16 Aprile 2025

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO TRA GUERRA E MALATTIE

 
Uno di campi per sfollati ormai abbandonato dai suoi abitanti, costretti a fuggire a causa delle violenze nel Nord Kivu. Alain Nkingi/Oxfam
Uno dei campi per sfollati ormai abbandonato dai suoi abitanti, costretti a fuggire a causa delle violenze nel Nord Kivu. Alain Nkingi/Oxfam

La ripresa dei combattimenti nel Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo orientale, ha costretto centinaia di migliaia di persone a fuggire anche più volte. La distruzione di infrastrutture sanitarie e idriche moltiplica le malattie prevenibili ma mortali. Anche se ogni giorno teme per la sua vita, Kahindo continua a riporre la speranza nell’aiuto e nella generosità dei suoi simili.

IL RICORDO DI UNA VITA DI PACE

Kahindo Tantine, madre di sei figli, ripensa alla sua vita di armonia e prosperità nel villaggio di Ngumba, nel territorio di Masisi. Una armonia interrottasi bruscamente con l’arrivo della guerra:

Ci siamo ritrovati proprio nel mezzo della sparatoria“, ci ha confidato Kahindo con infinita tristezza, ricordando i tragici momenti della loro fuga verso Sake e Goma, dove alcuni parenti hanno perso la vita sotto i bombardamenti. Tornata a Ngumba dopo due anni trascorsi in un campo per sfollati, Kahindo ha scoperto una realtà angosciante. “La fame è diffusa e non abbiamo alcuna fonte di reddito“. I raccolti che nutrivano la sua famiglia, come manioca, mais e fagioli, sono scomparsi, lasciando il posto a una crisi alimentare devastante. Le case, un tempo piene di vita, sono ora in rovina e l’unico centro sanitario è stato distrutto e saccheggiato.

Quello che resta della casa di Kahindo, gravemente danneggiata dalle bombe. Foto: Alain Nkingi/Oxfam
Quello che resta della casa di Kahindo, gravemente danneggiata dalle bombe. Foto: Alain Nkingi/Oxfam

UNA DEVASTANTE CRISI UMANITARIA

La crisi nella Repubblica Democratica del Congo orientale continua a deteriorarsi rapidamente, con l’intensificarsi del conflitto armato che provoca sfollamenti di massa e aggrava le esigenze umanitarie. Il gruppo armato M23 ora controlla Goma a seguito di intensi scontri con l’esercito congolese, che hanno costretto centinaia di migliaia di civili alla fuga. In tutto il paese, oltre 21 milioni di persone necessitavano già di aiuti umanitari prima dell’ultima escalation della crisi, una delle cifre più alte al mondo. Circa un milione ha cercato rifugio nei paesi limitrofi, mentre l’escalation della violenza nell’est minaccia di aggravare questa enorme emergenza.

Senza gli aiuti in campo idrico e igienico sanitario, viene meno la speranza di sopravvivere di milioni di persone. Foto: Yves Kalwira/ Oxfam
Senza gli aiuti in campo idrico e igienico sanitario, viene meno la speranza di sopravvivere di milioni di persone. Foto: Yves Kalwira/ Oxfam

COLERA, MALATTIE E SOSPENSIONE DEGLI AIUTI

L’igiene è un’altra fonte di preoccupazione per Kahindo. Le latrine sono state ridotte in cenere, costringendo le persone a cercare rifugio nella boscaglia per soddisfare i loro bisogni naturali. Inoltre, le forti piogge aumentano il rischio e malattie.

La distruzione dei campi profughi durante le violenze, comprese le vitali infrastrutture idriche e igienico-sanitarie, unita alla sospensione dei finanziamenti USAID stanno accelerando il collasso del fragile sistema sanitario, lasciando milioni di persone indifese contro malattie prevenibili come il colera o il morbillo. A gennaio, i nuovi casi di colera nel paese sono più che raddoppiati, superando i 3.850, e 67 persone sono morte, il triplo dei decessi rispetto al mese precedente, secondo i calcoli basati sui dati dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Immaginate un ospedale senza rifornimenti, persone che bevono acqua non trattata e pazienti senza un soldo a cui viene comunque chiesto di pagare le cure. È un disastro“, ha dichiarato il Dott. Manenji Mangundu, Direttore di Oxfam in Repubblica Democratica del Congo.

La sospensione dei programmi finanziati da USAID rappresenta una minaccia immediata per la vita di 7,8 milioni di sfollati interni che già lottano per cibo, acqua e riparo. Le aree più colpite includono Kirotshe e la città di Goma, dove le famiglie sfollate, in condizioni di sovraffollamento, hanno scarso o nessun accesso all’acqua potabile. Oltre 70 strutture sanitarie e centri di analisi nel Nord Kivu sono stati completamente distrutti. Quelli ancora funzionanti non sono in grado di far fronte alle molteplici epidemie di malattie prevenibili.

Il nostro ospedale dipendeva al 100% dagli aiuti umanitari“, ha dichiarato Kamara Wabomundu, membro dello staff dell’Ufficio Centrale della Zona Sanitaria CCLK/Bulimba, uno dei nostri partner. “Quando i nostri finanziamenti sono stati tagliati, tutto è crollato: non avevamo un piano di riserva. Né gli ospedali né le comunità erano preparati. Chiediamo alle persone di pagare le cure quando non possono nemmeno permettersi il pasto successivo“, ha aggiunto Kamara.

Ogni momento di inazione significa perdere più vite che potrebbero essere salvate“, ha aggiunto il Dott. Mangundu.

Nonostante la guerra e le difficoltà, Kahindo trova ancora la forza di sorridere e sperare. Foto: Foto: Alain Nkingi/Oxfam
Nonostante la guerra e le difficoltà, Kahindo trova ancora la forza di sorridere e sperare. Foto: Foto: Alain Nkingi/Oxfam

L’APPELLO DI KAHINDO

Il nostro sogno più grande è riavere indietro la nostra vita“, dice Kahindo con un barlume di speranza negli occhi. Kahindo fa appello alla solidarietà, per ripristinare non solo le case, ma anche vite, sogni e speranze all’interno di questa comunità duramente colpita.

Stiamo aiutando oltre 670 mila persone nella Repubblica Democratica del Congo orientale, fornendo cibo, acqua pulita, servizi igienico sanitari, aiuti in denaro e protezione per le persone più fragili. Purtroppo, la nostra risposta umanitaria, e così la vita di milioni di persone, è influenzata anche dalla sospensione dei finanziamenti da parte di USAID.

Nonostante questo drammatico scenario continuiamo a lavorare per garantire il più possibile aiuti salvavita alle centinaia di migliaia di donne, uomini e bambini costretti a fuggire dalla fame e dagli orrori della guerra.

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