30 Agosto 2022

YEMEN: DOPO LA GUERRA, L’IMPATTO DELLE ALLUVIONI

 

sfollati in Yemen, impatto inondazioni

Il susseguirsi di terribili inondazioni da luglio ha lasciato decine di migliaia di sfollati senz’acqua, servizi igienico-sanitari, cibo e riparo

Mentre la popolazione dello Yemen cercava di approfittare della fragile tregua in vigore per iniziare a ricostruire la propria vita, l’impatto del cambiamento climatico, con inondazioni senza precedenti negli ultimi anni, si è abbattuto su un paese già devastato da 7 anni e mezzo di guerra e dalla crisi alimentare globale innescata dal conflitto in Ucraina.

In un contesto dove oltre 23 milioni di persone, già dipendono dagli aiuti umanitari internazionali per sopravvivere.

Da metà luglio infatti si sono susseguite piogge torrenziali, che hanno causato oltre 90 vittime, tra cui molti bambini. Con più di 36 mila famiglie colpite in 85 distretti di 16 governatorati, sui 23 in cui è diviso il Paese.

Si tratta per lo più sfollati,  che stanno rimanendo senza alcun mezzo di sussistenza e riparo.

In una notte sono morte 13 persone a causa di un fulmine.

“Quella notte, ho messo i miei figli a dormire presto, perché avevano paura del temporale. – ricorda Rahma, che con il marito e i tre figli piccoli, aveva trovato scampo dalla guerra nel campo profughi di Al Khudaish, nel distretto di AbsQuando stavo per addormentarmi, un fulmine ha colpito la nostra tenda, bruciando tutto ciò che avevamo. Ho perso conoscenza per qualche secondo. Mi sono ripresa e ho subito controllato che non fosse successo niente ai miei figli, mi ha rassicurata vedere che stavano bene. Solo a quel punto ho notato che il corpo di mio marito era fermo, silenzioso e completamente carbonizzato. Scioccata, ho iniziato a urlare, impotente. Senza sapere cosa fare, come poterlo spiegare ai miei figli”.

Le aree più colpite

Tra i governatorati più colpiti dalle inondazioni, quelli di Ma’rib, Hajjah, Al Jawf, Al Hodeidah, Amanat Al Asimah  e della capitale Sana’a.

Solo a Ma’ribdove si trovano oltre 2 milioni di sfollati interni, sui 4,3 milioni di yemeniti che non hanno più una casasono andati distrutti oltre 5.400 rifugi e altre migliaia sono rimasti danneggiati.

Con il risultato che, in una delle zone teatro dei più aspri scontri degli ultimi anni, oltre 38 mila profughi sono adesso allo stremo. Senza acqua pulita, servizi igienici e beni di prima necessità. Una condizione in cui versano anche altri 15 mila sfollati a Hajjah.

Migliaia di famiglie costrette adesso a spostarsi di nuovo verso altre zone del paese. Attraverso strade e ponti danneggiati o allagati, aree minate che non sono riconoscibili, perché le inondazioni hanno spostato gli ordigni sotterrati dalle parti in conflitto negli ultimi mesi.

Il rischio di nuove epidemie mentre a milioni sono sull’orlo carestia

In un Paese, dove  metà delle strutture sanitarie sono distrutte o inservibili, ricompare così l’incubo di nuove epidemie. In particolare di colera, che già ha causato milioni di contagi qualche anno fa e la peggiore epidemia di sempre. Così come il rischio di nuovi focolai di malaria e di difterite. Un rischio di per se, già alto in Yemen, dopo normali stagioni piovose.

Le recenti alluvioni hanno inoltre distrutto i pochi raccolti ancora disponibili, aggravando un’emergenza alimentare che già colpisce oltre 17 milioni di persone, con 3,5 milioni di yemeniti che soffrono di malnutrizione acuta e in questo momento sono letteralmente sull’orlo della carestia.

La risposta di Oxfam in Yemen

Un’emergenza nell’emergenza, insomma, a cui Oxfam sta rispondendo portando acqua pulita, servizi igienici, cibo e riparo alle comunità più colpite.  

Se vuoi aiutare la popolazione yemenita puoi cliccare QUI

 

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