11 Aprile 2024

Tra le macerie di Gaza: la storia di Asif e della sua famiglia

 
Asif posa davanti alla tenda con il suo quarto figlio, venuto al mondo nel campo di Rafah.
Asif posa davanti alla tenda con il suo quarto figlio, venuto al mondo nel campo di Rafah.

I sogni infranti di Asif

Non è facile essere un imprenditore, quando vivi nella Striscia di Gaza. Servono duro lavoro, forza e coraggio, per pensare in grande, e andare oltre i muri e le barriere in cui sei costretto a vivere. Asif aveva tutto questo: aveva realizzato il suo desiderio più grande, e aperto una fabbrica di cosmetici naturali, un’attività che dava lavoro e speranza ad altre persone. Voleva portare la qualità dei suoi prodotti oltre quei muri, ma pochi giorni dopo il completamento della costruzione della fabbrica, un bombardamento l’ ha completamente distrutta. Tra le macerie della sua vecchia vita, Asif cerca di trovare il coraggio per ritrovare il suo sogno.

La fabbrica è stata bombardata all’inizio della guerra, il 10 ottobre. (…) In un secondo, tutto è svanito

racconta Asif.

La nascita del quarto figlio tra le tende di Rafah

Asif è ritratto insieme alle figlie in alcune foto che appartengono al suo “passato”. Foto: Alef Multimedia/Oxfam

Asif non ha perso solo la fabbrica e il lavoro, ma anche molti amici e colleghi. Come centinaia di migliaia di persone, lui e sua famiglia sono dovuti sfollare a Rafah, lasciandosi alle spalle tutto quello che avevano costruito, per affrontare un futuro di incertezza e povertà.

Adesso viviamo in una tenda fatta di cartone e nylon” racconta Asif, mentre le sue bambine sono impegnate a disegnare su un tappeto che funge da pavimento. In questa tenda è nato anche il suo quarto figlio: ‘’Appena tre giorni fa siamo stati benedetti dalla nascita di un bambino, è nato nella tenda. Un figlio di sfollati.

Fedaa gioca con sua figlia di 3 anni nel mezzo della sua tenda a Rafah, dove si è rifugiato dopo aver perso la sua casa e la sua fabbrica. Foto: Alef Multimedia/Oxfam
Asif gioca con sua figlia di 3 anni nel mezzo della sua tenda a Rafah, dove si è rifugiato dopo aver perso la sua casa e la sua fabbrica. Foto: Alef Multimedia/Oxfam

L’appello di Asif per un cessate in fuoco

Cibo, acqua, coperte per scaldarsi: a nulla sono valsi i sacrifici e il lavoro di Asif per dare alla sua famiglia una vita dignitosa, e un futuro alle sue figlie:

Le mie figlie avevano una bella vita. Il mio obiettivo principale era dare loro la miglior vita che potessero avere. Ma adesso non ho nulla. Non posso dare loro nulla. È necessario un cessate il fuoco immediato e la fine di questa guerra.

Sono ormai trascorsi sei mesi dall’inizio dell’escalation a Gaza, in cui hanno perso la vita oltre 30.000 di civili, in prevalenza donne e bambini. Solo un cessate il fuoco permanente e immediato potrà porre fine a questa tragedia e impedire che altre vite vengano perse.

IL TUO SOSTEGNO È VITALE

Tu, in questo momento di grave emergenza, puoi fare la differenza tra la vita e la morte per le migliaia di persone che sono intrappolate nella Striscia senza un posto dove fuggire per mettersi in salvo. Questi civili innocenti stanno pagando un prezzo altissimo, che nessuno dovrebbe pagare.

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