30 Marzo 2017

Superati i 5 milioni di rifugiati siriani nei paesi vicini

 

[vc_row][vc_column el_class=”stories-detail”][vc_row_inner][vc_column_inner el_class=”post-header”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_single_image source=”featured_image” img_size=”full” css=”.vc_custom_1479477768125{margin-top: 0px !important;margin-right: 0px !important;margin-bottom: 0px !important;margin-left: 0px !important;padding-right: 0px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1501756035689{padding-top: 20px !important;padding-right: 40px !important;padding-bottom: 20px !important;padding-left: 40px !important;background-color: #ffffff !important;}” el_class=”figcaption”]Un quarto della popolazione siriana è costretta a lasciare il paese senza speranza di potervi ritornare a causa della guerra.

Superati i 5 milioni di rifugiati nei paesi vicini, sono ormai 2.500 i siriani che in media hanno varcato le frontiere ogni giorno dall’inizio del conflitto verso il Libano, la Turchia, la Giordania o l’Iraq costretti ad abbandonare le proprie case.

La più grave crisi umanitaria dalla Seconda Guerra Mondiale

“La Siria sta perdendo ogni possibilità di riscostruirsi perché i suoi medici, i suoi ingegneri, i suoi insegnanti, i suoi agricoltori sono costretti a fuggire dal Paese per salvare sé stessi e i propri cari” ha dichiarato il dottor Abdolsalam Daif, direttore del Syria Relief and Development (SRD)

“Quando parliamo dei rifugiati siriani, ci immaginiamo i campi gestiti dalle Nazioni Unite – ha aggiunto il dottor Ahmed Tarakji, Presidente in Siria della American Medical Society (SAMS) – La realtà è che al momento soltanto il 10% vivono nei campi. La stragrande maggioranza dei rifugiati siriani vive negli insediamenti informali in Libano, in piccoli e angusti appartamenti in Giordania o in alloggi di prima accoglienza in Turchia.”

“È inaccettabile che la comunità internazionale stia voltando le spalle a cinque milioni di siriani in fuga dall’orrore della guerra. – ha concluso Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia –  Si tratta di un numero di persone superiore alla popolazione dell’Irlanda o della Nuova Zelanda”.

Per questo motivo assieme a tre organizzazioni siriane al lavoro sull’emergenza, abbiamo lanciato oggi un appello urgente alla comunità internazionale – in vista del vertice “Sostenere il futuro della Siria e della regione” della settimana prossima a Bruxelles – affinché venga intensificato l’impegno per rispondere ai crescenti bisogni della popolazione in fuga dalle atrocità.

Cosa facciamo grazie alle donazioni per i rifugiati siriani

Dall’inizio della crisi abbiamo aiutato oltre 2 milioni di siriani fornendo acqua pulita attraverso camion cisterna, riparando reti idriche e pozzi. Abbiamo fornito servizi igienico-sanitari e portato avanti attività di prevenzione di possibili epidemie.

 

[su_button url=”https://www.oxfamitalia.org/donazioni/dona-acqua-pulita” style=”flat” background=”#dd022b” color=”#ffffff” size=”8″ radius=”0″ text_shadow=”0px 0px 0px “]Dona Acqua Pulita[/su_button]

 

Nell’immenso campo profughi di Zaatari, in Giordania coordiniamo inoltre il lavoro di potabilizzazione dell’acqua a servizio delle decine di migliaia di persone che qui hanno trovato rifugio.

Abbiamo inoltre aderito al progetto Corridoi umanitari, inaugurato più di un anno fa dalla Diaconia valdese e dalla Comunità di S. Egidio, che ha già portato in Italia 700 rifugiati siriani vulnerabili dal Libano, attraverso una via sicura e grazie a visti umanitari previsti dal diritto internazionale e concessi dal governo Italiano. L’obiettivo è ospitarne 1.000 entro la fine del 2017 in varie città italiane e il primo gruppo di rifugiati che Oxfam ospiterà sarà accolto in Toscana da fine aprile.

[su_button url=”https://www.oxfamitalia.org/savinglives/” style=”stroked” radius=”0″ text_shadow=”0px 0px 0px “]Stai al fianco dei profughi siriani #Savinglives[/su_button]

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