23 Ottobre 2014

Semina il cambiamento, sostieni i piccoli produttori

 

 

Ecuador, produttrice di amaranto. Credits: Enrico Lauretti
Ecuador, produttrice di amaranto

Al Salone del gusto e Terra Madre, Oxfam Italia, Slow Food, ARCS e CeSPI lanciano una  campagna a sostegno dei produttori di piccola scala che sfamano almeno 2 miliardi di persone nel mondo. Guarda il video della campagna

 


Tre quarti dei poveri nel mondo vivono in aree rurali e la stragrande maggioranza dipende dall’agricoltura per guadagnarsi da vivere, o anche solo sopravvivere. L’agricoltura contadina, fatta di 500 milioni di piccoli produttori, con appezzamenti di terra inferiori ai 2 ettari, fornisce da mangiare ad almeno 2 miliardi di persone nel mondo, circa un terzo dell’umanità. Eppure sono proprio questi produttori a essere i più esposti all’insicurezza alimentare, a causa della mancanza di accesso a mercati, terra, finanza, infrastrutture e tecnologie, problema invece sconosciuto alle imprese agricole di grandi dimensioni.


La campagna Semina il Cambiamento, che vedrà il suo battesimo nella cornice di Salone del gusto e Terra Madre, mette al centro l’agricoltura contadina, spina dorsale del sistema alimentare globale con le diversificazioni colturali, le tecniche agronomiche conservative e di basso o nessun impatto ambientale, la riproduzione delle sementi e razze autoctone, il radicamento locale e i mercati di prossimità, le dimensioni limitate e i contesti familiari o di comunità. Al centro della campagna, un video prodotto da Non Chiederci La Parola e un sito web dove ogni cittadino può conoscere meglio voci e storie dei piccoli agricoltori ed informarsi sugli eventi promossi in tutta Italia a sostegno dell’agricoltura familiare.


È un paradosso che la maggior parte delle persone che soffrono la fame nel mondo è composta proprio da quelle che lo producono, cioè i piccoli agricoltori – ha detto Elisa Bacciotti, Direttrice Campagne e Programmi in Italia di Oxfam Sostenendo i tanti “Mr Small” del pianeta, in Italia e nel mondo, tutti noi possiamo fare la nostra parte nello sconfiggere la fame e produrre cibo in un modo sostenibile per il pianeta e i suoi abitanti, valorizzando questo modello agricolo in Italia come nel resto del mondo”.


Come cittadini, sentendoci co-produttori, possiamo essere parte attiva nella realizzazione di sistemi locali del cibo – afferma Gaetano Pascale, Presidente di Slow Food Italiasostenendo questo modello di agricoltura più equo e sostenibile, capace di mettere al centro dell’attenzione le persone prima delle aziende e di ridurre sensibilmente la povertà.”

Come attivarsi? Sul sito della campagna seminailcambiamento.org i cittadini possono informarsi sulle agricolture contadine, aderire e partecipare ad iniziative territoriali, attivarsi in prima persona compiendo scelte di acquisto e consumo consapevoli e sostenendo la petizione su Change.org  promossa da una rete di piccoli produttori e di associazioni che chiede una legge quadro in Italia che sostenga le agricolture contadine. Per chi sarà in questi giorni al Salone del gusto e Terra Madre, la sala conferenze “Agricoltura Familiare” offrirà numerose conferenze di approfondimento, grazie al sostegno della Cooperazione Italiana. Inoltre, “nelle prossime settimane in molte città italiane – aggiunge Silvia Stilli, Direttrice di Arcs sarà possibile partecipare ad iniziative, che verranno anch’esse segnalate via via sul sito della Campagna, in cui conoscere quelle esperienze che stanno già seminando il cambiamento nei territori, e che magari non conosciamo anche se lo fanno molto vicino a noi”.

Il sistema alimentare è messo a dura prova dall’intensificarsi di pressioni esterne come il cambiamento climatico, il degrado ecologico, l’aumento della popolazione, il crescente prezzo dell’energia e la competizione nell’uso delle risorse naturali. Le donne sono in una situazione di particolare svantaggio. Il 43% della forza lavoro agricola mondiale è di sesso femminile, ma le donne rappresentano solo il 10-20% dei proprietari di terra. Le condizioni di discriminazione a cui sono soggette può variare a seconda dei contesti nazionali: non riconoscimento dei diritti di proprietà sulla terra, disparità salariali, mancanza di opportunità di formazione e altre forme di sostegno. È necessario che si promuovano politiche a sostegno delle agricolture contadine in grado di attirare investimenti che fungano da catalizzatori per l’innovazione, la creazione di lavoro e una crescita economica inclusiva e sostenibile. “Per l’Italia, che vanta una tradizione riconosciuta sul fronte della cultura del cibo ed un’importante realtà di agricoltura familiare e di piccola scala, per quanto ancora insufficientemente valorizzata e tutelata, c’è una grande opportunità di costruire un’alleanza utile qui e negli altri paesi, a partire dalla dimensione locale dello sviluppo – ha detto Marco Zupi, Direttore scientifico del CeSPI – Questo è l’ambizioso obiettivo a cui vorremmo contribuire con attività di incontro, discussione e riflessione che coinvolgono molteplici attori per la costruzione di una agenda politica comune“.

Scarica lo Speciale su Repubblica in pdf

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