15 Febbraio 2013

Un codice rosa per le donne della Repubblica Dominicana

 
Il Codice Rosa rappresenta oggi infatti, un modello di lavoro sempre più innovativo ed efficace di intervento, a salvaguardia di chi può trovarsi vittima di abusi anche tra le mura di casa propria
Il codice rosa si estende

Dalla Toscana alla Repubblica Dominicana. Con Oxfam Italia il Codice Rosa a tutela delle donne, dei minori e di tutte le fasce più deboli della popolazione attraversa l’oceano


Nato a Grosseto nel 2010, il Codice Rosa a tutela delle donne, dei minori e di tutte le fasce deboli della popolazione assume sempre più una dimensione regionale, nazionale e internazionale. Oggi per la prima volta, a seguito della visita in Repubblica Dominicana di Vittoria Doretti, medico responsabile del Codice Rosa di Grosseto, realizzata grazie alla collaborazione con Oxfam Italia, guarda alla salvaguardia dei diritti dei più “deboli” del Sud del mondo. Per l’esattezza alla frontiera tra Repubblica Dominicana e Haiti, in una delle zone più povere del Paese, (dove Oxfam lavora da anni con progetti in ambito sanitario, educativo, di lotta alla povertà e gestione dell’emergenza umanitaria).

Il Codice Rosa rappresenta oggi infatti, un modello di lavoro sempre più innovativo ed efficace di intervento, a salvaguardia di chi può trovarsi vittima di abusi anche tra le mura di casa propria o nelle situazioni più impensabili e nascoste. Partito due anni fa, grazie al lavoro congiunto di Asl 9 di Grosseto, Procura della Repubblica e Forze dell’ordine, il servizio si è esteso nel tempo con ottimi risultati anche alle Asl di Arezzo, Prato, Lucca e Viareggio in Toscana,  e successivamente anche a quelle di Bari, di Potenza, di diverse Province della Sardegna e del Veneto. Una Task Force inter-istituzionale, composta da medici, infermieri, assistenti sociali, polizia e  carabinieri, in grado di identificare, non solo i casi di violenza domestica e poter quindi dare una risposta adeguata alla vittima, ma anche di applicare una metodologia efficace all’arresto tempestivo dell’aggressore.

“Particolarmente innovativa nell’approccio del Codice Rosa – spiega Vittoria Doretti –  è la sinergia tra le procedure applicate da ciascuna Istituzione nei casi di violenza, volta a creare un ambiente protetto in un unico locale di ciascun territorio dove viene applicato il servizio, la cosiddetta Stanza Rosa. Il Codice Rosa negli anni ha infatti permesso di far venire alla luce casi di violenza, che altrimenti avrebbero rischiato di restare nell’ombra. Ad esempio, il caso di maltrattamento del figlio disoccupato sulla madre anziana, verificatosi l’anno scorso a Grosseto e denunciato dalle infermiere della nostra Task Force, a seguito dei lividi trovati sulla signora. Un tipo di violenza domestica, che se non identificato tempestivamente può durare per anni”.


I risultati in Toscana nel 2012
Il lavoro del Codice Rosa ha portato solo nel 2012 ad affrontare in Toscana 1.418 casi di violenza domestica, sessuale, stalking, abusi e maltrattamenti. Ad evidenziare un fenomeno che necessita di sempre maggiore attenzione. Nel dettaglio, solo l’anno scorso sono stati 241 i casi affrontati ad Arezzo, 430 a Grosseto, 250 a Lucca,  337 a Prato e 160 a Viareggio. E nella maggior parte delle casistiche riscontrate, le vittime sono state donne che hanno subito maltrattamenti di varia natura. Meno sono stati invece i casi di violenza su minori.


Il Codice Rosa alla frontiera tra Repubblica Dominicana e Haiti
Da un’idea semplice quanto rivoluzionaria come quella del Codice Rosa, nasce oggi la sfida di Oxfam Italia e della Provincia di Grosseto: promuovere il Codice Rosa in Repubblica Dominicana, dove la violenza domestica è in continua crescita con numeri allarmanti, coinvolgendo organizzazioni femminili della società civile, istituzioni e altre ong. Grazie al progetto “Alla ricerca di un lavoro dignitoso. Diritti, lavoro e migrazione tra Repubblica Dominicana e Haiti” (finanziato dalla Regione Toscana e nato dalla collaborazione fra Oxfam Italia, Provincia di Grosseto, ASL9 di Grosseto, Collettiva Mujeres y Salud), è stato dunque possibile organizzare in Repubblica Dominicana la missione di Vittoria Doretti. Obiettivo? Presentare l’esperienza del Codice Rosa nel Paese de “Las Hermanas Mirabal”.

In Repubblica Dominicana, – spiega Francesco Torrigiani di Oxfam Italia – la violenza domestica rappresenta un problema sociale estremamente grave. Qui si registrano ogni anno circa 230 casi di femminicidio e oltre 50 mila denunce. Una situazione assai più grave di quella, già drammatica, italiana, dove con una popolazione sei volte maggiore, i casi di femminicidio, ogni anno sono 136”.

“Grazie alla visita nella provincia di Elias Piña, alla frontiera tra Repubblica Dominicana e Haiti  e agli incontri che abbiamo avuto con le Istituzioni e i vari attori coinvolti nella prevenzione del fenomeno, –  conclude Doretti – abbiamo potuto riscontrare notevoli similitudini con la situazione italiana. La Procura Generale della Repubblica di Santo Domingo ha creato negli ultimi 6 anni, 17 centri sperimentali di attenzione integrata in cui le vittime si possono recare per sporgere denuncia e ricevere assistenza da parte di medici legali, psicologi. Questa esperienza, molto innovativa, non vede però la partecipazione del Ministero della Salute che rappresenta la controparte fondamentale che ha concontribuito il successo in Italia. Senza dubbio, il Codice Rosa potrebbe rappresentare per la Repubblica Dominicana un’esperienza replicabile a basso costo. Le similitudini incontrate, infatti, indicano la volontà delle Istituzioni di intraprendere un cammino, che inconsciamente a 8 mila km di distanza, sta seguendo le orme del Codice Rosa, orme che portano a una stretta collaborazione fra tutti gli attori della rete per rispondere adeguatamente al problema della violenza contro le donne in tutti i suoi aspetti”.
Ufficio stampa Oxfam Italia:
David Mattesini – [email protected]  – 348.6509705
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