dei ragazzi con background migratorio, che oggi in oltre il 24% dei casi abbandonano prima gli studi.
Questo servizio si concretizza in particolare ad Arezzo e Empoli – nelle scuole di due quartieri dov’è in crescita la presenza di famiglie straniere- a Bibbiena in Casentino e a Città di Castello.
Grazie al progetto CREATE infatti sono partiti a settembre 2 nuovi corsi per l’apprendimento dell’italiano, rivolti a decine di studenti stranieri appena arrivati nel nostro Paese. Altri saranno realizzati nelle scuole superiori aretine nei prossimi mesi, in continuità con quanto realizzato nel corso dell’ultimo anno scolastico, durante cui sono stati organizzati i 4 corsi di lingua rivolti a oltre 50 ragazzi e un seminario on line di formazione rivolto a 25 educatori e mediatori.
Ad Arezzo partiranno poi cinque incontri–nell’ambito del progetto Openspace – per la formazione dei docenti aretini con l’obiettivo di approfondire le strategie e gli strumenti più efficaci per ridurre il rischio di insuccesso scolastico dei ragazzi stranieri, in particolare nel passaggio dalla scuola secondaria di I grado a quella di II grado. Il primo incontro è in programma il prossimo 14 novembre alle 16.30, presso scuola secondaria di I grado “IV Novembre”.
- Il progetto CREATE è finanziato dall’Unione Europea e realizzato in partnership con Dedalus, Croce Rossa e Faros.
- Il lavoro di Oxfam ad Arezzo e Empoli è realizzato nell’ambito del progetto Openspace e finanziato da Impresa sociale con i bambini. Il lavoro realizzato a Bibbiena con il progetto Give me five è sostenuto con i fondi Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.




