24 Ottobre 2025

A GAZA ISRAELE BLOCCA GLI AIUTI VIOLANDO LA TREGUA 

 

50 milioni di dollari in aiuti sono bloccati ai confini di Gaza, mettendo a rischio la vita di milioni di persone. Insieme con 40 organizzazioni umanitarie lanciamo un appello urgente al Governo israeliano perché rispetti i termini del cessate il fuoco e consenta il libero flusso degli aiuti umanitari, da cui dipende la sopravvivenza di 2 milioni di persone allo stremo, in gran parte donne e bambini.

PORTE CHIUSE AGLI AIUTI E AL PERSONALE UMANITARIO

Lo stop alle forniture di aiuti è iniziato con l’assedio totale imposto da Israele a marzo e con l’introduzione del nuovo sistema di registrazione delle ONG internazionali. Le limitazioni sono determinate da una precisa volontà politica, che viola sia i termini che lo spirito dell’accordo di cessate il fuoco. Le forniture sono imballate, il personale umanitario è pronto per una risposta umanitaria su larga scala, ma le autorità israeliane non rispettano gli impegni presi.  

Tra il 10 e il 21 ottobre, a 17 organizzazioni è stata negata la possibilità di portare dentro Gaza aiuti umanitari essenziali per la popolazione: acqua, cibo, tende e forniture mediche.

Il 94% di tutti i rifiuti da parte delle autorità israeliane è stato rivolto alle ONG internazionali. In tre quarti dei casi il blocco è stato motivato dal fatto che le organizzazioni “non sono autorizzate” a fornire aiuti umanitari a Gaza.  Anche se questo riguarda organizzazioni che lavorano a Gaza da decenni e sono registrate come ong sia presso le autorità palestinesi che israeliane e sono quindi legalmente autorizzate ad operare da quest’ultime, mentre sono in corso nuove procedure di registrazione.

Sempre tra il 10 e il 21 ottobre, infatti ben 99 richieste di ONG internazionali di fornire aiuti a Gaza sono state respinte, assieme a 6 richieste presentate dalle agenzie delle Nazioni Unite. 

Il nostro aiuto è indispensabile per garantire la sopravvivenza ai milioni di donne, uomini e bambini di Gaza
Tende e rifugi di fortuna sono tutto quello che la popolazione ha per affrontare l’inverno. Foto: Chris McIntosh / Oxfam

UNA TREGUA CHE NON SALVA VITE

“L’annuncio del cessate il fuoco è stato accolto con sollievo per il presente e futuro dei civili palestinesi, ma le notizie di nuove violazioni ne evidenziano la fragilità. – sottolineano le organizzazioni firmatarie dell’appello –  Dopo oltre due anni di fame e privazioni per la popolazione colpita da bombardamenti incessanti e continui, con decine di morti solo nella scorsa settimana,  bloccare i rifornimenti umanitari mina lo sforzo collettivo per salvare vite”. 

Senza aiuti immediati, la popolazione di Gaza si troverà ad affrontare l’inverno in arrivo, dovendo sopravvivere in rifugi di fortuna senza riscaldamento, acqua pulita o servizi igienici. E in queste condizioni altre persone moriranno, quando tutto questo sarebbe facilmente evitabile. 

Il nostro aiuto è indispensabile per garantire la sopravvivenza ai milioni di donne, uomini e bambini di Gaza
Osama, parte dello staff di Oxfam sul campo, mentre osserva i resti di Gaza City. Foto: Alef Multimedia/Oxfam

L’ACCESSO UMANITARIO È UN OBBLIGO

L’accesso umanitario per la popolazione della Striscia è un obbligo giuridico ai sensi del diritto internazionale, non una concessione del cessate il fuoco.  Le restrizioni stanno privando i palestinesi di aiuti salvavita e compromettendo il coordinamento del sistema di risposta a Gaza, che si basa sulla collaborazione tra organizzazioni locali, istituzioni nazionali, agenzie delle Nazioni Unite e ONG internazionali. 

“Chiediamo un cessate il fuoco duraturo e che venga assicurato il pieno e libero accesso umanitario per la popolazione di Gaza, a cui deve essere garantita sicurezza, dignità e la difesa del proprio diritto all’autodeterminazione. – concludono le organizzazioni –  È inoltre fondamentale la revoca del nuovo sistema di registrazione imposto da Israele per poter portare aiuti salvavita alla popolazione”.

Chiedi l´ingresso degli aiuti umanitari a Gaza in modo imparziale, neutrale e indipendente.

Aggiungi la tua voce, firma ora!

FIRMA ORA

 

Le organizzazioni firmatarie: 

  1. ACS Associazione Cooperazione e Solidarieta’ 
  1. Action Against Hunger (ACF) 
  1. Action For Humanity 
  1. ActionAid Denmark 
  1. ActionAid International 
  1. American Friends Service Committee (AFSC) 
  1. CESVI Fondazione – ETS 
  1. CISS – Cooperazione Internazionale Sud Sud 
  1. DanChurchAid 
  1. Diakonia 
  1. Finn Church Aid 
  1. Glia 
  1. HEKS/EPER(Swiss Church Aid) 
  1. HelpAge International 
  1. Humanity & Inclusion – Handicap International 
  1. Humanity First UK 
  1. IDEALS 
  1. Islamic Relief Worldwide 
  1. Japan International Volunteer Center (JVC) 
  1. Médecins du Monde International Network (MdM) 
  1. Médecins Sans Frontières 
  1. MedGlobal 
  1. Medical Aid for Palestinians (MAP) 
  1. Medico International 
  1. Mennonite Central Committee 
  1. NORWAC-Norwegian Aid Committee 
  1. Norwegian Church Aid 
  1. Norwegian People’s Aid 
  1. Norwegian Refugee Council 
  1. Oxfam 
  1. Palestinian Medical Relief Society  
  1. People in Need 
  1. Plan International 
  1. Première Urgence Internationale 
  1. Secours Islamique France (SIF) 
  1. Terre des Hommes Italy 
  1. Terre des hommes Lausanne 
  1. The Center for Mind Body Medicine -  CMBM 
  1. The Middle East Children’s Alliance 
  1. War Child Alliance 
  1. Welthungerhilfe 

 

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