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Storie di chi è costretto a fuggire

Oltre 65 milioni di persone sono costretti ad abbandonare le proprie case a causa di guerre, catastrofi naturali, fame e povertà. Queste sono le storie di alcuni di loro.

Dalla Siria all’Italia

[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”55509″ img_size=”medium”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_column_text]Khalil e Fatem sono fuggiti dalla loro città natale, Raqqa, in Siria, nel 2013, quando il loro figlio Mohamed era appena nato. Hanno raggiunto il Libano, dove è nato Ahmad e dove hanno vissuto condividendo una sola stanza senza riscaldamento. I bambini si ammalavano spesso e Khalil non riusciva a trovare lavoro, per cui era costretto a elemosinare cibo o denaro dai vicini. Una volta saputo che questi erano stati selezionati per partecipare al programma dei corridoi umanitari e accolti in Italia, Khalil ha deciso di provare a chiedere lo stesso per la sua famiglia.[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_column_text]Dopo due interviste, è arrivata la bella notizia: non avrebbero mai immaginato che il destino li avrebbe portati nel nostro paese, dove vogliono imparare al più presto la lingua e lavorare per far studiare i loro figli, dando loro un futuro migliore.

La famiglia di Kahlil è stata accolta in Italia grazie al programma dei Corridoi umanitari, che gestiamo in collaborazione con la Chiesa Valdese, che garantirà a 500 rifugiati, tra l’altro, assistenza legale, mediazione linguistico culturale, corsi di lingua italiana.[/vc_column_text][vc_column_text]

Iraq

[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_column_text]Qasm ha 4 anni. Ha trovato rifugio con la sua famiglia nel campo per sfollati nel villaggio di Tinah, circa 70 km a Sud di Mosul. Abitavano poco lontano, nel villaggio di Imam Gharbi, quando questo è stato occupato dalle milizie dell’ISIS. L’esercito iracheno ha ripreso possesso della zona, ma le operazioni militari nel corridoio di Mosul hanno spinto centinaia di migliaia di civili ad abbandonare le proprie case. Abbiamo aiutato la famiglia di Qasm e tante altre come la sua distribuendo acqua, cibo, coperte e generi di prima necessità per permettere loro di sopravvivere.[/vc_column_text][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”55506″ img_size=”medium”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_column_text]Più di 10 milioni di persone – di cui la metà bambini – hanno bisogno di assistenza umanitaria in Iraq, e 3.4 milioni sono gli sfollati a causa della guerra.[/vc_column_text][vc_column_text]

Sud Sudan

[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”55508″ img_size=”medium”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_column_text]In seguito alle violenze nel loro villaggio, Nyandiew e  Nyachak sono riuscite a fuggire in canoa con i figli. I mariti purtroppo sono rimasti indietro, e di loro non si sa nulla. Nyandiew e  Nyachak si  sono rifugiate nelle paludi, dove hanno più possibilità di trovare cibo e sopravvivere. Non hanno una casa dove tornare: tutto quello che avevano è andato perduto. A causa del conflitto e della siccità, il Sud Sudan è vittima di una drammatica carestia che ha spinto milioni di persone alla fame.[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_column_text]Per aiutare le famiglie come quella di Nyandiew e Nyachak abbiamo retribuito le persone perché conducano le canoe e consegnino gli aiuti a chi ha bisogno. Abbiamo inoltre installato pompe, pozzi e latrine, in modo da garantire acqua e potabile e prevenire la diffusione del colera e di altre malattie potenzialmente mortali.[/vc_column_text][vc_column_text]

Nigeria

[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_column_text]Quando le milizie di Boko Haram sono arrivate nel suo villaggio, Fatimata è fuggita e ha cercato rifugio nel campo di Muna Garage; ora, con molte donne come lei, attende di essere intervistata per essere accolta. Il campo ospita più di 30mila sfollati. E’ una crisi di proporzioni drammatiche quella che interessa i paesi del bacino del lago Chad. Il conflitto che è iniziato in Nigeria otto anni fa tra Boko Haram e i militari che gli si sono opposti si è diffuso in Niger, Chad e Camerun.[/vc_column_text][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”55507″ img_size=”medium”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_column_text]

Più di 2.6 milioni di persone, di cui 1.5 milioni di bambini, sono fuggiti per salvarsi e quasi 11 milioni hanno urgente bisogno di aiuto. Quasi 7 milioni soffrono la fame e 500.000 bambini sono malnutriti.

Lavoriamo in Nigeria, Niger e Chad aiutando sfollati, rifugiati e comunità locali distribuendo cibo, acqua potabile, installando servizi igienici e facendo pressione su governi e istituzioni perché soccorrano e proteggano i civili.

[/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1497881510117{padding-top: 20px !important;padding-right: 40px !important;padding-bottom: 20px !important;padding-left: 40px !important;background-color: #ffffff !important;}” el_class=”figcaption”][su_button url=”https://goo.gl/hUHB3i” style=”stroked” radius=”0″ text_shadow=”0px 0px 0px “]FIRMA LA PETIZIONE STAND AS ONE[/su_button][/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Altre storie” use_theme_fonts=”yes” el_class=”related-h” css=”.vc_custom_1479471720715{background-image: url(https://www.oxfamitalia.org/wp-content/uploads/2016/11/related-h-bg-1.jpg?id=234) !important;}”][vc_basic_grid post_type=”post” max_items=”3″ item=”137″ grid_id=”vc_gid:1497945005575-b3310dfe-4d1a-8″ offset=”1″ css=”.vc_custom_1497869680222{margin-bottom: 30px !important;}” taxonomies=”362″][/vc_column][/vc_row]

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