Oggi è il settimo anniversario del conflitto in Siria
Dopo sette anni di guerra, la situazione in Siria è sempre più drammatica:
- almeno 400.000 siriani sono stati uccisi;
- più di 13 milioni hanno disperato bisogno di aiuto umanitario;
- quasi tre milioni di persone sono intrappolate in zone assediate e difficili da raggiungere, come Ghouta orientale;
- quasi 12 milioni di persone, più della metà della popolazione, hanno lasciato le proprie case, molti per più volte;
- più di 5.6 milioni di rifugiati vivono nei paesi confinanti, la maggioranza in povertà estrema.
Il lavoro di Oxfam
Circa due milioni di persone in Siria, oltre che rifugiati e comunità ospitanti in Giordania e Libano, hanno ricevuto acqua potabile, servizi igienici e cibo, oltre ad aiuti per avere un reddito grazie all’intervento di Oxfam.
“Forse il mio lavoro come sarta non è abbastanza per supplire a tutti i bisogni della mia famiglia, ma almeno i miei bambini avranno sempre qualcosa da mangiare, invece che soffrire la fame”.
Amina, 32 anni, vive con la suocera, nuora e i suoi cinque bambini ad Al-Kesweh, vicino Damasco. Ha iniziato da poco a lavorare da casa come sarta per garantire un reddito più stabile alla famiglia. Prima della guerra, suo marito lavorava in fabbrica, ma ora è militare, e non può quindi più provvedere alla famiglia.
L’importanza di portare acqua
Herjalleh è una comunità di 30.000 persone nel sud di Damasco, dove quasi metà della popolazione è sfollata da altri villaggi.
Il rapido aumento della popolazione di Herjalleh ha messo in grande pressione sul sistema idrico locale: un decremento del livello dell’acqua in sei pozzi ha significato una disponibilità dell’acqua ogni due settimane.
L’unico modo per avere accesso all’acqua potabile era utilizzare autobotti private. Molte famiglie erano costrette a pagare 12 dollari al mese per avere l’acqua di cui avevano bisogno: famiglie costrette a scegliere tra acqua, cibo, medicine, combustibile o altri beni essenziali, dal momento che l’entrata media nella Damasco rurale è di circa 100 dollari al mese. Solitamente è a donne e bambini che spetta l’approvvigionamento idrico, questo li rende vulnerabili a violenze e abusi.
Oxfam ha iniziato a portare l’acqua con le autobotti nei rifugi per gli sfollati e nelle abitazioni di Herjalleh, come parte di un intervento più ampio per garantire acqua potabile ai residenti e agli sfollati. Grazie a questo, le famiglie hanno ricevuto acqua per usi domestici per due mesi.
Nel periodo compreso tra metà dicembre 2017 e metà febbraio 2018 Oxfam ha garantito 250 metri cubi d’acqua potabile al giorno per 54 giorni a più di 2.000 famiglie delle abitazioni e dei rifugi collettivi di Herjalleh, come parte di un programma di emergenza, lavorando contemporaneamente per migliorare l’infrastruttura idrica.