I rifugiati siriani sono tra i più colpiti dalla tempesta che ha colpito il Medio Oriente, aggravando pesantemente una situazione già drammatica.
In Libano, pesanti nevicate hanno bloccato le strade, mentre grandine, vento e pioggia stanno provocando danni gravi nella Bekaa Valley, dove molti rifugiati siriani vivono in insediamenti informali – baracche e tende – e possono essere raggiunti al momento solo al telefono.
Le principali necessità sono cibo, combustibile e luoghi asciutti dove ripararsi; è previsto inoltre un peggioramento della situazione, quando la neve, sciogliendosi, si trasformerà in acqua che inonderà la valle. Molti rifugiati che vivono nelle zone rurali non possono uscire di casa, a causa della neve che blocca le strade, per cui è impossibile addirittura procurarsi il pane.
A Zaatari, in Giordania, Oxfam ha una squadra che si occupa delle problematiche più urgenti, riparando ad esempio i danni riportati dalle infrastrutture a causa del forte vento, ma il lavoro è ostacolato dalle condizioni atmosferiche proibitive. Sono stati montati ripari di emergenza, e molti rifugiati che vivono nei caravan stanno ospitando quelli che che normalmente abitano nelle tende.
Il rifornimento di acqua potabile continua, ma è probabile che dovrà essere ridotto quando la bufera peggiorerà perché i camion non riusciranno ad avere accesso ad alcune aree. Un altro grosso rischio per la salute è dato dallo straripamento delle fosse biologiche. Anche l’elettricità non viene erogata continuamente, a causa di cortocircuiti e sovraccarichi, lasciando quindi molte abitazioni senza riscaldamento e luce.
L’impegno di Oxfam
Prima che la tempesta colpisse, Oxfam aveva distribuito teli di plastica alle 97 famiglie di Bouday, una piccola città annidata tra i campi di tabacco a mille metri di altezza nella Bekaa Valley. Tra le famiglie che abbiamo aiutato c’è quella di Fadia, che è al suo terzo inverno a Bouday e che per i due anni passati, insieme ai suoi due figli, ha condiviso la tenda con la famiglia vicina. Senza risorse e con il marito che vive ancora in Siria, non poteva permettersene una sua. Ma la scorsa estate Fadia ha eretto alcuni pali di legno e li ha coperti con un sottile telo: un riparo efficace contro il sole, ma assolutamente insufficiente a tenere gli occupanti asciutti e al caldo
Durante il prossimo inverno dovrebbero essere più di 1.100 le famiglie della Bekaa Valley che riceveranno i teli distribuiti da Oxfam. A Jabaa, un altro insediamento che ospita 180 rifugiati in 26 tende, a metà dicembre Oxfam ha installato inoltre 13 latrine, fino a quel momento assenti.
UNHCR stima che siano circa 660mila i rifugiati che in Libano necessiteranno di assistenza durante l’inverno.
Nel mese di dicembre, i rifugiati della Bekaa Valley hanno anche dovuto affrontare la minaccia della riduzione di cibo da parte del Programma alimentare mondiale, che aveva annunciato il taglio dei voucher alimentari a tutti i siriani in Libano. Una prospettiva che avrebbe messo a rischio la sicurezza alimentare degli interessati e che è stata fortunatamente scongiurata grazie al governo e ai donatori privati.
“Questi voucher ci permettono di comprare riso, the, zucchero per l’intera famiglia” ha dichiarato Abu Ali. “In Siria avevo un’auto e alcune capre. Le ho vendute prima di lasciare il paese e da allora ho speso tutto il mio denaro. Senza l’aiuto umanitario, non so come saremmo sopravvissuti”.